LA VERITA’ SU ARKEON - Sentenza (definitiva) “arkeon” di primo grado a Bari: nessuna “psicosetta”

Nelle Motivazioni della Sentenza, alle pagine 896 e 897 si legge:
“l’esito di questo giudizio ha sconfessato la sussistenza della principale e più grave delle accuse, costituita dall’essere Arkeon una “psico-setta”, ha portato ad escludere la sussistenza di uno stato di incapacità di intendere e volere per i partecipanti a qualsiasi tipo di seminario e di tecniche manipolatorie della mente, nonché di violenze di ogni genere poste in essere nei confronti di minori. In questo giudizio non vi è stata contestazione di reati fiscali ed è emerso che i costi dei seminari erano fissi e noti ai partecipanti. Il processo ha portato ad escludere la sussistenza dell’aggravante dell’aver indotto nei partecipanti il timore di un pericolo immaginario, come cagione giustificativa degli esborsi economici, nonché di quella del danno di rilevante entità e da questo è conseguita la ritenuta improcedibilità dei reati di truffa, con riferimento ai quali non era stata sporta alcuna querela da parte delle vittime…”

Registrazione audio integrale della Relazione di Raffaella Di Marzio: ORGANIZZAZIONI SETTARIE E ANTISETTARIE: STRUTTURE E DINAMICHE SIMILARI IN CONTESTI ANTAGONISTI - 12° Congresso Internazionale della Società Italiana di Psicologia della Religione (SIPR): "L'IO, L'ALTRO, DIO: Religiosità e Narcisismo" - Testo registrazione

Le Confessioni del "mostro nello specchio". Arkeon, Le Associazioni Anti-sette e l'Ordine degli Psicologi: Un'esperienza personale

The Confessions of "the monster in the mirror". Arkeon, the Anti-cult Associations and the Order of Psychologists: a personal experience

Movimenti Antisette e Neutralità dello Stato - Un caso di studio: la FECRIS

Nella sua conclusione Willy Fautrè mette in evidenza come associazioni membri della FECRIS, nelle nazioni prese in considerazione dalla ricerca, mettano in atto azioni discutibili

Sette, antisette, "setta degli antisette", aiuto e altre riflessioni - Simonetta Po

Persecuzione e campagne anti-sette: intervista a Raffaella Di Marzio - di Camillo Maffia


venerdì 25 novembre 2011

“SONO STATA INQUISITA SOLO PERCHE’ VOLEVO CAPIRE ARKEON” - Testimonianza al processo "Arkeon" della studiosa Raffaella Di Marzio



“SONO STATA INQUISITA SOLO PERCHE’ VOLEVO CAPIRE ARKEON”
Si alternano i testimoni davanti ai giudici della Prima Sezione Penale

Tratto da  "QUOTIDIANO DI BARI" - Giovedì 10 Novembre 2011



Nel corso dell’udienza svoltasi l’altro ieri davanti al collegio giudicante della Seconda Sezione Penale presso il Tribunale di Bari relativa al “processo Arkeon” - il gruppo di miglioramento personale e reiki accusato da alcuni fuoriusciti di essere una vera e propria “setta” -  tra le testimonianze ascoltate in aula spicca quella della psicologa Raffaella Di Marzio, una delle più importanti esperte italiane di nuovi movimenti religiosi, anch’ella interessata in passato al caso Arkeon.  Il lavoro di ricerca dell’esperta su Arkeon non è stato semplice, anche perché è stato detto e scritto molto su questo gruppo. E il primo passo da compiere, come ha ripetuto la Di Marzio dinanzi ai giudici baresi per analizzare correttamente il caso, è stato proprio quello di evitare “condizionamenti”  basati sulle prese di posizione dei mass-media e di sedicenti esperti non adeguatamente qualificati.  In base agli studi effettuati la psicologa ha spiegato che il gruppo Arkeon non presenta le caratteristiche della setta, pur sottolineando la necessità di ulteriori studi, resi tuttavia impossibili dalla particolare situazione ambientale che ha caratterizzato tutta la gestione del dossier Arkeon fin dagli esordi: “Sarebbe stato mio vivo desiderio proseguire con gli approfondimenti - ha precisato l’esperta in aula martedì mattina - ma la mia attività scientifica è stata inspiegabilmente ostacolata; sono addirittura stata inquisita per il solo fatto di aver voluto avviare uno studio, procedimento poi ovviamente archiviato”.
Secondo la Di Marzio, tra gli aspetti individuati che allontanano Arkeon dalla definizione di setta, in particolare figurano la presenza di autocritica all’interno del gruppo e la possibilità per gli iscritti di prendere decisioni anche al di fuori dell’autorizzazione o del punto di vista dei cosiddetti “Maestri”.  La psicologa ha dichiarato nel suo studio su Arkeon – confermato in Aula ai Giudici – la sua opinione sull’organizzazione di Moccia, resa nota fin dal 2008, e cioè che “…solitamente una  setta tende a fagocitare i suoi membri, separandoli dagli altri gruppi di appartenenza come famiglia e amici, e a prosciugare i beni materiali e le risorse mentali delle persone che ne fanno parte, molte delle quali vi entrano con l’inganno, senza rendersi conto di cosa sia veramente il gruppo al quale aderiscono”.
Durante l’incontro del gruppo Arkeon a cui ha preso parte per studiare da vicino il fenomeno, la prof. Di Marzio non ha riscontrato queste caratteristiche. A proposito la teste ha anche spiegato che “Vito Carlo Moccia - leader del gruppo - era salutato da tutti con affetto, ma era anche criticato con vigore da alcuni che non si sono mostrati per nulla reticenti nel dirgli quello che pensavano di Arkeon e di quanto stava accadendo. Moccia non era un capo indiscusso, anzi, chi voleva prendeva la parola facendo considerazioni personali su quello che era accaduto, nessuno è stato censurato, e nessuno ha offerto soluzioni preconfezionate”.  “La mia sensazione è stata di trovarmi davanti a un gruppo che non riporta le caratteristiche della setta. Ho notato la presenza di due realtà opposte l’una all’altra: quella descritta dai media e in internet, e quella che ho osservato con i miei occhi”, la spiegazione resa ancora davanti ai giudici del collegio giudicante barese. 
Dallo studio e dall’esperienza diretta della psicologa è emerso che “Arkeon, come altri movimenti e gruppi in Italia e nel mondo, è un percorso nel quale si sono ritrovate persone che cercano risposte su se stessi, sulla vita, sulla morte, sulla sofferenza”.  In conclusione l’esperta ha dichiarato che nel suo studio ha capito che non bisogna affrettare troppo le conclusioni e non formulare giudizi sull’onda dell’emotività come in certe campagne mediatiche. Insomma bisognerebbe fare attenzione alla cosiddetta  ‘setta degli antisette:  gente poco preparata che interviene a sproposito, disposta a tutto allo scopo di ottenere spazio sui giornali, con metodi identici a quelli delle sette che questi gruppi dicono di voler combattere.
                                                                   
                                                   Francesco De Martino

mercoledì 26 ottobre 2011

Vicenda ARKEON 4 - Teorie e tecniche del CeSAP di Lorita Tinelli 26-10-11 - prima parte


La settimana scorsa ho proposto una analisi critica dei contenuti di due libri di M. Singer:  Vicenda ARKEON 3 - Usi e abusi della Singer: ovvero come confezionare una “setta” su misura 18-10-2011

Ora vorrei scendere un po’ più sul concreto per provare a osservare come un uso spregiudicato di quelle teorie e metodi della Singer, che come abbiamo visto sono stati stroncati in modo così esplicito dalla stessa comunità scientifica,  sia stato applicato ostinatamente da taluni nella lettura della “vicenda arkeon”.

