http://www.dimarzio.it/srs/modules/news/article.php?storyid=183
Ancora vittime del giornalismo "famelico" - Raffaella Di Marzio 2009
Ciò che indubbiamente, rispetto a questa vicenda, è stato dato a bere al pubblico con palese ipocrisia, è il fatto che il “plagio”, “il lavaggio del cervello” e la cosiddetta “riforma del pensiero” siano concetti universalmente e integralmente riconosciuti e ormai ben assodati dalla intera comunità scientifica.
Ciò che mi pare di capire è che tutto questo fracasso sia anche complementare alle pressioni che, in Italia, ormai da anni vengono fatte per giustificare la richiesta di una legge ad hoc. Così come, del resto, è già accaduto in altre nazioni Europee, come ad esempio la Francia.
http://griess.st1.at/gsk/fecris/pisa/Nacci_IT.htm
L’abrogazione della legge italiana che considerava l’influenza indebita (plagio) un reato penale.
Quanta è protetta la libertà individuale? Considerazioni, proposte - iniziative. Avv. Nacci - 2008
http://www.cesnur.org/testi/finalsol_it.htm
Francia - "Soluzione finale" contro i "culti" e le "sette"?
Il Senato approva una legge draconiana (16 dicembre 1999) - Massimo Introvigne - 2000
http://www.dimarzio.it/srs/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=129
Jean Cernette sulla legge contro le sette in Francia - 2001
http://www.cesnur.org/2005/brainwash_05.htm
Si fa presto a dire setta. Perché stiamo approvando una legge liberticida - Massimo Introvigne (Il Foglio, 23 giugno 2005)
Alcuni autorevoli studiosi si sono espressi anche nel corso di quest’ultimo anno, sia riguardo a concetti come quello del “lavaggio del cervello”, che alle implicazioni, che una adesione acritica a questo concetto, comporta:
“E’ ritornata di attualità l’espressione “lavaggio del cervello”. Non certo per via di nuove conoscenze scientifiche in proposito, ma sull’onda dell’informazione scandalistica mass-mediatica, di qualche iniziativa investigativa e giudiziaria e, soprattutto, sulla spinta della campagna rabbiosa di gruppi che proclamandosi “antisette”, si presentano come paladini della religione istituzionale e difensori di persone “plagiate” e dei loro familiari. E’ la ripresa (colpo di coda?) della obsoleta questione del “brainwashing” che negli anni ’80 fu liquidato nella comunità scientifica internazionale come concetto inutile e confusivo e che ora qualcuno vorrebbe rivestire di una “scientificità” con la formula del “plagio mentale” individuandolo quasi esclusivamente nelle “Psicosette”.
Non è questa la sede per dire dei numerosi gruppi anti-cult, o degli anti-satanisti che affermano di conoscere 8.000 sette sataniche nella sola Italia, o delle associazioni di familiari di vittime delle sette. Gruppi assolutamente sconosciuti nel dibattito scientifico internazionale, che spesso ruotano attorno alla smania di protagonismo di sedicenti “ricercatori” “facilitatori”, consulenti.
Spesso, come si osserva in Internet, in lotta rabbiosa tra loro nella rivendicazione di un primato di autenticità, scientificità ed efficacia, con denunce all’autorità di Polizia postale e con cause finite in Tribunale. Come già notavano alcuni dei massimi studiosi statunitensi, è forse l’ora di pensare a gruppi di auto-aiuto non solo per gli ex-affiliati alle sette, ma anche per gli appartenenti alle nuove “sette anti-sette” (Hood, R. W., Jr., Spilka, B., Hunsberger, B., & Gorsuch, R., 1996)…“
http://www.psicologiadellareligione.it/sipr/modules/mydownloads/cache/files/37282259316856897463952932547231-not_13_1-2pq.pdf
“Psicologia della Religione e Psicosette” - Rivista della Società Italiana di Psicologia della Religione - Mario Aletti 2008
http://www.cesnur.org/2008/london_introvigne.htm
Twenty Years of Studies of New Religious Movements: Autohagiography or Post-Mortem?
