Per comprendere se le basi teoriche e concettuali utilizzate da Lorita Tinelli, Carlo Fornesi e Luigi Corvaglia per approcciarsi, studiare e analizzare il percorso di “arkeon”, siano concetti e metodi legittimi e riconosciuti dalla comunità scientifica, bisogna fare un salto indietro nel tempo.
Questa vicenda, che ha avuto il culmine nella seconda metà degli anni ’80, è naturalmente ancora più complessa e articolata di come ho provato a descriverla io.
Ecco un passo di quest’ultimo documento del 2000 di Amitrani-Di Marzio:
"…Il Prof. Zablocki (in una comunicazione personale via e-mail) afferma : "A mio parere, la commissione DIMPAC si è spinta troppo in là chiedendo all'APA di affermare che il lavaggio del cervello nei culti religiosi fosse un fatto psicologico dimostrato. Fu per questo che venne censurata. Non e' vero che l'APA abbia affermato il contrario, cioè che la non esistenza del lavaggio del cervello fosse un fatto dimostrato. L'APA ha invece sostenuto di non potersi schierare NE' CON UNA PARTE NE' CON L'ALTRA. Voglio dire che nessuna delle due fazioni ha ottenuto ciò che voleva dall’APA. In quanto organismo rappresentativo di TUTTI gli psicologi statunitensi, ha correttamente scelto una posizione agnostica, sostenendo che non era possibile al momento dare un giudizio finale.”
La vicenda APA-DIMPAC , è stata in questi ultimi 10 anni considerata soprattutto per tali implicanze.
In estrema sintesi:
- All’inizio degli anni ’80 la Suprema Corte degli Stati Uniti richiese all’APA (AmericanPsychological Association) - una delle Associazioni più prestigiose nel mondo: Associazione che conta circa 150.000 iscritti e che rappresenta l’intera categoria - di prendere una posizione pubblica sul problema concernente l’affidabilità scientifica delle teorie del "lavaggio del cervello" applicate ai Nuovi Movimenti Religiosi. Ciò anche perché i processi attinenti a queste tematiche si stavano rivelando estremamente lunghi, complessi e tra i più dispendiosi.
1. Descrivere le tecniche di persuasione e controllo ingannevoli e indirette che possono limitare la libertà e influire negativamente su individui, famiglie e società.
2. Verificare la base dati sull’argomento
3. Definire le implicazioni delle tecniche di persuasione e controllo ingannevoli e indirette per gli utenti di servizi psicologici.
4. Esaminare le implicazioni etiche, educative e sociali di questo problema.
- Il comitato DIMPAC, presieduto da M. Singer, preparò un rapporto che fu rifiutato dalla commissione preposta dall’APA , il Board of Social and Ethical Responsibility for Psychology (BSERP). Questa commissione rifiutò il rapporto finale del DIMPAC in una breve lettera, chiamata Memorandum, dell’11 Maggio 1987. Il rapporto steso dal DIMPAC fu infatti esaminato da due esperti esterni e da due membri della Commissione dell’APA denominata Board of Social and Ethical Responsibility for Psychology (BSERP). Essi hanno affermato che nel rapporto del DIMPAC c’erano delle deficienze, dei difetti. In esso mancavano infatti il rigore scientifico e l’approccio critico imparziale necessario per ottenere l’imprimatur dell‘APA. Il rifiuto, quindi, venne deciso in base all’esame del rapporto fatto da 4 persone (di cui 2 esterne all’APA) che si sono trovate d’accordo nel rifiuto.
- Nel testo del MEMORANDUM APA, veniva sottolineato che: “…il BSERP avverte i membri della Task Force di non usare i compiti che sono stati loro assegnati in passato per significare supporto o approvazione del BSERP o dell'APA sulle posizioni sostenute nel rapporto. Il BSERP richiede ai membri della Task Force di non distribuire o pubblicizzare il rapporto senza indicare che è risultato inaccettabile per il BSERP…”.
