LA VERITA’ SU ARKEON - Sentenza (definitiva) “arkeon” di primo grado a Bari: nessuna “psicosetta”

Nelle Motivazioni della Sentenza, alle pagine 896 e 897 si legge:
“l’esito di questo giudizio ha sconfessato la sussistenza della principale e più grave delle accuse, costituita dall’essere Arkeon una “psico-setta”, ha portato ad escludere la sussistenza di uno stato di incapacità di intendere e volere per i partecipanti a qualsiasi tipo di seminario e di tecniche manipolatorie della mente, nonché di violenze di ogni genere poste in essere nei confronti di minori. In questo giudizio non vi è stata contestazione di reati fiscali ed è emerso che i costi dei seminari erano fissi e noti ai partecipanti. Il processo ha portato ad escludere la sussistenza dell’aggravante dell’aver indotto nei partecipanti il timore di un pericolo immaginario, come cagione giustificativa degli esborsi economici, nonché di quella del danno di rilevante entità e da questo è conseguita la ritenuta improcedibilità dei reati di truffa, con riferimento ai quali non era stata sporta alcuna querela da parte delle vittime…”

Registrazione audio integrale della Relazione di Raffaella Di Marzio: ORGANIZZAZIONI SETTARIE E ANTISETTARIE: STRUTTURE E DINAMICHE SIMILARI IN CONTESTI ANTAGONISTI - 12° Congresso Internazionale della Società Italiana di Psicologia della Religione (SIPR): "L'IO, L'ALTRO, DIO: Religiosità e Narcisismo" - Testo registrazione

Le Confessioni del "mostro nello specchio". Arkeon, Le Associazioni Anti-sette e l'Ordine degli Psicologi: Un'esperienza personale

The Confessions of "the monster in the mirror". Arkeon, the Anti-cult Associations and the Order of Psychologists: a personal experience

Movimenti Antisette e Neutralità dello Stato - Un caso di studio: la FECRIS

Nella sua conclusione Willy Fautrè mette in evidenza come associazioni membri della FECRIS, nelle nazioni prese in considerazione dalla ricerca, mettano in atto azioni discutibili

Sette, antisette, "setta degli antisette", aiuto e altre riflessioni - Simonetta Po

Persecuzione e campagne anti-sette: intervista a Raffaella Di Marzio - di Camillo Maffia


mercoledì 27 maggio 2009

Arkeon e le "cavallette" 27-5-2009

Ho trovato estremamente interessante e pieno di spunti il Convegno “Abusi, falsi abusi e scienze forensi” 20-21-22 maggio 2009.
http://www.falsiabusi.it/archivio/eventi/pfafflin.htm
Tra un intervento e l’altro, un addetto ai lavori, venerdì 22 ha parlato di “sciami di cavallette”.
Questa immagine non mi ha più abbandonato nei giorni successivi, perché effettivamente rappresentativa di quanto, a mio avviso, stia accadendo anche nella vicenda “arkeon”.

Per come l’ho intesa io, la battuta sulle cavallette, sta a significare che esaurito, devastato un territorio, “le cavallette” si lanciano immediatamente a depredare, con la voracità che le contraddistingue, territori contigui.
Nel caso specifico, ora paiono aprirsi nuovi territori, nuovi scenari di conquista. Territori contigui ai casi dei falsi abusi su minori, che pare ormai depredato quasi completamente, e dove l’evidenza, il coraggio, l’abbondante sangue versato, e la sofferenza di pochi sta prevalendo contro questa peste delle accuse fondate solo su modalità di isteria collettiva”.Ecco come conclude una sua dettagliata analisi sui casi di Rignano e Brescia il Prof. Mendicini - Pediatra:
“…Paradossalmente, la triste conclusione che l’esperienza mi suggerisce è che la vera violenza sui poveri bambini, come accennavo, ha cominciato a realizzarsi da parte di genitori, inquirenti, periti, psicologi, ambiente, media dopo la denuncia dei falsi abusi. E purtroppo continuerà a perpetuarsi fin quando la vicenda non sarà conclusa: se è vero infatti che dopo l’incidente probatorio i bambini non saranno più interrogati la violenza continuerà lo stesso da parte dei media, dell’ambiente e della stessa famiglia,
Per concludere, io sono pienamente consapevole del rischio di essere individuato come un paladino dei pedofili veri, ma sono pronto a correre tale rischio e ad assumere una posizione impopolare, pur di difendere a viso aperto persone incolpevoli incappate in un meccanismo infernale; come potrebbe accadere a ciascuno di noi.
Auspico inoltre che qualche rappresentante dei media faccia propria questa causa di giustizia e verità come già avvenuto in passato (l'esempio più classico resta quello di E. Zola, che, alla fine dell’’800, in uno scandalo che fece epoca, riuscì con i suoi articoli sull’"Aurore" a riabilitare e far scarcerare il cap. Dreyfuss prigioniero incolpevole nell’Isola del Diavolo) “.
http://www.ragionegiustizia.org/

