LA VERITA’ SU ARKEON - Sentenza (definitiva) “arkeon” di primo grado a Bari: nessuna “psicosetta”

Nelle Motivazioni della Sentenza, alle pagine 896 e 897 si legge:
“l’esito di questo giudizio ha sconfessato la sussistenza della principale e più grave delle accuse, costituita dall’essere Arkeon una “psico-setta”, ha portato ad escludere la sussistenza di uno stato di incapacità di intendere e volere per i partecipanti a qualsiasi tipo di seminario e di tecniche manipolatorie della mente, nonché di violenze di ogni genere poste in essere nei confronti di minori. In questo giudizio non vi è stata contestazione di reati fiscali ed è emerso che i costi dei seminari erano fissi e noti ai partecipanti. Il processo ha portato ad escludere la sussistenza dell’aggravante dell’aver indotto nei partecipanti il timore di un pericolo immaginario, come cagione giustificativa degli esborsi economici, nonché di quella del danno di rilevante entità e da questo è conseguita la ritenuta improcedibilità dei reati di truffa, con riferimento ai quali non era stata sporta alcuna querela da parte delle vittime…”

Registrazione audio integrale della Relazione di Raffaella Di Marzio: ORGANIZZAZIONI SETTARIE E ANTISETTARIE: STRUTTURE E DINAMICHE SIMILARI IN CONTESTI ANTAGONISTI - 12° Congresso Internazionale della Società Italiana di Psicologia della Religione (SIPR): "L'IO, L'ALTRO, DIO: Religiosità e Narcisismo" - Testo registrazione

Le Confessioni del "mostro nello specchio". Arkeon, Le Associazioni Anti-sette e l'Ordine degli Psicologi: Un'esperienza personale

The Confessions of "the monster in the mirror". Arkeon, the Anti-cult Associations and the Order of Psychologists: a personal experience

Movimenti Antisette e Neutralità dello Stato - Un caso di studio: la FECRIS

Nella sua conclusione Willy Fautrè mette in evidenza come associazioni membri della FECRIS, nelle nazioni prese in considerazione dalla ricerca, mettano in atto azioni discutibili

Sette, antisette, "setta degli antisette", aiuto e altre riflessioni - Simonetta Po

Persecuzione e campagne anti-sette: intervista a Raffaella Di Marzio - di Camillo Maffia


martedì 18 ottobre 2011

Vicenda ARKEON 3 - Usi e abusi della Singer: ovvero come confezionare una “setta” su misura 18-10-2011


Per comprendere se le basi teoriche e concettuali utilizzate da Lorita Tinelli, Carlo Fornesi e Luigi Corvaglia per approcciarsi, studiare e analizzare il percorso di “arkeon”,  siano concetti e metodi legittimi e riconosciuti dalla comunità scientifica, bisogna fare un salto indietro nel tempo.
In un mio precedente post ho proposto una panoramica della vicenda APA (American Psychological Association) e della “Task force on Deceptive and Indirect Methods of Persuasion andControl (DIMPAC)”.
Questa vicenda, che ha avuto il culmine nella seconda metà degli anni ’80, è naturalmente ancora più complessa e articolata di come ho provato a descriverla io.


Ecco un passo di quest’ultimo documento del 2000 di Amitrani-Di Marzio:
"…Il Prof. Zablocki (in una comunicazione personale via e-mail) afferma : "A mio parere, la commissione DIMPAC si è spinta troppo in là chiedendo all'APA di affermare che il lavaggio del cervello nei culti religiosi fosse un fatto psicologico dimostrato. Fu per questo che venne censurata. Non e' vero che l'APA abbia affermato il contrario, cioè che la non esistenza del lavaggio del cervello fosse un fatto dimostrato. L'APA ha invece sostenuto di non potersi schierare NE' CON UNA PARTE NE' CON L'ALTRA. Voglio dire che nessuna delle due fazioni ha ottenuto ciò che voleva dall’APA. In quanto organismo rappresentativo di TUTTI gli psicologi statunitensi, ha correttamente scelto una posizione agnostica, sostenendo che non era possibile al momento dare un giudizio finale.”

La vicenda APA-DIMPAC , è stata in questi ultimi 10 anni considerata soprattutto per tali implicanze.