- In seguito a tutto ciò, M. Singer fu rifiutata dai Tribunali come testimone esperta in quattro casi relativi il lavaggio del cervello e controllo mentale, dal 1988 al 1991.
- Questi erano i punti di indagine della DIMPAC: 1. Descrivere le tecniche di persuasione e controllo ingannevoli e indirette che possono limitare la libertà e influire negativamente su individui, famiglie e società.
2. Verificare la base dati sull’argomento
3. Definire le implicazioni delle tecniche di persuasione e controllo ingannevoli e indirette per gli utenti di servizi psicologici.
4. Esaminare le implicazioni etiche, educative e sociali di questo problema.
- Come risulta in tutta evidenza, i primi due punti sono dedicati alle “sette”.
I successivi due punti all’indagine sono dedicati all’operato degli Psicologi e sull’eventuale uso, da parte di costoro, di tecniche di manipolazione ingannevoli.
Ecco infatti l’indice originale del Report DIMPAC, riportato anche nel documento di sintesi del Report: ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Historical Background
Cults
Definitional Issues
Religious Cults
Types of religious cults
Harms associated with religious cults
Methodological considerations
The brainwashing/deprogramming controversy
Psychotherapy Cults
Literature review
Non-professional cults
Large-Group Awareness Training
Historical Background
Review of the Literature
Conclusions
Analysis
The Continuum of Influence: A Proposal
Influencer Goals and the Influence Continuum
Ethical Issues for Psychologists to Consider
Ethical Issues for Nonpsychologist
Recommendations
Research
Professional Ethics and Education
Public Policy
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ciò che desidero significare è che, a mio giudizio, M. Singer non potendo pubblicare e diffondere il Report DIMPAC – “…il Board of Social and Ethical Responsibility for Psychology (BSERP) dell’APA, richiede ai membri della Task Force DIMPAC di non distribuire o pubblicizzare il rapporto senza indicare che è risultato inaccettabile per il BSERP” – aggira questo ostacolo trasformando il materiale del Report DIMPAC appunto, in due libri a sua firma.
Cults
Definitional Issues
Religious Cults
Types of religious cults
Harms associated with religious cults
Methodological considerations
The brainwashing/deprogramming controversy
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Psychotherapy Cults
Literature review
Non-professional cults
Historical Background
Review of the Literature
Conclusions
Analysis
The Continuum of Influence: A Proposal
Influencer Goals and the Influence Continuum
Ethical Issues for Psychologists to Consider
Ethical Issues for Nonpsychologist
Recommendations
Research
Professional Ethics and Education
Public Policy
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Presentazione del traduttore
Prefazione
Introduzione
Parte Prima: Che cosa sono le sette?
Capitolo 1: Definire una setta
Definire una setta
Definizioni e caratteristiche
Le sette non sono tutte uguali
Chi entra nelle sette?
Perché si entra in una setta?
Capitolo 2: Breve storia delle sette
Le sette nel 1800
Gli anni '60: terreno fertile per le sette
Gli anni '70: Sette per espandere la consapevolezza
Gli anni '80: Sette psicologiche, dell'occulto e di prosperità
Esempi di nuove sette
Motivi di preoccupazione
Capitolo 3: Il processo di "lavaggio del cervello", coercizione psicologica e riforma del pensiero
Esempi storici di "lavaggio del cervello"
Persuasione organizzata
Attaccare il Sé
Come funziona la riforma del pensiero
La formazione di una nuova identità
Esperimenti inammissibili
Capitolo 4: Che cosa non va nelle sette?
Le sette minacciano le istituzioni legittime
Le sette danneggiano i nostri figli, e separano le nostre famiglie
Le sette sono violente
Le sette si dedicano al complotto e alla truffa
Le sette piccole possono essere altrettanto dannose delle grandi
Le sette ci rubano la libertà
Le sette rubano i nostri beni
Le sette sfuggono allo scrutinio
Che cosa si può fare?