Nei prossimi giorni quindi, come già detto, andrò a proporre una analisi critica del testo del Dott. Luigi Corvaglia: “Relazione tecnica su arkeon”. Relazione che, come ben chiarito dal Dott. Corvaglia, è stata portata a sua insaputa tra gli allegati della discussione in Commissione Giustizia al Senato, il 21 settembre 2011 dalla Dott.ssa Lorita Tinelli del CeSAP.

Credo però, che prima di entrare nello specifico di quel documento, sia di fondamentale importanza fare un passaggio intermedio.

Questo passaggio consiste, a mio avviso, nel tentativo di ricostruire il contesto in cui i fatti relativi alla vicenda arkeon, si sono svolti.
Per fare ciò mi avvarrò di diversi documenti, che ritengo di fondamentale importanza, nel disvelamento di una verità che pare infastidire oltre misura coloro che hanno montato questa sconsiderata “psicosi collettiva” sul caso arkeon. Forse per celare ben altre verità.

Questi documenti, ormai pubblicamente acquisiti, sono di molteplice provenienza: in parte si tratta di scritti su forum pubblici, in parte sono dichiarazioni rese da persone in s.i.t. alla Digos, in parte fax spediti direttamente alla Procura di Bari, e anche altra documentazione.
Ciò che proverò a fare è di tratteggiare un possibile filo comune che lega tutto questo e molto altro ancora.

Anticipo soltanto che non servirà certo essere degli Sherlock Holmes per notare fin da subito che:

-     -  Fin dal 2004 era presente un piccolo nucleo di persone che, in via extra-giudiziale affiancava Lorita Tinelli nelle sue “indagini” su arkeon. A questo “pool” aderivano,  oltre naturalmente a Lorita Tinelli, anche Gabriella M., e Paola D. N.
Tutte parti civili nel procedimento a Bari contro arkeon.
-      -  A questo pool si è aggiunto nel 2005 lo psicologo Carlo F.
-      -  Tutti costoro, come ben si vedrà nella documentazione successiva, sono stati preventivamente “formati” esplicitamente e solidamente alle teorie “nude e crude” della Singer.
-      -  Come si potrà vedere dalla documentazione, ci sono dei passaggi decisivi nella vicenda:


b) 13 ottobre 2006 la trasmissione “Mi manda rai 3”

c) 11 ottobre 2007  “Avvisi di Garanzia” a 5 persone di arkeon e relativa trasmissione televisiva “Terra”  http://ilcasoarkeon.files.wordpress.com/2009/10/cervelli-lavati.pdf


Dopo ciascuna di queste “sollecitazioni”, arrivano puntualmente nuove segnalazioni e testimonianze al CeSAP.  Anche in base alla documentazione qui riportata, ognuno sarà libero di valutare se le segnalazioni sono legate a FATTI o legate ad altre "suggestioni".

-      -  Le persone che si sono avvicinate  in quei frangenti al CeSAP sono state tutte immediatamente “istruite” con i “sacri testi della Singer”:  “I culti tra noi” e “Psicoterapie folli”.
Gli effetti di questa “formazione intensiva” sono ben esplicitati nelle loro dichiarazioni.
Tutta l’attenzione e il vigore della formazione ossessiva verte intorno ad un mantra, ovvero la parola  “SETTA”. Quasi sempre seguito dalla parola “DISTRUTTIVA”.
-      -  Come credo risulterà evidente nella lettura, questo atteggiamento si è concentrato da un lato più alla “demonizzazione della setta” e ad una sorta di “caccia all’uomo” che ad accertare realmente delle esplicite scorrettezze da parte di specifiche persone appartenenti ad arkeon. Caccia all’uomo consistita prima nel sollecitare in qualche modo l’allontanamento di persone e insegnati dal percorso di arkeon, tramite appunto sollecitazioni di carattere mediatico-giudiziario;  per poi agganciare queste stesse persone, a loro insaputa monitorizzate da persone legate al CeSAP. Da questi venivano immediatamente segnalati alla Digos di Bari che procedeva a immediata escussione.
-      -  Infatti, come da documentazione, appare di tutta evidenza che “le indagini” sembrino più condotte dal CeSAP di Lorita Tinelli che dagli investigatori. Questi ultimi sembrano limitarsi, in buona sostanza,  a prendere atto delle segnalazioni fatte a loro o direttamente al PM Bretone di Bari, e magari a sollecitare verifiche sul territorio italiano. Ma sembrerebbero sempre verifiche su imput del CeSAP.

-      -  Dopo aver letto la documentazione, credo che a qualcuno torneranno forse in mente le parole di Simonetta Po nella presentazione alla sua traduzione in italiano del 2001 del libro “Le sette tra noi”: “…Anche se si afferma che ogni caso andrebbe valutato singolarmente, ho riscontrato nell'esposizione una radicalità che non condivido, e che potrebbe ingenerare nel lettore reazioni e prese di posizione eccessive…”.

Parole sante, e a quanto pare di capire, inascoltate…


In ultimo desidero semplicemente fare qualche chiarimento.

In questi anni non sono mancate minacce alle famiglie di arkeon.
Genitori esasperati che hanno spianato la pistola in faccia al figlio, convinti, da questa propaganda anti-sette, fondata su teorie false e distorte, che il proprio figlio fosse finito in una setta distruttiva.  Ora questi “figli degeneri” hanno messo su famiglie solide nonostante questi contesti esasperati, e amo credere che ciò sia stato possibile anche al senso di responsabilità consolidato nel loro percorso con arkeon.

Io come molte altri, ho dovuto convivere per molti anni con la possibilità di “essere sparato” da qualcuna di queste persone esasperata da queste false e folli informazioni propagate da centri anti-sette estremisti.
L’autorità Giudiziaria e la Procura di Bari non solo non hanno raccolto queste segnalazioni che fin dal 2008 ho fornito personalmente.

Ma mi risulterebbe che avrebbero fatto pressioni nei confronti di testimoni nel procedimento contro arkeon.

Ora, se per qualunque motivo, io ricevessi ulteriori pressioni e ulteriori false accuse, o qualunque altro tentativo di censura, non esiterò a mettere in atto misure, seppure naturalmente sempre entro la legalità, estreme.
Perché la misura, di fronte a tale mole di sfacciata prepotenza, è colma.

Intanto buona lettura.


Da fax 29-11-2006  della Dott.ssa Tinelli al PM Dott. Bretone - Bari:

- Original  Message ,
From:  Paola D. N.
To: Dott.ssa Tinelli; Gabry
Sent:  Sunday, October  29. 2006 11:54 AM
Subject:  riassunto di notizie repente al telefono
Care Lorita e Gabriella,
vi riassumo quanto mi è stato detto  in questi giorni al telefono da ex frequentatori (o almeno così si dichiarano) del gruppo Arkeon in quanto so che finalmente  incontrerete l’illustrissimo Giudice che sta conducendo le indagini
con la Polizia di Bari. Consegnategli pure questo mio scritto.
(…)
Francesco L.  (che pare dimissionario  proprio in questi giorni), potrebbe essere sentito ... era ai vertici anche lui sia in Arkeon che in Tribe Human Consulting…


-      Esiti Digos 5-12-2006

…In conclusione voglia codesta A.G. valutare l'opportunità di escutere a s.i.t.  L. Francesco Giuseppe, nominato protempore tutor del Sacred Path, ma che, dalle notizie raccolte, sembra sia in rotta con lo stesso MOCCIA ed escluso dal cerchio dei maestri di Arkeon…


-      Francesco L.  sarà poi sentito a verbale dalla Digos  il 18 12 2006.