E’ mia opinione che questa peste stia dilagando altrove.

La Dott.ssa Tinelli, nella sua relazione di Pisa “ARKEON: un caso esemplare di ‘psicosetta’ in Italia”, conclude programmaticamente: “…L’affiancamento di grosse istituzioni, durante i diversi processi, può portare a sicure vittorie, in attese di leggi più appropriate, e nel contempo a dimostrare una forza adeguata, alle stesse organizzazioni settarie, che basano tutte le proprie azioni, sulla consapevolezza di dover ‘combattere’ contro associazioni di volontariato”. http://griess.st1.at/gsk/fecris/pisa/Tinelli_IT.htm

Intanto è interessante il fatto che la Tinelli insista ad oltranza a cercare di passare per vittima, quando molti colleghi che l’hanno realmente conosciuta, ne hanno fatto piuttosto un’altra esperienza. Forse quella del carnefice.

Silvana Radoani – ASAAP


http://www.cesnur.org/2008/aletti.htm


E’ interessante inoltre, a mio avviso, che la Tinelli parli di “sicure vittorie” e non di vittoria della verità. Vittorie da conseguirsi, sempre secondo la Tinelli, con “l’affiancamento di grosse istituzioni”.
Sulle modalità di alcune istituzioni a cui la Dott.ssa Tinelli fa’ riferimento, ho già scritto altrove.
http://pietrobono.blogspot.com/2009/05/arkeon-e-i-nuovi-bravi-questo-studio.html

Anche la scelta del coordinatore del pool legale del CeSAP, pare coerente con le premesse.
Infatti la scelta dell’Avvocato Marzari, che nell’articolo su Panorama si vanta, nel caso "Wanna Marchi”, di aver fatto riconoscere ad una sua cliente ben 8.200 euro a fronte di 150 euro effettivamente dati alla Marchi, mi sembra significativa della modalità e delle intenzioni.
All’incasso da Wanna Marchi

E a proposito di strategie, trovo estremamente interessante le modalità di taluni giornalisti.
A mero titolo di esempio desidero citare un pezzo di Sandro Foschi “Manipolatori della mente: sette e santoni” su NanniMagazine.
http://www.nannimagazine.it/articolo/Manipolatori+della+mente:+sette+e+santoni+da+prima+pagina

Cito questo pezzo (così come potrei citare altri “virtuosi” giornalisti come Enrico Nardecchia “Setta del sesso…” http://ricerca.quotidianiespresso.it/ilcentro/archivio/ilcentro/2009/01/31/CC1CC_CC101.html ), perché lo trovo nel suo genere, un’opera d’arte e di “bravura”.
Foschi infatti, pubblica il 30-4-2009 questo articolo insieme ad altri approfondimenti.
Nel pezzo principale “Manipolatori della mente: sette e santoni” Foschi così esordisce: “Omicidi, induzioni al suicidio, abusi e truffe: ecco quattro casi clamorosi, fra presente e passato, finiti nella maglie della legge italiana”.

Passa quindi a trattare quattro casi:
- MAGHI - IL CASO VANNA MARCHI.

- SETTE SATANICHE - IL CASO DELLE "BESTIE DI SATANA".

- PSICOSETTE - IL CASO ARKEON.

- PSEUDO RELIGIONE - IL CASO MAMMA EBE.