Massimo Introvigne 2008 - Cesnur (Center for Studies on New Religions)
Da ciò che ho avuto modo di leggere, tenendo ben conto che chi scrive non è certo uno specialista del settore, mi pare di comprendere che, perlomeno in Italia, l’analisi e la discussione su questi concetti, ha visto una certa vivacità proprio alla fine degli anni ’90 . Fatto questo, legato anche alle vicende che per tutti gli anni ’70 e ’80 hanno visto al centro dell’attenzione un accanito dibattito negli USA. Soprattutto all’interno dell’APA (American Psychological Association ) e dell’ASA.
http://www.cesnur.org/testi/gandow_ita.htm
“Bugiardo, bugiardo”: il "lavaggio del cervello", il CESNUR e l’APA - Massimo Introvigne 1998
“…sulla questione delle teorie del lavaggio del cervello il Prof. Zablocki ( in una comunicazione personale via e-mail) afferma che "Molte persone sono state fuorviate sulla vera posizione dell’APA e dell’ASA riguardo al lavaggio del cervello. Come molte altre teorie delle scienze del comportamento, il giudizio è ancora molto remoto. L’APA e l’ASA sanno bene che alcuni studiosi credono che il lavaggio del cervello esiste mentre altri credono che esso non esiste. L’APA e l’ASA sanno bene che nessuno attualmente è nella posizione giusta per prendere una decisione Salomonica per affermare quale dei due gruppi abbia ragione e quale torto. Invece esse spingono gli studiosi a svolgere ulteriori ricerche per fare più luce su questa questione. Io penso che questa è una posizione ragionevole da prendere…".
http://www.dimarzio.it/srs/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=49
Il “Controllo Mentale” nei NMR e l’American Psychological Association - Alberto Amitrani e Raffaella Di Marzio 1999
Questo solo per dire che, per lo meno dal punto di vista scientifico e accademico, la questione pare, quanto meno, aperta.
http://www.dimarzio.it/srs/modules/mydownloads/singlefile.php?lid=116
Leggi contro le «sette»? Intervista a Michael D. Langone – di Raffaella Di Marzio 2008
Ciò che invece ho visto riguardo alla vicenda arkeon, è ben diverso.
In questo caso le teorie della Dott.ssa Singer, grazie alla propaganda fatta sul sito del CeSAP, così come di altre associazioni “anti-cults” italiane, sono state “spacciate” come teorie ormai consolidate nella loro interezza. Propaganda poi passata pari pari dai “media”.
E’ stato anche “affibiato” ad arkeon il termine “psico-setta”, giusto per stigmatizzarlo.
Un vero tocco da artista, non c’è che dire, considerando il fatto che, anche in questo caso, gli utenti di queste informazioni, cioè inquirenti e giornalisti, sono generalmente a digiuno di queste questioni scientifiche, avendo ben altre competenze e priorità.
Questa totale mancanza di onestà intellettuale, rasenta a mio avviso la vera e propria malafede se si considera anche un altro significativo elemento.
“Martini” infatti, nella sua traduzione in lingua italiana del libro di M. Singer e J. Lalich “Cults in Our Midst - Le Sette tra Noi ”, tiene chiaramente a specificare che: “…credo però sia di importanza altrettanto fondamentale non dimenticare che la Dot.ssa Singer è una psicologa clinica e che molte delle realtà rappresentate sono casi estremi e non di frequente riscontro. Anche se si afferma che ogni caso andrebbe valutato singolarmente, ho riscontrato nell'esposizione una radicalità che non condivido, e che potrebbe ingenerare nel lettore reazioni e prese di posizione eccessive…”.
http://xenu.com-it.net/libri/cults/singer02.htm#0
Altrettanto ha fatto il Prof. Paolo Michielin nella presentazione italiana di un altro libro delle stesse autrici “Psicoterapie Folli, Conoscerle e Difendersi”, sostenendo che: “…I lettori apprezzeranno la semplicità e l'efficacia dell'esposizione, ma dovranno ricordare che molte delle realtà rappresentate sono casi estremi, non di frequente riscontro.
… I lettori dovranno anche capire che alcune affermazioni sono volutamente provocatorie, che il merito rivendicato dalle autrici di «portare un po' di razionalità in un campo esposto alle valutazioni passionali e di parte» è condiviso dalla maggior parte di coloro che attualmente fanno ricerca in ambito psicoterapeutico e che le autrici stesse mostrano nei giudizi un'inevitabile parzialità e una qualche faziosità. Con queste avvertenze, la lettura del libro è certamente utile non solo alle persone inesperte ma anche agli psicologi e ai medici psicoterapeuti.
…Negli USA la psicoterapia può essere svolta non solo dai medici e dagli psicologi, ma anche da un gruppo, più o meno ampio e variegato, di «operatori sociali…”
http://xenu.com-it.net/txt/folli.htm#1
Desidero concludere queste osservazioni con una citazione tratta dal “Rapporto del Consiglio d'Europa in materia di sette - Relazione del Comitato per gli Affari Legali e i Diritti Umani” adottato all’unanimità il 22 giugno 1999 .