Ecco un esempio, uno fra tanti, di quanto è accaduto nella vicenda arkeon.
E’ tratto dalle carte del faldone del procedimento di Bari.

Provo a chiarire per chi non ha dimestichezza con questa vicenda.

La Sig.ra Paola D. N. , se ho ben compreso, una delle parti civili nel procedimento contro arkeon, era allieva di Francesco M. e lasciò il gruppo arkeon verso la fine del 2003.

Da estratto fax Tinelli 29-11-2006 al PM Bretone  su Paola D. N. :

“…Ha scritto la propria testimonianza nel 2004 di esperienza abusante con Arkeon (1999/2000), inclusa nel dossier redatto dal Cesap e consegnato alle Istituzioni nel 2005; con ulteriore aggiornamento nel febbraio 2006…”.


Paola D. N. rende le sue dichiarazioni alla Digos in una s.i.t. del 31-3-2006

 (…) In merito voglio mostrarvi un documento redatto dal dottor Carlo F., Psicologo e Psicoterapeuta, ex maestro di ARKEON (abitante a Genova con studio in via …) ove descrive con dovizia di particolari sia i lavori dei seminari che degli intensivi ora chiamati residenziali. Tale documento mi è stato stato trasmesso via posta elettronica dalla dssa. Tinelli che ha ottenuto dal Fornesi l’autorizzazione a darne diffusione(…) 
 …In preda ad una profonda crisi decisi di contattare telefonicamente il dr. Carlo F. Questi mi disse che in effetti ero stata assoggettata a delle tecniche che avevano insegnato anche a lui e che molto probabilmente ero stata ipnotizzata per non ricordare.(…)
(…) Ora, preso coscienza di cosa sia veramente ARKEON e dei danni provocati sulla mia persona, posso affermare che era tutta una storia inventata per effetto del condizionamento. La conferma di questo e della manipolazione della mia mente mi è stata data anche da dr. FORNESI che leggendo la mia testimonianza resa alla d.ssa Tinelli ebbe a dirmi che non aveva il minino sospetto che io fossi stata ipnotizzata.(…)


Sempre nel fax Tinelli al PM del 29-11-2006, a proposito di Vuturo (altro ex maestro messosi in contatto col CeSAP il 30 gennaio 2006, una settimana dopo le trasmissioni di Costanzo), si afferma che è stato subito messo in contatto con Carlo F.  che gli consiglia il libro della Singer:

“…E' stato messo in contatto telefonico con Carlo F.  Ha riferito di essere fuori dal Sentiero Sacro perché non aveva più soldi per poter fame parte e Moccia l'ha temporaneamente allontanato, sollecitandolo a recuperare altro denaro prima di riscriversi. Carlo F.  gli ha suggerito di leggere il libro della Singer…”.

Della Singer, dei suoi libri e della inequivocabile stroncatura scientifica e ancor più, metodologica, fatta dai suoi colleghi dell’APA (American Psychological Association) ho scritto con dovizia di particolari nel mio ultimo post:


Sul forum Cesap, a neanche dieci giorni dalle trasmissioni di Costanzo, Lorita Tinelli comincia una campagna di “sensibilizzazione” e promozione dei libri e delle teorie della Singer:


Re:Arkeon
da lorita » 07/02/2006, 23:16

\'Folle\' è l\'aggettivo spesso usato nelle centinaia di lettere ed email che stanno giungendo in questi giorni in segreteria a proposito di Arkeon. Folli i maestri, folli i percorsi, folli le strategie.
Ed è proprio la sezione \'Terapie folli\' che ha scelto la \'madre disperata\' per iniziare il suo topic sulla sua esperienza indiretta con questo gruppo.
Non entrerò qui nel merito di quali siano le dinamiche di questa specifica organizzazione, ma vorrei trarre dei concetti fondamentali dal libro \'Psicoterapie folli\', scritto da due autorevoli studiose del fenomeno, la Singer e la Lalich.
Esse definiscono \'terapia folle\' , tutte quelle terapie o percorsi, che si pongono l\'obiettivo di \'curare\' l\'essere umano, ma che in realtà si presentano controverse, non convenzionali, a volte legate a mode del momento o entusiasmi passeggeri.
Tali terapie o percorsi solitamente danno tre tipi di risultati:
1) l\'effetto placebo, tale per cui il cliente crede di essere aiutato, ma di fatto non c\'è nessun motivo scientifico o alcuna pratica clinica riconosciuta che spieghi i risultati apparentemente positivi. Di conseguenza, i singoli clienti possono trarre dalla stessa procedura risultati diversi: alcuni possono essere convinti che sia stata di grande aiuto, altri che non lo sia stata affatto.
2) la perdita: molti possono più tardi rendersi conto di aver person tempo e/o denaro seguendo falsi percorsi e guide. In alcuni di questi casi i clienti possono cadere nelle mani di gente inesperta, senza scrupoli, che sfruttano semplicemente le loro debolezze.
3) il danno: alcuni clienti rischiano di essere danneggiati - psicologicamente o in altri modi - seguendo improbabili guru e terapie in voga.

Il giorno dopo si aggiunge alla promozione anche Carlo:


Re:La mia esperienza di Arkeon
da Carlo » 08/02/2006, 23:16

Rispondo a Federico B., dicendo che il \"contesto esperienziale di notevole significato\" relativo al \"bellissimo seminario che dura sei giorni\" da lui citato e che comprende il no limits non è altro che un adattamento personalizzato dei \"Large Group Awareness Training\", misture di tecniche di manipolazione e controllo mentale che comprendono l\'uso della respirazione per indurre iperventilazione ed esperienze di depersonalizzazione e derealizzazione, lunghi monologhi estenuanti del maestro che ripete con voce costante e suadente varie informazioni spesso contraddittorie e confusive, sistemazioni precarie ed alimentazione scadente, tempi dilatati e ritmi sconnessi, poche ore di sonno e orari dei pasti assolutamente aleatori, rituali pericolosi e violenti, come ampiamente descritto con dovizia di particolari e straordinaria similitudine con il metodo \"creato\" in arkeon sul libro \"le sette tra noi\" di Margareth Singer scaricabile gratis al sito xenu.com-it.net/libri/cults/ . Provate a leggerlo e troverete straordinarie similitudini e parallelismi con quanto portato avanti in arkeon.
Io ho aperto gli occhi per tanti motivi che presto racconterò, ma questo libro mi ha aiutato e guidato a smantellare la teoria che mi aveva tenuto soggiogato psicologicamente per anni.