L’arte di inserire la vicenda arkeon, il cui processo non è ancora cominciato, insieme ai tre casi in cui invece sono state pronunciate delle condanne significative, mi appare geniale, se non fosse riprovevolmente spregevole, e giornalisticamente stigmatizzabile.
Ed è tanto paradossale questa situazione, che il riferimento, negli altri articoli correlati, al link del CeSAP, farebbe pensare più a una “marchetta” che a un caso di sana informazione.
http://www.nannimagazine.it/articolo/Manipolatori+della+mente%3A+gli+strumenti+di+legge

Se Foschi fosse uno sprovveduto, potrei anche pensare che qualcuno ha cercato di “farlo fesso”.
Il fatto che invece si dichiari competente, rende il tutto particolarmente grave.
http://www.criminologia.org/scena_crimine.html
Spero che la coscienza di questi veri “manipolatori della mente” un giorno possa destarsi e possa mostrare loro il male che hanno fatto. Di quanto sangue, quante lacrime quanta ingiustizia hanno partecipato a generare con il loro “giornalismo famelico”.
http://www.dimarzio.it/srs/modules/news/article.php?storyid=183

Giornalismo che prima ha soffiato sui casi di Brescia e molti altri e ora si è spostato altrove.
http://www.falsiabusi.it/
http://raffaelladimarzio.blogspot.com/2009/02/tanto-va-la-gatta-al-lardo.html

A costoro vorrei chiedere banalmente perché non provare a informarsi anche dalla controparte?
In fondo dovrebbe essere la regola base del loro lavoro.

Temo però che un distorto sentimento di giustizia, così come l’appetito delle “cavallette”, sia più forte di ogni ragione.

Pietro Bono

sabato 16 maggio 2009

Arkeon e la verità 16-5-2009

Re:Arkeon - 2009/05/16 17:10 Comprendo il suo dolore e sono vicina a lei e a tutti coloro che hanno dovuto, purtroppo, provare tanta sofferenza.l'unica strada, per evitare che altre persone debbano subire altri patimenti, è quella di cui lei parla: far emergere la verità. E in tanti potreste raccontarla.L'udienza è prossima, siamo fiduciosi.
Il CeSAP e la sottoscritta sono sempre dalla parte delle persone in difficoltà, anche quando questo significa dover subire rappresaglie ... alle quali purtroppo negli ultimi tempi siamo abituati.Chiunque ne abbia bisogno, può tranquillamente contattarci. Troverà il sostegno di sempre.

Lorita

http://www.cesap.net/index.php?option=com_joomlaboard&Itemid=34&func=view&id=8109&catid=26

Oggi, leggendo sul forum del Cesap questo intervento della Dott.ssa Tinelli, mi è tornata in mente una vicenda che fece scalpore nel Nord della Francia alcuni mesi or sono.
Un piccolo villaggio fu devastato per lungo tempo da una infinita serie di lettere anonime delatorie.
Le lettere erano indirizzate di volta in volta a persone e istituzioni sia locali che regionali.
Il clima di diffidenza e di sospetto che si creò in questo crescendo di missive, arrivò a spaccare le famiglie e a portare l’intero villaggio sull’orlo di una psicosi collettiva e di un vero e proprio disastro.
Dopo lunghe e laboriose indagini gli inquirenti francesi arrivarono alla soluzione del caso.
Soluzione che lascio tutti senza parole trattandosi di una persona certo insospettabile: la Psichiatra che aveva in cura alcuni cittadini di quel villaggio.

Così, leggendo il commento della Dott.ssa Tinelli ai danni che la stessa Dott.ssa Tinelli ha generato, relativamente alla vicenda arkeon, in questi anni di caccia alle streghe ( ma, diciamolo, anche caccia forse di gloria e di notorietà), mi saliva un certo qual sentimento di nausea.
http://www.altrapsicologia.it/elezioni-enpap/cig-sud-lorita-tinelli.asp
http://www.osservatoriopsicologia.it/chi_siamo/

E’ paradossale, per non usare un altro termine, l’atteggiamento di chi prima cerca di rovinarti e poi si atteggia a salvatore. Sempre se collabori naturalmente. E soprattutto sempre se la verità è quella che coincide con le sue teorie e la sua visione.