Tavola 4.1: In che modo il Corpo dei Marines degli Stati Uniti differisce dalle sette
Parte Seconda: Come operano?
Capitolo 5 - Reclutare nuovi membri
Il primo approccio
L'invito
Il primo contatto con la setta
Il seguito: guadagnarsi maggior dedizione
Giovani e anziani sono vulnerabili allo stesso modo
Doppia agenda
Capitolo 6 - Tecniche di persuasione fisiologica
Marketing di massa di esercizi empirici
Tecniche che producono reazioni fisiologiche prevedibili
Non sempre la meditazione fa per voi
Capitolo 7 - Tecniche di persuasione psicologica
Trance e ipnosi
Inganni
Revisione della storia personale
Pressione dei pari e modellamento
Manipolazione emotiva
Sette psicoterapiche
Capitolo 8 - Intrusione nel mondo del lavoro
Chiarimenti sulla New Age
Conflitti sul lavoro
Violazione dei Diritti Civili
Sviluppo di un programma di formazione New Age: un caso esemplare
Problemi derivanti dall'essere "trasformati" sul lavoro
Vittime psicologiche
Consumatori, attenti ai procedimenti di riforma del pensiero
(Appendice: Un incontro veloce ma indimenticabile)
Capitolo 9 - La minaccia dell'intimidazione
Professionisti cooptati
Molestie e intimidazione dei critici
Parte Terza: Come possiamo aiutare i sopravvissuti ad evadere e riprendersi?
Capitolo 10 - Salvare i bambini
I bambini di Jonestown
I bambini di Waco
I bambini in altre sette
Il ruolo del leader
Il ruolo dei genitori
Che cosa imparano i bambini nelle sette
Dopo la setta
I bambini sono dei sopravvissuti
Capitolo 11 - Lasciare la setta
Perché è difficile andarsene
Modi per lasciare una setta
Deprogrammazione ed Exit Counseling
Capitolo 12 - Guarigione: uscire dalla pseudopersonalità
Guarire dai postumi
Difficoltà psicologiche ed emotive
Inefficienze cognitive
Relazioni sociali e personali
Problemi di carattere filosofico e attitudinale
Suggerimenti utili per chi lascia una setta
C'è vita dopo la setta
Poscritto: il nuovo millennio, le sette e la fine del secolo
Le autrici
Libri consigliati
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Le implicazioni di questo “escamotage”, utilizzato da M. Singer per aggirare il veto dell’APA, le vedremo successivamente con più calma.
Quello che mi preme accennare ora, è che nella delicata vicenda arkeon l’utilizzo spregiudicato di questi due libri della Singer da parte del CeSAP e di altri centri anti-sette estremisti, è servito da costrutto teorico per generare una PSICOSI COLLETTIVA di proporzioni inaudite: nelle persone che avevano frequentato i seminari di arkeon, nelle indagini giudiziarie, così come nei media.
Come avremo modo di vedere più avanti, l’analisi della Singer era soprattutto basata su casi estremi di cui lei era stata testimone e studiosa, come i disastri di Waco e Jonestown.
A questo proposito il traduttore di “Le sette tra noi” sottolineava: “…credo però sia di importanza altrettanto fondamentale non dimenticare che la Dot.ssa Singer è una psicologa clinica e che molte delle realtà rappresentate sono casi estremi e non di frequente riscontro. Anche se si afferma che ogni caso andrebbe valutato singolarmente, ho riscontrato nell'esposizione una radicalità che non condivido, e che potrebbe ingenerare nel lettore reazioni e prese di posizione eccessive. Come ha scritto il Prof. Paolo Michielin nella presentazione italiana di un altro libro delle stesse autrici, PsicoterapieFolli, Conoscerle e Difendersi, "Alcune affermazioni sono volutamente provocatorie, e il lettore non mancherà di riscontrare un'inevitabile parzialità…”.