Carlo

A dire il vero, qualcuno non concorda con l’informazione riguardo ai libri della Singer che cerca di venire passata sul CeSAP:


Re:Arkeon
da bruna » 15/02/2006, 11:11

Cara Lotita,
spero che sia così.
Nel frattempo anch\'io ho avuto la curiosità di leggere il libro che hai consigliato. E l\'ho letto credo quasi integralmente.
Ma sinceramente non riconosco niente in Arkeon in tutto quello descirtto che caratterizza una setta. Ma veramente niente.
Ciò che invece mi colpisce di questo forum sono le testimonianze dei genitori: queste mi rattristano. Arkeon non è rottura con la famiglia: anche se talvolta la rottura è stata per tutti noi, perlopiù in adolescenza, un momento di necessario passaggio alla vita adulta. Poi attraverso lo sviluppo della propria soggettività è possibile ritrovare proprio i genitori, ma in una relazione diversa, più adulta. E chi non l\'ha passato?
E comunque, credo anche che chi insulta i genitori non abbia capito il lavoro di arkeon: non è allontanando in malo modo loro che si allontanano le lunghe ombre della dipendenza: quelle sono dentro, non fuori..
Grazie ancora per aver risposto,

bruna

Ma la Lella è già ben pronta con una delle sue tante invettive:

Re:Arkeon
da lella » 15/02/2006, 11:50

Gen.ma Bruna,
ma davvero pensate che il Cesap non abbia avuto niente di meglio da fare in questi dieci anni che perseguitare Arkeon?
Il mondo scientifico, quello ufficiale non quello degli altarini con foto e candele, rileva in Arkeon tutti, e sottolineo tutti, i tratti delle psicosette catalogate più volte anche dall\'antropologa Cecilia Gatto Trocchi tra quelle definite del \"potenziale umano\".
Forse non sa che una tesi è stata discussa mell\'Università di Bari nella Facoltà di Psicologia proprio sulla setta Arkeon: relatori, docenti, ricercatori, assistenti, Magnifico Rettore... tutti in complotto contro di voi? E cosa gliene viene?
Ai maestri in tasca vengono soldi su soldi, quindi il loro parere, mi consenta questo dubbio, mi sembra parecchio interessato.
Inoltre ricordo a tutti che Vito Carlo Moccia e si suoi corsi, come è stato anche millantato in trasmissione, NON hanno nessun avallo dell\'Università di Bari: il vostro supremo maestro non vi ha mai insegnato e non se ne trova traccia, presente o passata, nel sito ufficiale neppure come usciere.
Apriremo un nuovo argomento di discussione in relazione a questo e ad altri vantati, ma finti rapporti come quello con il Vaticano, che ogni volta il vostro gruppo tira fuori per darsi una parvenza di credibilità.
Io non sono in nessun cerchio dove vige il totale asservimento al maestro. Se costui o chi per lui dice ciò che penso sia un\'idiozia, la vado a verificare alle fonti ufficiali con il sostegno di professionisti, per poi a ricerche fatte metterne in luce la totale mancanza di veridicità.
Come mai nessuno di voi fa altrettanto e prende per oro colato questo mare di bugie?
Per cortesia, mi risparmi una risposta sulla fiducia cieca che lei ripone nelle sue guide spirituali e faccia la cortesia a tutti noi di documentarsi presso l\'Università prima di intervenire di nuovo.
Questo forum serve ad instaurare un dialogo costruttivo attraverso uno scambio di informazioni che possano servire anche a visitatori di opinione diversa, ma se c\'è la totale chiusura di fronte all\'evidenza dei fatti e non si ribatte con elementi concreti e dimostrabili, trovo assolutamente inutili e invadenti altri messaggi.
Se volete sostenere il gruppo, mandate documenti a sostegno di ciò che dite.
Noi ne abbiamo a profusione, sono a disposizione di tutti.

Paola invece, per non essere monotoni, propone anche un altro autore:

Re:Arkeon
da paola » 15/02/2006, 21:44

[b]paola scritto:[/b]
[quote]l\'aver scritto Lotita,  fa capire quanta poca attenzione viene data alle parole e quindi al nome della dott.ssa Lorita Tinelli di cui si trova menzione ovunque in questo sito, visto che ne è presidentessa.
Se è stata una svista di scrittura..capita a tutti, ci mancherebbe!
però è stato un piccolo particolare che mi ha dato lo spunto e mi ha fatto pensare a come a volte si dice di aver letto con attenzione qualcosa e la si memorizza in altro modo perchè è più comodo non vedere la realtà
scoprire che arkeon è una setta potrebbe destabilizzare tanti credenti?
Vabbè chiamiamola tribù, come a voi piace..il risultato non cambia.
Comunque la bibliografia sull\'argomento \"sette\" è molto vasta, ma quello che conta di più sono le esperienze che arrivano al Cesap e non solo in questo forum.   Un altro interessante libro che consiglio a tutti è: steven hassan \"mentalmente liberi \"edizioni avverbi[/quote]

Ma la Tinelli naturalmente non demorde:


Circa il libro della Singer
da lorita » 17/02/2006, 9:31

Carissima Bruna,
spero che lei non abbia letto il libro della Singer nel modo così superficiale con cui ha mostrato di leggere i post di questo forum. Magari rileggerlo con più calma probabilmente la porterà a fare delle riflessioni diverse.
Mi spiace che abbia abbandonato così il confronto, ma le auguro di ritornare presto tra noi, con un atteggiamento più sereno e più aperto.
Spero che lei possa col tempo apprendere e sperimentare che la conoscenza di se stessi e degli altri non passa da momenti di palpeggiamento bendati e predeterminati da un maestro, e neppure mediante il contatto fisico con un albero, e neppure in un cerchio di sfogo condiviso (scusi se in questo momento mi permetto di sembrarle blasfema rispetto alle sue credenze), ma attraverso momenti di condivisione partecipata, di empatia, di \'ascolto attivo\', che qui nessuno di voi (intesi come sostenitori di Arkeon) ha dimostrato di possedere (probabilmente forti di un proprio credo ideologico pensato e voluto indistruttibile).
Bastano pochi strumenti per questo: sensibilità, autocritica, capacità di \'pensare\' con la propria testa.
Intanto le faccio i miei migliori auguri per il suo futuro

Lorita


Re:arkeon
da lorita » 22/02/2006, 12:04

Grazie Cristina per aver lasciato qui la tua testimonianza.
Purtroppo è molto difficile dire ad un neofita di essere capitato in un gruppo che sta esercitando su di lui delle pressioni di carattere psicologico. Almeno da quello che tu e altre persone raccontano, tali pressioni sembrano esserci.
La prima fase dell\'ingresso in un gruppo \'emotivamente coinvolgente\' o dell\'adesione ad una nuova filosofia è sempre paragonabile ad una forma di innamoramento, che spesso prescinde da un\'analisi critica circa l\'esperienza che si sta facendo.
Probabilmente però la lettura di qualche libro di studi approfonditi sulle tecniche di condizionamento, può essere utile per comprendere se l\'esperienza che si sta facendo è di tipo abusante oppure no.
Per questo oltre a riconsigliare il libro della Singer, liberamente scaricabile da questo link http://xenu.com-it.net/libri/cults/index.htm, consiglio il libro di Steven Hassan, Mentalmente liberi, edizioni Avverbi.
Ciao

Lorita


Ecco Emanuela portare il suo contributo in merito:


Re:La mia esperienza di Arkeon
da Emanuela » 02/03/2006, 13:18
caro Carlo,
per favore puoi controllare l\'indirizzo web che hai indicato per scaricare il libro della Singer sulle sette? Purtroppo ho provato più volte a collegarmi, ma senza successo. Riesco ad entrare in xenu.com, ma se inserisco il resto dell\'indirizzo non mi porta da nessuna parte. Oppure segnalami se c\'è un link indicato sul sito xenu.com da cui possa raggiungerlo(io purtroppo non sono riuscita a trovarlo). Leggerei il libro con molto piacere perchè, da una ricerca che ho fatto personalmente su internet riguardo ai metodi di coercizione mentale usati dalle sette, ho scoperto diversi parallelismi con i metodi usati in Arkeon. Dato che, quando sono entrata in Arkeon, anzi, quando ho cominciato a frequentare i primi seminari di Reiki (12 anni fa non si chiamavano seminari di Arkeon ma seminari di Reiki, anche se il maestro era lo stesso) mai mi sarei potuta immaginare che quello che stavo facendo avesse a che fare con una setta, mi interessa approfondire questo argomento con testi scritti da persone \"addette ai lavori\" e qualificate, come la Singer, la quale viene indicata come una delle più grandi studiose di questo argomento nei diversi siti che ho visitato, oltre che in questo forum. Ti ringrazio per l\'attenzione e vorrei concludere con un suggerimento a chi frequenta Arkeon : concedetevi un po\' di tempo per fare ricerche sull\'argomento delle sette e vedrete che scoprirete cose molto interessanti.
emanuela