Ecco il post a cui si riferisce la Dott.ssa Tinelli:
Re:Arkeon - 2009/05/16 16:08 non c'è la faccio più l'esperienza di questi due anni mi ha ridotto ad uno straccio sono arrivato anche a tentare due volte il suicidio con tanto di ricovero in ospedale reparto psichiatrico per disturbi della personalità nella disperazione dopo la fine di arkeon mia moglie mi ha lasciato dicendo che non mi aveva mai amato e che era stata con me solo per il fatto di far parte di arkeon io sono caduto in una depressione fortissima e in quei momenti di depressione ho preso l'hiv con dei rapporti omossessuali non protetti perchè prima di esssere convinto del contrario da moccia io ero omosessuale, scrivo non per cercare una via di fuga dalle mie eventuali responsabilità legali ma per offrirle un' altra testimonianza su come certi metodi posssono essere realmente devastanti.io come maestro di arkeon ho semplicemente ubbidito a quello che mi veniva detto dal moccia e ho sempre creduto che il metodo che portavo avanti non avesse niente a che fare con la psicologia. non mi sono mai permesso di essere critico perchè chi lo faceva era tacciato e poi allontanato dal gruppo il resto lo conosce bene anche voi offro con questa mia la mia totale collaborazione perchè la verità venga a galla e finalmente non succedano più queste cose perche fanno troppo del male alle persone.
Firmato: Un altro ex


Se la Dott.ssa Tinelli fosse forse un po’ meno presuntuosa e un po’ più professionale, e soprattutto se conoscesse meglio la lingua italiana, capirebbe forse che il senso del post a cui lei si riferisce è ben presente già in questa frase: “… l'esperienza di questi due anni mi ha ridotto ad uno straccio…”.
"In questi ultimi due anni", a casa mia significa: "IN QUESTI ULTIMI DUE ANNI".
Appunto cioè da quando è iniziato lo scempio compiuto dalla Dott.ssa Tinelli e dal CeSAP.

Conosco bene chi ha scritto la sua testimonianza firmandosi “un altro ex”.
E’ una bella persona con cui ho avuto il piacere di condividere un bel tratto di vita.
Quanto scrive è purtroppo vero: “non c'è la faccio più l'esperienza di questi due anni mi ha ridotto ad uno straccio sono arrivato anche a tentare due volte il suicidio con tanto di ricovero in ospedale reparto psichiatrico per disturbi della personalità nella disperazione…”.

Questi tre anni sono stati durissimi, oserei dire atroci per molte famiglie di arkeon.
Nella mia Comunicazione alla Fecris dell’Ottobre 2008 mi riferivo alle consistenti pressioni e minacce ricevute ad ogni livello: personale, mediatico, istituzionale.
Comunicazione per FECRIS 7 ottobre 2008

Io stesso ho attraversato periodicamente lunghi e pesanti momenti di profonda depressione.
Dover assistere impotenti ad un attacco come quello che hanno ricevuto le famiglie di arkeon, e dover assistere impotenti ad una tale distorsione della verità, credo avrebbe fatto vacillare anche persone ben più solide. Le parole della Di Marzio in proposito mi sembrano rivelatrici.
“…Quel giorno, aldilà dello shock, della preoccupazione per un futuro incerto, dei problemi concreti legati a dover far fronte anche alle spese legali , della sensazione di tradimento, del senso di colpa per aver coinvolto la mia famiglia, anche se involontariamente, in una vicenda oscura, aldilà di tutto questo c'era in me, per la prima volta, la fortissima tentazione di mettere fine a questa attività che mi vede impegnata da oltre 15 anni come volontaria. Ne avevo viste e sentite tante, avevo superato momenti veramente difficili, ma quel 26 marzo 2008 è stato l'unico giorno in cui ho veramente pensato di mettere una pietra sopra a tutto e per sempre…”.
http://raffaelladimarzio.blogspot.com/2009/03/tasselli-di-esperienza-ottavo-tassello.html

Credo che nessuno, tanto meno questo mio amico, sapendo di essere completamente innocente, sarebbe stato entusiasta nel venire a conoscenza di essere stato indagato dalla Procura di Bari per gravi reati. Tanto meno di venirne a conoscenza tramite la telefonata di un amico, il sottoscritto, che a sua volta lo aveva appreso dai giornali.
Comunicazione per FECRIS 7 ottobre 2008

E sul dolore e la disperazione generati da quella che ho definito: “l’iniziazione all’ingiustizia”, ci sarebbe tanto altro da dire oltre al modesto spunto che ho cercato di offrire.
Arkeon e i nuovi "Bravi". Questo studio non s'ha da fare! 10-5-09

E sulle modalità di autolesionismo adottate da coloro a cui viene negata ogni via d’uscita, credo che la letteratura specialistica avrebbe molto da dire.