Nella “Bozza di raccomandazione”, al punto 7 si legge:
“È di primaria importanza avere informazioni attendibili su questi gruppi che non siano esclusivamente emanate né dalle sette stesse [**] né da associazioni fondate per difendere le vittime delle sette, e che esse circolino largamente tra il pubblico generale, emesse da chi si ritiene abbia avuto la possibilità di essere ascoltato per l'obiettività di queste informazioni”
http://www.dimarzio.it/srs/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=89
7 commenti:
Ciao Pietro, ottima documentazione. Mi permetto di ritenere che le teorie di Margaret Singer sul lavaggio del cervello (che lo si chiami riforma mentale, manipolazione, plagio o quant'altro) siano pseudoscienza, e della peggiore per i danni che ha causato. Se qualcuno dice che è scienza-spazzatura, non mi posso dire in disaccordo in quanto, tolto il pregiudizio e lo scandalismo, resta poco poco. Ho l'impressione che Hassan non sia meglio. Non sto dicendo che una sorta di manipolazione mentale ci sia nella nostra realtà, ma che le teorie delle Singer e l'uso che se ne fa in Italia non sono altro che uno strumento, di natura totalitaria, per reprimere le minoranze o, più generalmente, da neocatecumeni a Damanhur, da Testimoni di Geova ad Arkeon, chi è anche solo poco-poco fuori dagli schemi. Non conosco i dati, ma ho anche pochi dubbi che le teorie della Singer siano controproducenti anche nei confronti delle sette vere, delle sette pericolose o di movimenti che a me sembrano criticabili come Scientology. La tragedia è che gli ordini professionali, i media, gli accademici (che anzi consentono che queste teorie vengano riportate nelle tesi di laurea) e le autorità non emarginano ed allontanano chi rimesta questa pseudoscienza. Negli USA c'è una coscienza della libertà che noi non abbiamo, e noi italiano siamo sempre stati più interessati ad impedire le libertà del vicino di casa che a rivendicare la nostra. Quindi, nonostante l'ottimismo di Introvigne, non mi stupisco che pseudoscienza+sensazionalismo, senza uno straccio di studio o comprensione di quello che si fa, riescano ad avere la meglio.
Ciao
S&P
Veramente un bell'articolo, complimenti, pieno di citazioni e riferimenti. Quando è iniziata tre anni fa la gogna mediatica credevo che si sbagliassero su Arkeon, ma davo per buono tutto il resto sul lavaggio del cervello, plagio ecc. E' stata davvero una sorpresa scoprire che la comunità scientifica è di ben altre posizioni e che tutte queste teorie sembrano, come dice S&P nel commento sopra, pseudoscienza. Ovviamente i media evitano di occuparsene seriamente, come abbiamo visto. E la Singer spero riposi in pace e seppellita per sempre. ;-)
A presto.
Fioridiarancio
@S&P Io naturalmente non sono in grado di valutare le teorie della Singer e compagni.
La storia dice che le sia stato anche interdetto per qualche tempo di partecipare come consulente in tribunale, talmente le sue teorie fossero considerate estreme. Francamente non riesco a comprendere se i danni sono causati dalle sue teorie, o invece dalla loro applicazione distorta. Una cosa è certa: se arkeon fosse stata anche solo un po’ una “setta”, col trattamento irresponsabile che ha ricevuto, sarebbe finita in un bagno di sangue. Grazie a Dio la setta è solo nella mente di qualcuno. Certo, il fatto che tali teorie non prevedano critiche ma si pongano al di sopra di tutto, anche del diritto, fa riflettere molto.
Qualche volta mi domando se, molto banalmente, tutto questo bisogno di combattere le sette non celi in realtà una forte ambivalenza: “ti combatto perché vorrei essere come te”.
Un abbraccio.
Pietro
@fioridiarancio Ti ringrazio per i complimenti. Pensa che io non amo scrivere, perché mi costa un incredibile sforzo. Non ricordo in vita mia di aver mai concluso una composizione dai tempi delle elementari. I miei insegnanti erano disperati, perché dovevano correggere i miei compiti in brutta copia.
Questa vicenda accaduta ad arkeon ha scosso tutti. E forse ha mosso in alcuni, risorse sopite.
Qualunque cosa fosse arkeon, paradossalmente ha cominciato a vivere dopo la sua morte.
Per quanto riguarda la Singer, ti consiglio di leggere, se non lo hai già fatto, un articolo che ti farà forse sorridere e magari te la renderà un po’ più umana e simpatica. Nell’articolo poi, si narra che lei si era laureata, immagina un po’, in “oratoria” e che con questo suo talento naturale seducesse i Giudici. Non c’è male per una che si dedicava a dare la caccia ai “ciarlatani”, non credi?
Il segugio della psicologia - http://xenu.com-it.net/txt/singer02.htm
Un abbraccio.