E prontamente Carlo interviene:

Re:La mia esperienza di Arkeon
da Carlo » 02/03/2006, 14:12

http://xenu.com-it.net/libri/cults/
è il sito.
Se non lo riesci a trovare o non funziona scrivi \"cults in our midst\" in google e cerca tra le pagine in italiano: ti esce per primo. Da quella pagina devi poi cliccare su \"Prendi il libro in unico zip\" che ti porta alla pagina http://xenu.com-it.net/zip/zip.htm
da dove puoi scaricarlo.
Grazie per i tuoi commenti e perchè testimoni la somiglianza di quanto hai vissuto con quanto riportato negli studi sulle sette a controllo mentale.
Sarebbe bello avere una tua testimonianza...
Carlo


Re:La mia esperienza di Arkeon
da Milena » 04/03/2006, 15:59

Il libro della Singer è davvero molto interessante. Io ho trovato giovamento leggendo il libro di Steven Hassan, Mentalmente liberi, casa editrice Avverbi.
Grazie a quel libro ho capito cosa è il controllo mentale.


Fino ad assurgere, a poco più di un mese dalle trasmissioni di Costanzo, a diventare quel libro sacro di riferimento della buona “Tiresia”.

Re:La mia esperienza di Arkeon
da Emanuela » 05/03/2006, 22:06

Grazie Carlo per il link, ora funziona e sono riuscita a scaricare il libro della Singer. Vorrei ringraziare anche Milena per l\'altra indicazione e tutti quelli che forniscono, attraverso siti, libri e testimonianze, un appoggio alle persone che si trovano invischiate nel pericoloso mondo delle sette.
La mia testimonianza la sto scrivendo soprattutto per me, per aiutarmi a mettere un po\' di ordine nelle cose successe in questi ultimi 12 anni e nei miei vissuti. Se alla fine potrà essere di aiuto a qualcuno, se potrà servire a tendere la mano ad amici e persone il cui pensiero critico è affievolito o completamente obnubilato dall’appartenenza ad un gruppo chiuso su se stesso, non mancherò di condividerla.
Nel frattempo ho avuto modo di notare come, quando si lascia un gruppo chiuso come purtroppo è quello di Arkeon, abbia luogo uno dei comportamenti standard descritti dalla Singer in queste occasioni: il giudizio del Leader sulla persona assume il valore di un dictat universale e dogmatico per la maggior parte degli aderenti a quel sistema.
Ecco quindi che, se esci dal gruppo, nessuno ti viene a chiedere come mai, le tue motivazioni, cosa ti ha portato a volere uscire, cosa hai visto di diverso. Quel giudizio è quanto basta per stabilire che sei arrogante, ingrato, in “processo” (e qui molto ci sarebbe da dire sull\'appiattimento del linguaggio in poche formule stereotipate che precedono e favoriscono una restrizione del pensiero critico) e addirittura \"nella rabbia\". Ad essere sincera, non mi aspettavo niente di diverso.
Tale giudizio assume un valore assoluto tale che, ricordo, quando mio marito alcuni anni fa osò sollevare dubbi sul sistema Arkeon e sull’operato di taluni “Maestri”, si sentì dire in tono accusatorio: “Tu osi sollevare il dubbio sui miei Maestri”, vedendo le sue obiezioni liquidate così, senza possibilità di discussione alcuna. Da quel momento in poi e successivamente, in forza di importanti, durature e ben documentate esperienze, ne ha tratto le logiche conclusioni.
Ho definito Arkeon un sistema chiuso e, aggiungo, controllato in modo piramidale. Vorrei fornire un piccolo esempio alla mia affermazione: se Carlo non fosse comparso in televisione, dopo un anno o forse più dalla sua uscita da Arkeon, neanche avrei saputo che se ne era andato. Ma sono stata informata quasi all’istante che qualcuno era andato in televisione a “sparlare” di Arkeon: tanto l\'informazione circola veloce quando ci sono momenti di “crisi” per il gruppo, quanto l’informazione non circola affatto quando non viene considerata rilevante. La domanda che vorrei lanciare è : chi decide cosa è giusto che si sappia e quando saperlo?

Da un gruppo che va proclamando libertà, umiltà di ascolto e verità sono arrivate in massa testimonianze di quanto il lavoro sia bello e utile e poi in massa sono cessate… E’ legittimo, a questo proposito, il vostro domandarvi come mai.
Ma quando ci sei dentro, anche se vedi cose che non sembrano proprio corrette, non ti viene voglia di chiederti perchè qualcuno voglia abbandonare il cerchio, quella visione di vita meravigliosa che rapisce il cuore, stimola l’anima e si propone come unico baluardo di un mondo migliore che contrasta la dilagante perversione del mondo \"normale\", quello che si trova fuori dal cerchio, ovviamente. Forse questa condizione l’hai vissuta anche tu, Carlo, negli anni in cui ne facevi parte.
Vorrei però precisare una cosa. Io credo che parte del lavoro che in questi anni ho fatto su di me mi sia stato in vari modi utile (questo è un argomento che tratto nel racconto dei miei 12 anni in questo gruppo), per quanto ci siano varie modalità che non condivido e che non ho mai condiviso.
Ritengo che i recenti eventi altro non siano che la logica conseguenza della parzialità di un lavoro che, ripeto, ha dei lati positivi, ma che non rende e non può rendere, nelle modalità attuali, le persone realmente libere.
Qui riprendo un ragionamento condiviso con mio marito: il lavoro messo a punto in Arkeon ha anche lati buoni, è in grado di portare le persone a guardare la propria vita con occhi diversi. Il problema sorge quando si comincia a pensare che questa visione sia l’unica possibile e applicabile indistintamente a tutti, senza tenere conto che l’animo umano non si può racchiudere in una definizione univoca e in una serie di regole universalmente valide. Un lavoro che professa la verità e il “[u]il giusto cammino nella via dello Spirito[/u]“ che invece è, nelle modalità personali di alcuni dei “Maestri”, più simile ad una sorta di “mondo proprio” dove viene dato spazio a propri capricci, dove il proprio operato viene giustificato come “intuizione dovuta allo Spirito”, senza tener conto del dolore, della frustrazione, della dipendenza emotiva e alle volte economica che rasenta l’indigenza nella quale si trovano, paradossalmente, anche alcuni dei “Maestri” stessi.