Sulla seconda parte del post di questo “un altro ex”, preferisco non esprimermi anche se avrei davvero molte cose da dire.
Solo una cosa desidero ora sottolineare.
Questo amico scrive successivamente: “…io come maestro di arkeon ho semplicemente ubbidito a quello che mi veniva detto dal moccia …non mi sono mai permesso di essere critico perchè chi lo faceva era tacciato e poi allontanato dal gruppo…”.
Questa interpretazione mi suona strana tanto quanto l’appellativo da lui utilizzato: “dal moccia”. Appellativo di cui, chi ha seguito la vicenda arkeon ha certo memoria avendolo trovato anche in altre testimonianze.
E’ tutto molto strano perché ritengo di non aver mai lesinato le mie critiche all’interno del lavoro di arkeon. Anche nei confronti dell’operato di questo amico, quando lui rivestiva posizioni apicali.
Eppure non mi risulta di essere mai stato estromesso dal lavoro di arkeon. Anzi.

A me francamente questa testimonianza, conoscendo il livello di innocenza di chi la porta, ma anche l’esasperazione a cui questa vicenda lo ha portato, suona come una esplicita ed insieme allarmante conferma all’ipotesi da me formulata l’altro giorno.
Arkeon e il silenzio degli onesti. 11-5-09
Dove ipotizzavo proprio che il lavoro di arkeon, ma soprattutto le persone più vulnerabili, fossero in realtà state “abusate” dalle pressioni e dalle interpretazioni di presunti esperti. Esperti che hanno indotto, con un clima di persecuzione e di caccia alle streghe, a credere a teorie fasulle e di cui ho cercato di dare una testimonianza già in precedenza.
Arkeon e i "Cervelli Lavati" 19-3-2009
Arkeon e il concetto di "lavaggio del cervello" 14-3-2009

Nel concludere la mia Comunicazione alla Fecris nell’Ottobre 2008 mi domandavo preoccupato: “…Quali sono le persone e le famiglie che sono state danneggiate realmente dal metodo arkeon? E quali sono invece le persone e le famiglie che sono state successivamente danneggiate e devastate con la campagna mediatica irresponsabile mossa contro arkeon? Era questo il miglior modo di fare chiarezza e avere giustizia?...”.

E nel concludere il post sui “Cervelli lavati” scrivevo: “…Ora, se volete, potete rivedere il filmato. E farvi finalmente una vostra idea su QUALI siano in realtà i “Cervelli Lavati”. E anche su CHI li ha lavati per davvero”.
http://ilcasoarkeon.files.wordpress.com/2009/10/cervelli-lavati.pdf

Oggi, più che mai, mi pongo le stesse domande.

Un abbraccio a te, amico mio.

Pietro Bono

domenica 10 maggio 2009

Arkeon e i nuovi "Bravi". Questo studio non s'ha da fare! 10-5-09

Arkeon è stato tutto forse, meno che lo spazio delle teorie.
Qualche volta però, dinnanzi a misteri così grandi come quello della paternità, si è provato a fare qualche ipotesi di lavoro.
Nella mia esperienza in arkeon, ricordo che più volte ho sentito ripetere che il compito, diciamo così, antropologico del Padre, nella relazione con i figli maschi, è forse duplice: il primo passo è la “consegna della benedizione”, il secondo è la “consegna della ferita”.
Non sapevo sinceramente cosa si intendesse con il secondo passo, mentre il primo mi era abbastanza chiaro, avendolo fortunatamente vissuto personalmente.

A distanza di qualche anno, un’ipotesi si è fatta strada. E cioè che questa “consegna della ferita” non sia un atto attivo, compiuto dal Padre, ma un fatto che accade autonomamente e forse anche inevitabilmente, nel corso della vita di ognuno.
E mentre la “benedizione del Padre” è una iniziazione personale, la “consegna della ferita” prende forse la forma di una “iniziazione all’ingiustizia”, cioè all’essere coinvolti ed a volte travolti dall’ingiustizia che è presente nel mondo.