Quello che qui vorrei provare invece a fare, è lasciare per un momento questo filone principale e rileggere la vicenda APA-DIMPAC portando l’attenzione sull’origine dei due libri prodotti da M.Singer“I Culti tra di noi” e “Psicoterapie folli”.

In estrema sintesi:

- All’inizio degli anni ’80 la Suprema Corte degli Stati Uniti richiese all’APA (AmericanPsychological Association) - una delle Associazioni più prestigiose nel mondo: Associazione che conta circa 150.000 iscritti e che rappresenta l’intera categoria -  di prendere una posizione pubblica sul problema concernente l’affidabilità scientifica delle teorie del "lavaggio del cervello" applicate ai Nuovi Movimenti Religiosi. Ciò anche perché i processi attinenti a queste tematiche  si stavano rivelando estremamente lunghi, complessi e tra i più dispendiosi.

- Nel 1983 L’ APA chiese a Margaret T. Singer, che era una delle principali sostenitrici delle teorie sulla “persuasione coercitiva”, di presiedere a una task force  per indagare se il lavaggio del cervello o “persuasione coercitiva” giocasse un ruolo nel reclutamento in tali gruppi. La task force fu chiamata “APA Task Force sulle tecniche ingannevoli eindirette di persuasione e controllo“ (DIMPAC).  M. Singer, fino ad allora aveva intervistato più di 3.000 membri di culti e presenziato in più di 200 processi.

1. Descrivere le tecniche di persuasione e controllo ingannevoli e indirette che possono limitare la libertà e influire negativamente su individui, famiglie e società.
2. Verificare la base dati sull’argomento
3. Definire le implicazioni delle tecniche di persuasione e controllo ingannevoli e indirette per gli utenti di servizi psicologici.
4. Esaminare le implicazioni etiche, educative e sociali di questo problema.

- Il comitato DIMPAC, presieduto da M. Singer, preparò un rapporto che fu rifiutato dalla commissione preposta dall’APA , il Board of Social and Ethical Responsibility for Psychology (BSERP).  Questa commissione rifiutò il rapporto finale del DIMPAC in una breve lettera, chiamata Memorandum, dell’11 Maggio 1987.   Il rapporto steso dal DIMPAC fu infatti esaminato da due esperti esterni e da due membri della Commissione dell’APA denominata Board of Social and Ethical Responsibility for Psychology (BSERP). Essi hanno affermato che nel rapporto del DIMPAC c’erano delle deficienze, dei difetti.  In esso mancavano infatti il rigore scientifico e l’approccio critico imparziale necessario per ottenere l’imprimatur dell‘APA. Il rifiuto, quindi, venne deciso in base all’esame del rapporto fatto da 4 persone (di cui 2 esterne all’APA) che si sono trovate d’accordo nel rifiuto.

- Nel testo del MEMORANDUM  APA, veniva sottolineato che: “…il BSERP avverte i membri della Task Force di non usare i compiti che sono stati loro assegnati in passato per significare supporto o approvazione del BSERP o dell'APA sulle posizioni sostenute nel rapporto.  Il BSERP richiede ai membri della Task Force di non distribuire o pubblicizzare il rapporto senza indicare che è risultato inaccettabile per il BSERP…”. 

- In seguito a tutto ciò, M. Singer fu rifiutata dai Tribunali come testimone esperta in quattro casi relativi il lavaggio del cervello e controllo mentale, dal 1988 al 1991.

- Nel 1992 la Singer denunciò l’APA e gli altri ricercatori per "diffamazione, frode, favoreggiamento e cospirazione", in base alla Legge sulle organizzazioni corrotte e influenza dal Racket (Racketeer Influenced andCorrupt Organizations Act o RICO), e perse nel 1994.

- Dopo che il suo Report DIMPAC fu rifiutato dall’APA, la Singer, insieme a Janja Lalich,  rielaborò molto del materiale del Report  DIMPAC  rifiutato dall’APA,  nei libri “Cults in Our Midst: The Hidden Menace in Our Everyday Lives”, 1995  e “Crazy Therapies: What Are They? Do They Work?”  pubblicato nel 1996.