Un mondo che in alcuni casi potrebbe arrivare a riflettere la descrizione che ne dà la Singer nel suo libro (Le sette tra noi- cap. 10 – Il ruolo del leader).
A mio avviso, molte sono le persone che dovrebbero ricevere le scuse per gli errori fatti. Errare è umano e neanche i “Maestri” e tanto meno il Leader di Arkeon, ne sono esenti. E’ questo un momento in cui queste persone hanno la possibilità di ravvedersi soprattutto perché hanno la dichiarata intenzione di portare questo lavoro ovunque: non solo nei seminari e lavori residenziali con le persone, ma anche nelle aziende e nelle scuole.
Condivido il pensiero di mio marito ritenendo che se questo ravvedimento avvenisse, nel rispetto dei criteri di equità che governano gli uomini liberi, tutti ne saremmo felici e i principi fondamentali potrebbero avere una nuova vita, molto diversa dall’attuale. Quello che oggi è Arkeon cesserebbe di esistere, per dare spazio ad un nuovo modo di essere nel mondo, chiaro e comprensibile da tutti, [u]senza “Maestri” e senza “maestria”[/u].
Mi piacerebbe vedere il lato buono e positivo di questo lavoro nel mondo, espresso da persone che, con titolo e ragione, possano veicolarlo con modalità giuste e corrette, con il reale rispetto della verità e della Vita altrui. Con “titolo e ragione” intendo persone riconosciute nel loro ruolo dal mondo e non, in maniera univoca ed esclusiva da un solo individuo, Leader o meno che sia.
Noi siamo usciti da Arkeon da poco, ma la decisione era già stata maturata da oltre due anni. A nulla è valso attendere; del tutto vane si sono dimostrate le parole rivolte al Leader del gruppo in questione atte a riportare alla sua attenzione tutti i problemi attualmente in essere nel gruppo stesso, parole alle volte ribadite anche da terzi al di fuori del gruppo. L’effetto è stato nullo in quanto, perfettamente in linea con le modalità delle sette, tutti all’interno di Arkeon basano i loro punti di vista esclusivamente su posizioni faziose, ovvero pensate e generate all’interno del gruppo stesso, ben motivate dal Leader o da persone ad esso vicine che operano ed agiscono per suo conto.
La mia speranza è che anche altri amici, ma in genere qualsiasi persona invischiata in un qualunque gruppo chiuso o setta che sia, comincino a documentarsi, [u]si aprano ad un confronto critico[/u] e non fazioso con persone al di fuori del loro attuale sistema di riferimento, [u]si aprano alla possibilità che Arkeon non sia l’unica possibilità che esiste al mondo per essere liberi e felici[/u], riuscendo ad [u]inserirsi di nuovo nel flusso della Vita[/u] così ampia, varia e variegata com’essa è.
Riporto la parte di interesse del brano citato:
[i]Una setta è lo specchio del suo leader. Per lui non ci sono restrizioni. Nel mondo che si è costruito può realizzare le sue fantasie e i suoi desideri. Può indurre chi lo circonda a soddisfare i suoi capricci. Può fare in modo che il mondo che lo circonda diventi il suo mondo. Ciò che molti leader ottengono è una specie di fantasia infantile in cui il bambino gioca con utensili e giocattoli e crea un mondo fantastico. In questa specie di \"plastico\" il bambino si sente onnipotente e per qualche minuto o per qualche ora crea un regno tutto suo. Muove i pupazzi, che soddisfano i suoi desideri, gli rispondono con le sue parole, li punisce ogni volta che lo desidera. È onnipotente e dà vita alle sue fantasie. Quando vedo le tavolozze e le collezioni di giocattoli che alcuni terapeuti infantili tengono in ambulatorio penso che un leader di setta si guardi intorno e muova le persone nel suo mondo fantastico esattamente come un bambino crea con colori e giocattoli un mondo che riflette i suoi desideri e le sue fantasie[/i].

Cults in Our Midst - Le sette tra noi
Di Margaret Thaler Singer
Capitolo 10 - Il ruolo del leader

martedì 18 ottobre 2011

Vicenda ARKEON 3 - Usi e abusi della Singer: ovvero come confezionare una “setta” su misura 18-10-2011


Per comprendere se le basi teoriche e concettuali utilizzate da Lorita Tinelli, Carlo Fornesi e Luigi Corvaglia per approcciarsi, studiare e analizzare il percorso di “arkeon”,  siano concetti e metodi legittimi e riconosciuti dalla comunità scientifica, bisogna fare un salto indietro nel tempo.
In un mio precedente post ho proposto una panoramica della vicenda APA (American Psychological Association) e della “Task force on Deceptive and Indirect Methods of Persuasion andControl (DIMPAC)”.
Questa vicenda, che ha avuto il culmine nella seconda metà degli anni ’80, è naturalmente ancora più complessa e articolata di come ho provato a descriverla io.


Ecco un passo di quest’ultimo documento del 2000 di Amitrani-Di Marzio:
"…Il Prof. Zablocki (in una comunicazione personale via e-mail) afferma : "A mio parere, la commissione DIMPAC si è spinta troppo in là chiedendo all'APA di affermare che il lavaggio del cervello nei culti religiosi fosse un fatto psicologico dimostrato. Fu per questo che venne censurata. Non e' vero che l'APA abbia affermato il contrario, cioè che la non esistenza del lavaggio del cervello fosse un fatto dimostrato. L'APA ha invece sostenuto di non potersi schierare NE' CON UNA PARTE NE' CON L'ALTRA. Voglio dire che nessuna delle due fazioni ha ottenuto ciò che voleva dall’APA. In quanto organismo rappresentativo di TUTTI gli psicologi statunitensi, ha correttamente scelto una posizione agnostica, sostenendo che non era possibile al momento dare un giudizio finale.”

La vicenda APA-DIMPAC , è stata in questi ultimi 10 anni considerata soprattutto per tali implicanze.

Quello che qui vorrei provare invece a fare, è lasciare per un momento questo filone principale e rileggere la vicenda APA-DIMPAC portando l’attenzione sull’origine dei due libri prodotti da M.Singer“I Culti tra di noi” e “Psicoterapie folli”.

In estrema sintesi:

- All’inizio degli anni ’80 la Suprema Corte degli Stati Uniti richiese all’APA (AmericanPsychological Association) - una delle Associazioni più prestigiose nel mondo: Associazione che conta circa 150.000 iscritti e che rappresenta l’intera categoria -  di prendere una posizione pubblica sul problema concernente l’affidabilità scientifica delle teorie del "lavaggio del cervello" applicate ai Nuovi Movimenti Religiosi. Ciò anche perché i processi attinenti a queste tematiche  si stavano rivelando estremamente lunghi, complessi e tra i più dispendiosi.

- Nel 1983 L’ APA chiese a Margaret T. Singer, che era una delle principali sostenitrici delle teorie sulla “persuasione coercitiva”, di presiedere a una task force  per indagare se il lavaggio del cervello o “persuasione coercitiva” giocasse un ruolo nel reclutamento in tali gruppi. La task force fu chiamata “APA Task Force sulle tecniche ingannevoli eindirette di persuasione e controllo“ (DIMPAC).  M. Singer, fino ad allora aveva intervistato più di 3.000 membri di culti e presenziato in più di 200 processi.

1. Descrivere le tecniche di persuasione e controllo ingannevoli e indirette che possono limitare la libertà e influire negativamente su individui, famiglie e società.
2. Verificare la base dati sull’argomento
3. Definire le implicazioni delle tecniche di persuasione e controllo ingannevoli e indirette per gli utenti di servizi psicologici.
4. Esaminare le implicazioni etiche, educative e sociali di questo problema.