Questa idea, che forse può apparire strana, è andata formandosi in me in seguito al caso arkeon.

Io che mi vantavo di averne viste tante in vita mia, avendo lavorato per anni in un Ospedale Psichiatrico, devo riconoscere ora che in fondo, la follia a cui avevo assistito era ben poca cosa in confronto a ciò che è invece possibile che accada.

Mi sono occupato ultimamente di fatti non strettamente legati alla vicenda arkeon, ma certo molto simili nelle implicazioni.
Ho letto del caso trattato nel libro, uscito da poco: “Rapita dalla Giustizia”.
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=336292&START=0&2col

Ho cercato anche di approfondire l’agghiacciante vicenda dell’Asilo “Sorelli” di Brescia.
Un esplicito caso di psicosi collettiva, alimentata da comportamenti impropri, di taluni consulenti e funzionari.
http://www.falsiabusi.it/archivio/notizie/75.html

Devo dire che è stato doloroso scoprire queste vicende e il loro carico e strascico di dolore, di follia, di incompetenza e ottusità, anche e soprattutto istituzionale.

Ciò che più mi stupisce, non è la possibilità che vengano compiuti errori.
Questi sono umani, ed io, dei miei errori anche professionali, potrei riempire delle pagine intere.
Ciò che invece raggela, è il fatto di perseverare nell’errore, anche di fronte ad evidenze che proporrebbero maggiori cautele.

Tornando al caso arkeon, è di questi ultimi giorni un fatto rilevante, che riguarda il Presidente dell’Ordine Nazionale degli Psicologi, il Dott. Luigi Palma.
Prima però credo sia importante ricostruire l’antefatto.

Nel Febbraio 2008, la Dott.ssa Lorita Tinelli del CeSAP di Bari, inviò una mail, dall’evidente contenuto diffamatorio nei confronti della Dott.ssa Di Marzio, a diverse persone e associazioni del settore.
http://www.nntp.it/cultura-newage/1507235-parola-di-lorita.html
In una parte della comunicazione, la Dott.ssa Tinelli afferma: “…Anche la magistratura ne è stata informata e il Presidente dell'Ordine degli Psicologi dichiara che questa signora stia facendo abuso della professione…”.

Questa mail, diviene pubblica nell’Autunno 2008.
http://www.cesap.net/index.php?option=com_joomlaboard&Itemid=34&func=view&id=7472&catid=26

Credo sia importante sottolineare che questa mail della Dott.ssa Tinelli del CeSAP, seguiva di pochi giorni la richiesta della Dott.ssa Di Marzio di collaborazione per lo studio del gruppo arkeon:

----- Original Message -----
From: "Raffaella Di Marzio" <rdm@dimarzio.it>
To: <cesap@libero.it> Sent: Friday, February 22, 2008 12:41 PM
Subject: ALL'ATTENZIONE DELLA DOTT.SSA TINELLI
> Cara Lorita,
> come già saprai ho scritto un articolo sul caso Arkeon e su un incontro
> che ho avuto con alcuni di loro a Roma.
> L'articolo è a questo indirizzo: >
> Ti scrivo per chiederti, se lo riterrai opportuno, un parere su quanto
> ho scritto, sia in generale che nei singoli aspetti.
> Inoltre vorrei chiederti anche aiuto perchè sto cercando persone che
> lamentano di aver subito abusi in Arkeon e, se tu potessi invitare
> qualcuno di loro a raccontarmi la loro esperienza, te ne sarei molto grata.
> Naturalmente non è importante il nome e il cognome di queste persone, mi
> basta la loro descrizione dei fatti.
> Sarebbe, questo, un contributo importante al mio studio.
> Grazie ancora
> Raffaella

http://raffaelladimarzio.blogspot.com/2009/03/tasselli-di-esperienza-ottavo-tassello.html


Interpellato dalla Dott.ssa Di Marzio in merito alle sue presunte affermazioni, il 23-3-2009 il Dott. Palma rispondeva: “…Con riferimento alla richiesta da Lei inoltrata in ordine alle presunte dichiarazioni da me rilasciate alla Dott.ssa T., a seguito di richiesta di chiarimenti effettuata dall'ordine della Puglia a quest'ultima, posso precisare che la frase incriminata è stata completamente estrapolata - con conseguente travisamento del significato suo proprio - dal contesto in cui era stata pronunziata [...] Certi di aver chiarito l'equivoco si porgono distinti saluti [...] “.