Pietro
Mi associo ai complimenti e ai ringraziamenti per gi sforzi (in termini di di raccolta info) fatti :-)
E concordo in particolare su quelle riflessioni che ti fanno pensare: "ti combatto perchè vorrei essere come te". Il che si riallaccia ai discorsi fatti in questi giorni relativi al combattere chi non è come noi, chi prova a 'sgarrare' dalla retta (?) via percorsa da altri e a cercarne una propria, fondata sulla diretta esperienza. Si chiama invidia (intima o professionale). Secondo me è plausibile come spiegazione, ma è tanto semplice quanto profonda. Chi non è capace di portarla a galla sulla propria coscienza, rischia di affogare nel suo stesso odio.
@Sertan: sono lieto di leggerti anche qui.
Il discorso che tu sollevi ritengo sia centrale in questa vicenda.
Ho letto tempo addietro uno stimolante libro di David Gutmann e Oscar Iarussi intitolato: “La Trasformazione” . Tratta di questi argomenti in una forma che trovo estremamente stimolante.
Sto approfondendo l’argomento e conto di scriverne presto.
Spero che il mio citare Gutmann, per il fatto che è anche uno psicoanalista, non sia interpretato da qualcuno come un “abuso di professione”…
Un abbraccio e grazie.
Pietro
Ciao Pietro.
Stimolato dalle tue note, mi sono fatto un giro in rete per comprendere meglio Steven Hassan. non ho fatto naturalmente in tempo a leggere i suoi libri. Emergono con chiarezza però alcune cose. La prima è che ha un passato molto oscuro nel settore della deprogrammazione. La seconda è che mi sembra che non abbia mai condotto studi nel senso comune del termine. La terza è che, come professionista, si fa pagare dai 250 dollari (500, fino ad un certo punto, secondo altri) all'ora e fino a 2500 al giorno per le sue "terapie" (basati su quale verifiche sperimentali non si sa). Meglio, secondo me, farsi pagare alla luce del sole da famiglie che vogliono cambiare le idee dei figli che promuovere cause legali con pool di avvocati abili ad ottenere per gli ex risarcimenti decuplicati rispetto a quanto spese. Ma comunque da rilevarsi. La quarta è che l'exit-counselling è, dal nome stesso, indice dell'autoreferenzialità e dell'apriorismo intellettuale di larga parte del movimento anti-sette. Cioè, la fissazione dell'obiettivo terapeutico (l'exit) è fissato a priori sulla base dei valori del terapeuta (anti-cult), in violazione del rapporto con il paziente. Come sempre, non si capisce cosa distingue setta da non setta, se non il giudizio del terapeuta (invece, giustamente, si è auspicata la ricerca sulle sette distruttive e pericolose e la sostituzione con il dialogo critico). Ora mi sembra che qualcosa sia cambiato. Di interessante per me è che la biografia di Hassan (che, al contrario della Singer, almeno nelle foto non è inquietante) porta dritto alla deprogrammazione e ai suoi metodi, che appaiono straordinariamente duri e violenti. Veramente ci si trova una volontà abusante di lavaggio del cervello. Ovviamente non stupisce che i teorici della riforma del pensiero poi lo pratichino (pare con scarsi risultati). Colpisce però l'animus che c'è dietro questi paladini delle libertà. Naturalmente tutto va preso con le pinze e la persecuzione ingiustificata patita da Arkeon magari mi fa difendere realtà che altrimenti condannerei. Certo che, se la deprogrammazione sembra non ci sia in Italia, l'animus che abbiamo scoperto in Italia contro arkeon non è tanto diverso: odio, pronto a travolgere tutto e tutti, che, all'apparenza, si scatena contro le colleghe quando non può colpire altrove. Sarebbe una situazione, individuale e teorica, che meriterebbe l'attenzione fattiva dell'Ordine professionale. In modo che le risorse sane possano essere canalizzate dove serve. Non è un caso che le scorribande della Singer ebbero la loro conclusione quando l'APA (l'associazione americana degli psicologi) decise di affrontare di petto una situazione insostenibile. Di nuovo, con l'auspicio di collaborazione per migliorare le situazioni nei gruppi da migliorare e investigare quelli realmente pericolosi. Senza però invadere la libertà degli innocenti.
Ciao
S&P
Ci ho messo un po', ma alla fine ho letto l'elegia alla Singer che mi suggerivi. Capisco le tue buone intenzioni, ma a me più che più umana l'ha resa più disumana di quello che pensavo. Prendo solo atto di alcune cose, ma per il resto, più ne leggo e meno mi convince.
Ciao e a presto.
Fioridiarancio
Posta un commento