- Il comitato DIMPAC, presieduto da M. Singer, preparò un rapporto che fu rifiutato dalla commissione preposta dall’APA , il Board of Social and Ethical Responsibility for Psychology (BSERP).  Questa commissione rifiutò il rapporto finale del DIMPAC in una breve lettera, chiamata Memorandum, dell’11 Maggio 1987.   Il rapporto steso dal DIMPAC fu infatti esaminato da due esperti esterni e da due membri della Commissione dell’APA denominata Board of Social and Ethical Responsibility for Psychology (BSERP). Essi hanno affermato che nel rapporto del DIMPAC c’erano delle deficienze, dei difetti.  In esso mancavano infatti il rigore scientifico e l’approccio critico imparziale necessario per ottenere l’imprimatur dell‘APA. Il rifiuto, quindi, venne deciso in base all’esame del rapporto fatto da 4 persone (di cui 2 esterne all’APA) che si sono trovate d’accordo nel rifiuto.

- Nel testo del MEMORANDUM  APA, veniva sottolineato che: “…il BSERP avverte i membri della Task Force di non usare i compiti che sono stati loro assegnati in passato per significare supporto o approvazione del BSERP o dell'APA sulle posizioni sostenute nel rapporto.  Il BSERP richiede ai membri della Task Force di non distribuire o pubblicizzare il rapporto senza indicare che è risultato inaccettabile per il BSERP…”. 

- In seguito a tutto ciò, M. Singer fu rifiutata dai Tribunali come testimone esperta in quattro casi relativi il lavaggio del cervello e controllo mentale, dal 1988 al 1991.

- Nel 1992 la Singer denunciò l’APA e gli altri ricercatori per "diffamazione, frode, favoreggiamento e cospirazione", in base alla Legge sulle organizzazioni corrotte e influenza dal Racket (Racketeer Influenced andCorrupt Organizations Act o RICO), e perse nel 1994.

- Dopo che il suo Report DIMPAC fu rifiutato dall’APA, la Singer, insieme a Janja Lalich,  rielaborò molto del materiale del Report  DIMPAC  rifiutato dall’APA,  nei libri “Cults in Our Midst: The Hidden Menace in Our Everyday Lives”, 1995  e “Crazy Therapies: What Are They? Do They Work?”  pubblicato nel 1996.

 Il materiale originario del Report DIMPAC, che ho avuto modo di consultare personalmente grazie alla fornita biblioteca del CESNUR, era composto da 69 pagine più 8 di bibliografia.   http://www.cesnur.org/testi/DIMPAC.htm

Questi erano i punti di indagine della DIMPAC:
1. Descrivere le tecniche di persuasione e controllo ingannevoli e indirette che possono limitare la libertà e influire negativamente su individui, famiglie e società.
2. Verificare la base dati sull’argomento
3. Definire le implicazioni delle tecniche di persuasione e controllo ingannevoli e indirette per gli utenti di servizi psicologici.
4. Esaminare le implicazioni etiche, educative e sociali di questo problema.

- Come risulta in tutta evidenza, i primi due punti sono dedicati alle “sette”.
I successivi due punti all’indagine sono dedicati all’operato degli Psicologi e sull’eventuale uso, da parte di costoro, di tecniche di manipolazione ingannevoli.
Ecco infatti l’indice originale del Report DIMPAC, riportato anche nel documento di sintesi del Report:
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                                          Historical Background
                                                         Cults
Definitional Issues

                                                 Religious Cults
Types of religious cults
Harms associated with religious cults
Methodological considerations
The brainwashing/deprogramming controversy

                                             Psychotherapy Cults
Literature review
Non-professional cults

                                  Large-Group Awareness Training
Historical Background
Review of the Literature
Conclusions      
                                                       Analysis
The Continuum of Influence: A Proposal
Influencer Goals and the Influence Continuum
Ethical Issues for Psychologists to Consider
Ethical Issues for Nonpsychologist

                                             Recommendations
Research
Professional Ethics and Education
Public Policy 
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Ciò che desidero significare è che, a mio giudizio, M. Singer non potendo pubblicare e diffondere il Report DIMPAC“…il Board of Social and Ethical Responsibility for Psychology (BSERP) dell’APA, richiede ai membri della Task Force DIMPAC di non distribuire o pubblicizzare il rapporto senza indicare che è risultato inaccettabile per il BSERP”aggira questo ostacolo trasformando il materiale del Report  DIMPAC appunto, in due libri a sua firma.

Nel primo libro “Le sette tra di noi” - Cults in Our Midst - del 1995 riprende ed estende il discorso trattato nei primi due punti del Report DIMPAC.

                                                       Cults
Definitional Issues

                                               Religious Cults
Types of religious cults
Harms associated with religious cults
Methodological considerations
The brainwashing/deprogramming controversy
---------------------------------------------------------------------------------------------------

Nel secondo libro “Psicoterapie folli” - Crazy Therapies - del 1996 tratta estesamente dei secondi due punti del Report DIMPAC.

                                         Psychotherapy Cults
Literature review
Non-professional cults

                              Large-GroupAwareness Training
Historical Background
Review of the Literature
Conclusions      
                                                 Analysis
The Continuum of Influence: A Proposal
Influencer Goals and the Influence Continuum
Ethical Issues for Psychologists to Consider
Ethical Issues for Nonpsychologist

                                       Recommendations
Research
Professional Ethics and Education
Public Policy
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Questo è l’indice del libro di M. Singer  “Cults in Our Midst”

Di MargaretThaler Singer, con la collaborazione di Janja Lalich

            Presentazione del traduttore
            Prefazione
            Introduzione
Parte Prima: Che cosa sono le sette?
            Capitolo 1: Definire una setta
            Definire una setta
            Definizioni e caratteristiche
            Le sette non sono tutte uguali
            Chi entra nelle sette?
            Perché si entra in una setta?
            Capitolo 2: Breve storia delle sette
            Le sette nel 1800
            Gli anni '60: terreno fertile per le sette
            Gli anni '70: Sette per espandere la consapevolezza
            Gli anni '80: Sette psicologiche, dell'occulto e di prosperità
            Esempi di nuove sette
            Motivi di preoccupazione
            Capitolo 3: Il processo di "lavaggio del cervello", coercizione psicologica e riforma del pensiero
            Esempi storici di "lavaggio del cervello"
            Persuasione organizzata
            Attaccare il Sé
            Come funziona la riforma del pensiero
            La formazione di una nuova identità
            Esperimenti inammissibili
            Capitolo 4: Che cosa non va nelle sette?
            Le sette minacciano le istituzioni legittime
            Le sette danneggiano i nostri figli, e separano le nostre famiglie
            Le sette sono violente
            Le sette si dedicano al complotto e alla truffa
            Le sette piccole possono essere altrettanto dannose delle grandi
            Le sette ci rubano la libertà
            Le sette rubano i nostri beni
            Le sette sfuggono allo scrutinio
            Che cosa si può fare?
            Tavola 4.1: In che modo il Corpo dei Marines degli Stati Uniti differisce dalle sette
Parte Seconda: Come operano?
            Capitolo 5 - Reclutare nuovi membri
            Il primo approccio
            L'invito
            Il primo contatto con la setta
            Il seguito: guadagnarsi maggior dedizione
            Giovani e anziani sono vulnerabili allo stesso modo
            Doppia agenda
            Capitolo 6 - Tecniche di persuasione fisiologica
            Marketing di massa di esercizi empirici
            Tecniche che producono reazioni fisiologiche prevedibili
            Non sempre la meditazione fa per voi
            Capitolo 7 - Tecniche di persuasione psicologica
            Trance e ipnosi
            Inganni
            Revisione della storia personale
            Pressione dei pari e modellamento
            Manipolazione emotiva
            Sette psicoterapiche
            Capitolo 8 - Intrusione nel mondo del lavoro
            Chiarimenti sulla New Age
            Conflitti sul lavoro
            Violazione dei Diritti Civili
            Sviluppo di un programma di formazione New Age: un caso esemplare
            Problemi derivanti dall'essere "trasformati" sul lavoro
            Vittime psicologiche
            Consumatori, attenti ai procedimenti di riforma del pensiero
            (Appendice: Un incontro veloce ma indimenticabile)
            Capitolo 9 - La minaccia dell'intimidazione
            Professionisti cooptati
            Molestie e intimidazione dei critici
Parte Terza: Come possiamo aiutare i sopravvissuti ad evadere e riprendersi?
            Capitolo 10 - Salvare i bambini
            I bambini di Jonestown
            I bambini di Waco
            I bambini in altre sette
            Il ruolo del leader
            Il ruolo dei genitori
            Che cosa imparano i bambini nelle sette
            Dopo la setta
            I bambini sono dei sopravvissuti
            Capitolo 11 - Lasciare la setta
            Perché è difficile andarsene
            Modi per lasciare una setta
            Deprogrammazione ed Exit Counseling
            Capitolo 12 - Guarigione: uscire dalla pseudopersonalità
            Guarire dai postumi
            Difficoltà psicologiche ed emotive
            Inefficienze cognitive
            Relazioni sociali e personali
            Problemi di carattere filosofico e attitudinale
            Suggerimenti utili per chi lascia una setta
            C'è vita dopo la setta
            Poscritto: il nuovo millennio, le sette e la fine del secolo
            Le autrici
            Libri consigliati
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E questa è la presentazione e l’introduzione di -Psicoterapie "folli": conoscerle e difendersi - A cura di M. Singer e J. Lalich [*]
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Le implicazioni di questo “escamotage”,  utilizzato da M. Singer per aggirare il veto dell’APA, le vedremo successivamente con più calma.