Il 23-4-2009, la Dott.ssa Di Marzio scrive sul suo blog della vicenda.
http://raffaelladimarzio.blogspot.com/2009/04/la-verita-vi-fara-liberi-gv-832.html

Il 29-4-2009, il Dott. Palma, Presidente Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, diffida la Dott.ssa Di Marzio dal citare il contenuto della sua comunicazione del 23-3-2009, qui sopra appena riportato.

Tutto ciò è ben singolare, come già ha scritto Cosimo.
http://riflessioni-su-arkeon.blogspot.com/2009/05/paroleopere-omissioni.html

Ma come? La Dott.ssa Tinelli, regolarmente iscritta all’albo degli Psicologi, cerca di diffamare pubblicamente la Dott.ssa Di Marzio, tentando addirittura di coinvolgere il Presidente dell’Ordine, facendogli rischiare una denuncia per diffamazione, e quest’ultimo, invece di sanzionare chi forse ha cercato di incastrarlo, diffida chi sta’ cercando di ripristinare la verità dei fatti. Compito questo che spetterebbe invece, a mio giudizio proprio al Dott. Palma.
E invece no, la Dott.ssa Di Marzio deve sorbirsi le manovre della Dott.ssa Tinelli, pure con la benedizione del Presidente dell’Ordine.
Davvero i miei complimenti per la trasparenza e per la sollecitudine.

Ora mi pare ovvio, come molti hanno fatto notare anche nei commenti del blog della Dott.ssa Di Marzio, che questo discorso, al di là dell’appello strumentale del Dott. Palma al diritto di privacy, è invece ben pubblico, avendo cagionato alla Dott.ssa Di Marzio un avviso di Garanzia.
Avviso di Garanzia che, a distanza di oltre un anno dall’accertamento dei fatti, puzza ora sempre più di incompetenza o peggio di censura vera e propria.
Siamo al paradosso. Il Presidente dell’Ordine degli PSICOLOGI che pare cerchi di impedire che la verità venga a galla e diventi pubblica.

Che dire?
Prima le trasmissioni farlocche su arkeon.
http://pietrobono.blogspot.com/2009/03/arkeon-e-i-cervelli-lavati-19-3-2009.html
Poi il Giudice Salvatore che si improvvisa Psicologo.
http://pietrobono.blogspot.com/2009/03/articoli-sulla-vicenda-arkeon-16-3-2009.html
http://bari.repubblica.it/dettaglio/Savino:-Troppe-connivenze-bisogna-subito-fare-pulizia/1425406
Ora anche il Presidente dell’Ordine degli Psicologi.

Non a caso, il titolo dell’articolo della Dott.ssa Di Marzio era: La verità vi farà liberi (Gv 8,32)
Ma io mi domando, ma è possibile che il Dott. Palma, che già nella trasmissione di Mi Manda Rai 3 del 2006 su arkeon, cavillava di “pagine gialle” e di fantomatiche, quanto inesistenti “targhette”, non abbia trovato in questi tre anni, nella sua funzione di Presidente Nazionale, uno spazio di un paio di ore per dialogare con qualcuno di arkeon per provare a comprendere con un po’ di pazienza di che cosa si tratti e cosa possa essere accaduto?
Invece di avvallare con tanta solerzia il comportamento di chi ha cercato di infangare con la parola “setta”, con una leggerezza lucida e agghiacciante, la vita di centinaia e centinaia di famiglie?
http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&task=view&id=1635

E se il Presidente Palma si rivede la puntata, sul finale potrà anche rivedersi il triste spettacolo della Dott.ssa Tinelli che, mentendo spudoratamente, nega di aver mai pronunciato in televisione la parola setta, connessa in qualche modo ad arkeon.
Tinelli: “…Io non ho mai ….non ho mai attribuito questo termine”.
http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Mimandaraitre%5E0%5E12789,00.html
http://groups.google.it/group/parliamo-del-cesap-bari/msg/f54efd85e66f10a0

Quanta ipocrisia e quale triste spettacolo, soprattutto per una Psicologa consulente di Tribunali.
Come “iniziazione all’ingiustizia”, non potevamo chiedere di meglio.

Pietro Bono