 Il materiale originario del Report DIMPAC, che ho avuto modo di consultare personalmente grazie alla fornita biblioteca del CESNUR, era composto da 69 pagine più 8 di bibliografia.   http://www.cesnur.org/testi/DIMPAC.htm

Questi erano i punti di indagine della DIMPAC:
1. Descrivere le tecniche di persuasione e controllo ingannevoli e indirette che possono limitare la libertà e influire negativamente su individui, famiglie e società.
2. Verificare la base dati sull’argomento
3. Definire le implicazioni delle tecniche di persuasione e controllo ingannevoli e indirette per gli utenti di servizi psicologici.
4. Esaminare le implicazioni etiche, educative e sociali di questo problema.

- Come risulta in tutta evidenza, i primi due punti sono dedicati alle “sette”.
I successivi due punti all’indagine sono dedicati all’operato degli Psicologi e sull’eventuale uso, da parte di costoro, di tecniche di manipolazione ingannevoli.
Ecco infatti l’indice originale del Report DIMPAC, riportato anche nel documento di sintesi del Report:
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                                          Historical Background
                                                         Cults
Definitional Issues

                                                 Religious Cults
Types of religious cults
Harms associated with religious cults
Methodological considerations
The brainwashing/deprogramming controversy

                                             Psychotherapy Cults
Literature review
Non-professional cults

                                  Large-Group Awareness Training
Historical Background
Review of the Literature
Conclusions      
                                                       Analysis
The Continuum of Influence: A Proposal
Influencer Goals and the Influence Continuum
Ethical Issues for Psychologists to Consider
Ethical Issues for Nonpsychologist

                                             Recommendations
Research
Professional Ethics and Education
Public Policy 
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Ciò che desidero significare è che, a mio giudizio, M. Singer non potendo pubblicare e diffondere il Report DIMPAC“…il Board of Social and Ethical Responsibility for Psychology (BSERP) dell’APA, richiede ai membri della Task Force DIMPAC di non distribuire o pubblicizzare il rapporto senza indicare che è risultato inaccettabile per il BSERP”aggira questo ostacolo trasformando il materiale del Report  DIMPAC appunto, in due libri a sua firma.

Nel primo libro “Le sette tra di noi” - Cults in Our Midst - del 1995 riprende ed estende il discorso trattato nei primi due punti del Report DIMPAC.

                                                       Cults
Definitional Issues

                                               Religious Cults
Types of religious cults
Harms associated with religious cults
Methodological considerations
The brainwashing/deprogramming controversy
---------------------------------------------------------------------------------------------------

Nel secondo libro “Psicoterapie folli” - Crazy Therapies - del 1996 tratta estesamente dei secondi due punti del Report DIMPAC.

                                         Psychotherapy Cults
Literature review
Non-professional cults

                              Large-GroupAwareness Training
Historical Background
Review of the Literature
Conclusions      
                                                 Analysis
The Continuum of Influence: A Proposal
Influencer Goals and the Influence Continuum
Ethical Issues for Psychologists to Consider
Ethical Issues for Nonpsychologist

                                       Recommendations
Research
Professional Ethics and Education
Public Policy
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Questo è l’indice del libro di M. Singer  “Cults in Our Midst”