Quello che mi preme accennare ora, è che nella delicata vicenda arkeon l’utilizzo spregiudicato di questi due libri della Singer da parte del CeSAP e di altri centri anti-sette estremisti, è servito da costrutto teorico per generare una PSICOSI COLLETTIVA di proporzioni inaudite: nelle persone che avevano frequentato i seminari di arkeon, nelle indagini giudiziarie, così come nei media.

Come avremo modo di vedere più avanti, l’analisi della Singer era soprattutto basata su casi estremi di cui lei era stata testimone e studiosa, come i disastri di Waco e Jonestown.

A questo proposito il traduttore di “Le sette tra noi” sottolineava: “…credo però sia di importanza altrettanto fondamentale non dimenticare che la Dot.ssa Singer è una psicologa clinica e che molte delle realtà rappresentate sono casi estremi e non di frequente riscontro. Anche se si afferma che ogni caso andrebbe valutato singolarmente, ho riscontrato nell'esposizione una radicalità che non condivido, e che potrebbe ingenerare nel lettore reazioni e prese di posizione eccessive.  Come ha scritto il Prof. Paolo Michielin nella presentazione italiana di un altro libro delle stesse autrici, PsicoterapieFolli, Conoscerle e Difendersi, "Alcune affermazioni sono volutamente provocatorie, e il lettore non mancherà di riscontrare un'inevitabile parzialità…”.

La generalizzazione irresponsabile delle teorie di M. Singer, riversata su persone e istituzioni, magari in buona fede, ma ignare del retroterra culturale e delle grosse criticità scientifiche e metodologiche da cui derivavano, ha contribuito a determinare una follia collettiva che ha investito, e in molti casi travolto, in questi ultimi 6 anni tante famiglie innocenti e certo non solo di arkeon.

A riguardo del Report DIMPAC firmato da M. Singer, così si esprimeva Benjamin Beit-Hallahmi dell’Università di HAIFA nell’allegato n° 1 al Memorandum APA:

“…Mancando una teoria psicologica, il Rapporto ricorre al sensazionalismo nello stile di certi riviste scandalistiche. La raccolta di storie a pagina 19, con riferimento ai “Culti satanici”, mi ha ricordato il National Enquirer. Molte di queste storie sono accuse prive di fondamento e anche quando sono fondate nei fatti non hanno ragion d’essere all’interno di un Rapporto sulle tecniche di persuasione. Il termine “lavaggio del cervello” non è un concetto teorico riconosciuto ed è soltanto una spiegazione sensazionalistica più adatta a seguaci dei culti e predicatori del ritorno. Non dovrebbe essere utilizzata da psicologi, dal momento che non spiega nulla…”.
“…La seconda parte del Rapporto, che tratta la psicoterapia, è più interessante e si basa su fondamenta concettuali e morali più solide. Tratta questioni che sono più “vicine a casa”. In effetti i  LGAT sono una forma di psicoterapia e in effetti la psicoterapia così come viene solitamente praticata (cioè privatamente) è incline a indurre comportamenti immorali. Pertanto il Rapporto potrebbe concentrarsi sugli abusi commessi da professionisti autorizzati e sulla questione dei  LGAT.   Non ho simpatia per il Reverendo Moon, Rajneesh o Scientology, ma credo che gli psicologi faranno al pubblico un favore più grande pulendo i propri comportamenti, prima di affrontare varie strane religioni. E la differenza tra scienza e religione, credo io, risiede nella disponibilità ad ammettere la propria ignoranza e che non abbiamo spiegazioni per tutto.   Nella sua forma attuale, credo che il Rapporto non dovrebbe essere pubblicato”.

E questo è il parere, scritto il 2-3-1987, da Jeffrey D. Fisher, autore del  2° allegato al Memorandum APA:   

“…Questa task force affronta un compito estremamente difficile - fare raccomandazioni in una materia nella quale non esistono dati buoni e solidi. Invece, vengono forzati per valutare ricerche metodologicamente inadeguate così come evidenze aneddotiche cariche di problemi di auto-selezione. Nonostante la difficoltà del compito, ritengo che il Rapporto non rappresenti quel lavoro di qualità che ci si aspetta da una task force dell’ A.P.A.    A questo lettore sembra essere non scientifico nel tono e pregiudiziale nella natura. Trae conclusioni, che in molti casi non trovano riscontro con le evidenze prodotte.  A volte, il ragionamento sembra falsato al punto di essere quasi ridicolo. In effetti, il Rapporto talora sembra caratterizzato dall’uso di tecniche di persuasione e controllo ingannevoli e indirette, cioè esattamente l’oggetto che vorrebbe indagare…”.

E così  Fisher conclude la sua articolata analisi:

“…Non c’è nulla sulle sette nella sezione di raccomandazioni, sebbene una buona parte del rapporto della task force report sia dedicato ad esse. Perchè?    A Pagina 61, primo paragrafo, sembra che si introducano molte tattiche per generare paura emotiva, scorrelate dai fatti, ma correlate invece con gli interessi degli psicologi.   A Pagina 64, le tecniche psicologiche non sono proprietà degli psicologi - la professione non le possiede”.

Ciò che banalmente sembra essere accaduto è che la distorta impostazione metodologica, la carenza scientifica e il deficit etico contenuto nel Report DIMPAC firmato da M. Singer, rifiutato dall’APA e sferzato nelle sue basi teoriche e soprattutto metodologiche da coloro che avevano avuto il compito di valutarlo, sono passati in modo indiscriminato nei due libri di M. Singer, ridondando un  FALSO  che, attraverso vari passaggi strategici, è giunto fino ad oggi, nel procedimento contro “arkeon”.

-  Continua -

Pietro Bono