Cari amici,
cari lettori e lettrici,
quando
nell’Ottobre del 2008 ho aperto questo blog, la mia esclusiva intenzione era di
pubblicare l’ormai nota “Comunicazione per FECRIS”.
Quella
comunicazione voleva essere per me un grido, una preghiera, una richiesta di
dialogo e un bisogno di giustizia. E con quella comunicazione, nel mio intento,
si apriva e insieme si chiudeva questo blog.
Le cose sono
andate diversamente da come avevo sperato.
Ma, per
misteriosi casi della vita, di quella preghiera era sopravvissuta l’eco.
E così quel
grido, morendo, si era moltiplicato.
Di arkeon si
ricominciò a parlare. Anche oltremare.
Ma
soprattutto piano piano destò l’interesse di persone e realtà disparate, ma
accomunate da una tenace ricerca di verità; non solo per quanto attinente ad
arkeon, ma soprattutto per quel mondo antisette estremista che, sempre più
esplicitamente, stava cercando di fare della demonizzazione di arkeon, e di una
sua sconfitta processuale, il propulsore per il ripristino della legge sul
plagio, il famoso DDL 569 ora diventato DDL 190.
Tutto si è
sgonfiato quando, tra le quasi mille pagine delle motivazioni della sentenza
arkeon, poche righe (pag. 896-897) hanno chiarito definitivamente che :
“…l’esito di questo giudizio ha
sconfessato la sussistenza della principale e più grave delle accuse,
costituita dall’essere Arkeon una “psicosetta”, ha portato ad escludere la
sussistenza di uno stato di incapacità di intendere e volere per i partecipanti
a qualsiasi tipo di seminario e di tecniche manipolatorie della mente, nonché
di violenze di ogni genere poste in essere nei confronti di minori. In questo
giudizio non vi è stata contestazione di reati fiscali ed è emerso che i costi
dei seminari erano fissi e noti ai partecipanti. Il processo ha portato ad
escludere la sussistenza dell’aggravante dell’aver indotto nei partecipanti il
timore di un pericolo immaginario, come cagione giustificativa degli esborsi
economici, nonché di quella del danno di rilevante entità e da questo è
conseguita la ritenuta improcedibilità dei reati di truffa…”.
Se,
perlomeno per me, non era prevedibile una sentenza così illuminata ed
illuminante, certo molto più prevedibile era la risposta della controparte. Che,
rabbiosa, non si è fatta attendere.
Una fitta scarica
di querele e denunce ha raggiunto me, due cari amici e svariate e prestigiose
studiose italiane di movimenti religiosi.
Tra le altre
cose, mi risulterebbe di essere forse stato denunciato dalla Dott.ssa Tinelli
del CeSAP anche perché mi sarei permesso di linkare sulla mia pagina di
facebook la più che opportuna Interrogazione Parlamentare del Sen. Marco
Perduca:
Quanto costa e a che serve la Squadra Anti-Sette? 5-11-2012
Tra le studiose
prese di mira da quella che sembrerebbe essere una odiosa campagna di
“risocializzazione” c’è Raffaella Di Marzio, studiosa di movimenti religiosi,
nota da molti anni anche a livello internazionale.
Nelle ultime
settimane Raffaella ha sintetizzato la sua esperienza di - un'esponente
di spicco del mondo anti-sette italiano, che a un certo punto del suo cammino
anti-settario si è fermata e ha cominciato a riflettere su sé stessa e
sull'eticità delle sue azioni, prima di tutto. Un esame di coscienza doloroso,
come lo sono tutti gli esami di coscienza in cui assumiamo il ruolo di pubblici
ministeri di noi stessi e, quindi, cominciamo a indagare sull'eticità delle
nostre azioni e dei fini che intendiamo perseguire – in due preziosi
contributi:
Le confessioni del "mostro nello
specchio". Arkeon, le associazioni anti-sette e l'Ordine degli Psicologi:
un'esperienza personale
Persecuzione e campagne anti-sette:
intervista a Raffaella Di Marzio
Per me che,
di queste tematiche, ero e resto un ignorante, la cosa che più mi ha colpito di
Raffaella è stata la sua disponibilità rispettosa all’ascolto, la misura delle
parole, e una incrollabile fede nel dialogo.
Ieri, 30
maggio 2013 Santa Giovanna D’Arco, ho
appreso da uno dei blog che seguo e che coraggiosamente porta avanti una
campagna di libertà di credo, cose della massima gravità, che riguarderebbero
le modalità di una indescrivibile campagna antisette mirata a zittire le voci
dissenzienti. Tra queste voci spiccherebbe appunto, secondo questo documento,
quella di Raffaella Di Marzio. Ora si tratterà naturalmente di verificare se
la documentazione contenuta nell’articolo sia autentica o meno. Per questo, per
il momento, evito volutamente di linkare l’articolo.
Se il mio
timore fosse fondato, cioè se i documenti riportati nell’articolo si
rivelassero in parte o, peggio,
totalmente veri, ci troveremmo di fronte a uno scandalo senza pari in questo
settore; forse per certi versi simile a quello che decretò, oltre oceano, la
chiusura del CAN (Cult Awareness Network).
Per questo
motivo sono oggi a chiedervi una preghiera.
Per tutte le persone coinvolte. Da
una parte e dall’altra. Ma in particolare per Raffaella, che da quanto parrebbe
emergere con impressionante vigore, sarebbe stata fatta oggetto di un odio e di
un disprezzo senza pari.
E per chi
non è credente, sono certo che anche un piccolo gesto, come magari accendere
una candela, potrà essere di sostegno, in questo delicato momento, ad ogni
persona di buona volontà e a chi, come Raffaella con immenso sacrificio ha
custodito, anche per chi se ne era dimenticato, quella fiaccola di umanità, di
fede e di dignità che c’è sempre in fondo a ogni cuore.
Grazie a
ciascuno.
Con affetto.
Pietro Bono
1 commento:
Satanismo, gli sciacalli nel giardino delle vergini suicide
"Pressioni indebite sulle istituzioni. Campagne mediatiche orchestrate per creare il panico morale presso l’opinione pubblica. E poi minacce, intimidazioni, collusioni. C’è di tutto e di più nel materiale messo in rete dal sito www.liberocredo.org, che racconta una versione inedita della storia delle sette in Italia attraverso email, lettere e messaggi pubblici e privati..."
http://www.agenziaradicale.com/index.php/rubriche/stile-libero/1658-satanismo-gli-sciacalli-nel-giardino-delle-vergini-suicide
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