Di MargaretThaler Singer, con la collaborazione di Janja Lalich

            Presentazione del traduttore
            Prefazione
            Introduzione
Parte Prima: Che cosa sono le sette?
            Capitolo 1: Definire una setta
            Definire una setta
            Definizioni e caratteristiche
            Le sette non sono tutte uguali
            Chi entra nelle sette?
            Perché si entra in una setta?
            Capitolo 2: Breve storia delle sette
            Le sette nel 1800
            Gli anni '60: terreno fertile per le sette
            Gli anni '70: Sette per espandere la consapevolezza
            Gli anni '80: Sette psicologiche, dell'occulto e di prosperità
            Esempi di nuove sette
            Motivi di preoccupazione
            Capitolo 3: Il processo di "lavaggio del cervello", coercizione psicologica e riforma del pensiero
            Esempi storici di "lavaggio del cervello"
            Persuasione organizzata
            Attaccare il Sé
            Come funziona la riforma del pensiero
            La formazione di una nuova identità
            Esperimenti inammissibili
            Capitolo 4: Che cosa non va nelle sette?
            Le sette minacciano le istituzioni legittime
            Le sette danneggiano i nostri figli, e separano le nostre famiglie
            Le sette sono violente
            Le sette si dedicano al complotto e alla truffa
            Le sette piccole possono essere altrettanto dannose delle grandi
            Le sette ci rubano la libertà
            Le sette rubano i nostri beni
            Le sette sfuggono allo scrutinio
            Che cosa si può fare?
            Tavola 4.1: In che modo il Corpo dei Marines degli Stati Uniti differisce dalle sette
Parte Seconda: Come operano?
            Capitolo 5 - Reclutare nuovi membri
            Il primo approccio
            L'invito
            Il primo contatto con la setta
            Il seguito: guadagnarsi maggior dedizione
            Giovani e anziani sono vulnerabili allo stesso modo
            Doppia agenda
            Capitolo 6 - Tecniche di persuasione fisiologica
            Marketing di massa di esercizi empirici
            Tecniche che producono reazioni fisiologiche prevedibili
            Non sempre la meditazione fa per voi
            Capitolo 7 - Tecniche di persuasione psicologica
            Trance e ipnosi
            Inganni
            Revisione della storia personale
            Pressione dei pari e modellamento
            Manipolazione emotiva
            Sette psicoterapiche
            Capitolo 8 - Intrusione nel mondo del lavoro
            Chiarimenti sulla New Age
            Conflitti sul lavoro
            Violazione dei Diritti Civili
            Sviluppo di un programma di formazione New Age: un caso esemplare
            Problemi derivanti dall'essere "trasformati" sul lavoro
            Vittime psicologiche
            Consumatori, attenti ai procedimenti di riforma del pensiero
            (Appendice: Un incontro veloce ma indimenticabile)
            Capitolo 9 - La minaccia dell'intimidazione
            Professionisti cooptati
            Molestie e intimidazione dei critici
Parte Terza: Come possiamo aiutare i sopravvissuti ad evadere e riprendersi?
            Capitolo 10 - Salvare i bambini
            I bambini di Jonestown
            I bambini di Waco
            I bambini in altre sette
            Il ruolo del leader
            Il ruolo dei genitori
            Che cosa imparano i bambini nelle sette
            Dopo la setta
            I bambini sono dei sopravvissuti
            Capitolo 11 - Lasciare la setta
            Perché è difficile andarsene
            Modi per lasciare una setta
            Deprogrammazione ed Exit Counseling
            Capitolo 12 - Guarigione: uscire dalla pseudopersonalità
            Guarire dai postumi
            Difficoltà psicologiche ed emotive
            Inefficienze cognitive
            Relazioni sociali e personali
            Problemi di carattere filosofico e attitudinale
            Suggerimenti utili per chi lascia una setta
            C'è vita dopo la setta
            Poscritto: il nuovo millennio, le sette e la fine del secolo
            Le autrici
            Libri consigliati
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E questa è la presentazione e l’introduzione di -Psicoterapie "folli": conoscerle e difendersi - A cura di M. Singer e J. Lalich [*]
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Le implicazioni di questo “escamotage”,  utilizzato da M. Singer per aggirare il veto dell’APA, le vedremo successivamente con più calma.

Quello che mi preme accennare ora, è che nella delicata vicenda arkeon l’utilizzo spregiudicato di questi due libri della Singer da parte del CeSAP e di altri centri anti-sette estremisti, è servito da costrutto teorico per generare una PSICOSI COLLETTIVA di proporzioni inaudite: nelle persone che avevano frequentato i seminari di arkeon, nelle indagini giudiziarie, così come nei media.

Come avremo modo di vedere più avanti, l’analisi della Singer era soprattutto basata su casi estremi di cui lei era stata testimone e studiosa, come i disastri di Waco e Jonestown.

A questo proposito il traduttore di “Le sette tra noi” sottolineava: “…credo però sia di importanza altrettanto fondamentale non dimenticare che la Dot.ssa Singer è una psicologa clinica e che molte delle realtà rappresentate sono casi estremi e non di frequente riscontro. Anche se si afferma che ogni caso andrebbe valutato singolarmente, ho riscontrato nell'esposizione una radicalità che non condivido, e che potrebbe ingenerare nel lettore reazioni e prese di posizione eccessive.  Come ha scritto il Prof. Paolo Michielin nella presentazione italiana di un altro libro delle stesse autrici, PsicoterapieFolli, Conoscerle e Difendersi, "Alcune affermazioni sono volutamente provocatorie, e il lettore non mancherà di riscontrare un'inevitabile parzialità…”.