La generalizzazione irresponsabile delle teorie di M. Singer, riversata su persone e istituzioni, magari in buona fede, ma ignare del retroterra culturale e delle grosse criticità scientifiche e metodologiche da cui derivavano, ha contribuito a determinare una follia collettiva che ha investito, e in molti casi travolto, in questi ultimi 6 anni tante famiglie innocenti e certo non solo di arkeon.
“…Mancando una teoria psicologica, il Rapporto ricorre al sensazionalismo nello stile di certi riviste scandalistiche. La raccolta di storie a pagina 19, con riferimento ai “Culti satanici”, mi ha ricordato il National Enquirer. Molte di queste storie sono accuse prive di fondamento e anche quando sono fondate nei fatti non hanno ragion d’essere all’interno di un Rapporto sulle tecniche di persuasione. Il termine “lavaggio del cervello” non è un concetto teorico riconosciuto ed è soltanto una spiegazione sensazionalistica più adatta a seguaci dei culti e predicatori del ritorno. Non dovrebbe essere utilizzata da psicologi, dal momento che non spiega nulla…”.
“…La seconda parte del Rapporto, che tratta la psicoterapia, è più interessante e si basa su fondamenta concettuali e morali più solide. Tratta questioni che sono più “vicine a casa”. In effetti i LGAT sono una forma di psicoterapia e in effetti la psicoterapia così come viene solitamente praticata (cioè privatamente) è incline a indurre comportamenti immorali. Pertanto il Rapporto potrebbe concentrarsi sugli abusi commessi da professionisti autorizzati e sulla questione dei LGAT. Non ho simpatia per il Reverendo Moon, Rajneesh o Scientology, ma credo che gli psicologi faranno al pubblico un favore più grande pulendo i propri comportamenti, prima di affrontare varie strane religioni. E la differenza tra scienza e religione, credo io, risiede nella disponibilità ad ammettere la propria ignoranza e che non abbiamo spiegazioni per tutto. Nella sua forma attuale, credo che il Rapporto non dovrebbe essere pubblicato”.
“…Questa task force affronta un compito estremamente difficile - fare raccomandazioni in una materia nella quale non esistono dati buoni e solidi. Invece, vengono forzati per valutare ricerche metodologicamente inadeguate così come evidenze aneddotiche cariche di problemi di auto-selezione. Nonostante la difficoltà del compito, ritengo che il Rapporto non rappresenti quel lavoro di qualità che ci si aspetta da una task force dell’ A.P.A. A questo lettore sembra essere non scientifico nel tono e pregiudiziale nella natura. Trae conclusioni, che in molti casi non trovano riscontro con le evidenze prodotte. A volte, il ragionamento sembra falsato al punto di essere quasi ridicolo. In effetti, il Rapporto talora sembra caratterizzato dall’uso di tecniche di persuasione e controllo ingannevoli e indirette, cioè esattamente l’oggetto che vorrebbe indagare…”.
E così Fisher conclude la sua articolata analisi:
“…Non c’è nulla sulle sette nella sezione di raccomandazioni, sebbene una buona parte del rapporto della task force report sia dedicato ad esse. Perchè? A Pagina 61, primo paragrafo, sembra che si introducano molte tattiche per generare paura emotiva, scorrelate dai fatti, ma correlate invece con gli interessi degli psicologi. A Pagina 64, le tecniche psicologiche non sono proprietà degli psicologi - la professione non le possiede”.
Ciò che banalmente sembra essere accaduto è che la distorta impostazione metodologica, la carenza scientifica e il deficit etico contenuto nel Report DIMPAC firmato da M. Singer, rifiutato dall’APA e sferzato nelle sue basi teoriche e soprattutto metodologiche da coloro che avevano avuto il compito di valutarlo, sono passati in modo indiscriminato nei due libri di M. Singer, ridondando un FALSO che, attraverso vari passaggi strategici, è giunto fino ad oggi, nel procedimento contro “arkeon”.
- Continua -
Pietro Bono
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