La generalizzazione irresponsabile delle teorie di M. Singer, riversata su persone e istituzioni, magari in buona fede, ma ignare del retroterra culturale e delle grosse criticità scientifiche e metodologiche da cui derivavano, ha contribuito a determinare una follia collettiva che ha investito, e in molti casi travolto, in questi ultimi 6 anni tante famiglie innocenti e certo non solo di arkeon.

A riguardo del Report DIMPAC firmato da M. Singer, così si esprimeva Benjamin Beit-Hallahmi dell’Università di HAIFA nell’allegato n° 1 al Memorandum APA:

“…Mancando una teoria psicologica, il Rapporto ricorre al sensazionalismo nello stile di certi riviste scandalistiche. La raccolta di storie a pagina 19, con riferimento ai “Culti satanici”, mi ha ricordato il National Enquirer. Molte di queste storie sono accuse prive di fondamento e anche quando sono fondate nei fatti non hanno ragion d’essere all’interno di un Rapporto sulle tecniche di persuasione. Il termine “lavaggio del cervello” non è un concetto teorico riconosciuto ed è soltanto una spiegazione sensazionalistica più adatta a seguaci dei culti e predicatori del ritorno. Non dovrebbe essere utilizzata da psicologi, dal momento che non spiega nulla…”.
“…La seconda parte del Rapporto, che tratta la psicoterapia, è più interessante e si basa su fondamenta concettuali e morali più solide. Tratta questioni che sono più “vicine a casa”. In effetti i  LGAT sono una forma di psicoterapia e in effetti la psicoterapia così come viene solitamente praticata (cioè privatamente) è incline a indurre comportamenti immorali. Pertanto il Rapporto potrebbe concentrarsi sugli abusi commessi da professionisti autorizzati e sulla questione dei  LGAT.   Non ho simpatia per il Reverendo Moon, Rajneesh o Scientology, ma credo che gli psicologi faranno al pubblico un favore più grande pulendo i propri comportamenti, prima di affrontare varie strane religioni. E la differenza tra scienza e religione, credo io, risiede nella disponibilità ad ammettere la propria ignoranza e che non abbiamo spiegazioni per tutto.   Nella sua forma attuale, credo che il Rapporto non dovrebbe essere pubblicato”.

E questo è il parere, scritto il 2-3-1987, da Jeffrey D. Fisher, autore del  2° allegato al Memorandum APA:   

“…Questa task force affronta un compito estremamente difficile - fare raccomandazioni in una materia nella quale non esistono dati buoni e solidi. Invece, vengono forzati per valutare ricerche metodologicamente inadeguate così come evidenze aneddotiche cariche di problemi di auto-selezione. Nonostante la difficoltà del compito, ritengo che il Rapporto non rappresenti quel lavoro di qualità che ci si aspetta da una task force dell’ A.P.A.    A questo lettore sembra essere non scientifico nel tono e pregiudiziale nella natura. Trae conclusioni, che in molti casi non trovano riscontro con le evidenze prodotte.  A volte, il ragionamento sembra falsato al punto di essere quasi ridicolo. In effetti, il Rapporto talora sembra caratterizzato dall’uso di tecniche di persuasione e controllo ingannevoli e indirette, cioè esattamente l’oggetto che vorrebbe indagare…”.

E così  Fisher conclude la sua articolata analisi:

“…Non c’è nulla sulle sette nella sezione di raccomandazioni, sebbene una buona parte del rapporto della task force report sia dedicato ad esse. Perchè?    A Pagina 61, primo paragrafo, sembra che si introducano molte tattiche per generare paura emotiva, scorrelate dai fatti, ma correlate invece con gli interessi degli psicologi.   A Pagina 64, le tecniche psicologiche non sono proprietà degli psicologi - la professione non le possiede”.

Ciò che banalmente sembra essere accaduto è che la distorta impostazione metodologica, la carenza scientifica e il deficit etico contenuto nel Report DIMPAC firmato da M. Singer, rifiutato dall’APA e sferzato nelle sue basi teoriche e soprattutto metodologiche da coloro che avevano avuto il compito di valutarlo, sono passati in modo indiscriminato nei due libri di M. Singer, ridondando un  FALSO  che, attraverso vari passaggi strategici, è giunto fino ad oggi, nel procedimento contro “arkeon”.

-  Continua -

Pietro Bono

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