LA VERITA’ SU ARKEON - Sentenza (definitiva) “arkeon” di primo grado a Bari: nessuna “psicosetta”

Nelle Motivazioni della Sentenza, alle pagine 896 e 897 si legge:
“l’esito di questo giudizio ha sconfessato la sussistenza della principale e più grave delle accuse, costituita dall’essere Arkeon una “psico-setta”, ha portato ad escludere la sussistenza di uno stato di incapacità di intendere e volere per i partecipanti a qualsiasi tipo di seminario e di tecniche manipolatorie della mente, nonché di violenze di ogni genere poste in essere nei confronti di minori. In questo giudizio non vi è stata contestazione di reati fiscali ed è emerso che i costi dei seminari erano fissi e noti ai partecipanti. Il processo ha portato ad escludere la sussistenza dell’aggravante dell’aver indotto nei partecipanti il timore di un pericolo immaginario, come cagione giustificativa degli esborsi economici, nonché di quella del danno di rilevante entità e da questo è conseguita la ritenuta improcedibilità dei reati di truffa, con riferimento ai quali non era stata sporta alcuna querela da parte delle vittime…”

Registrazione audio integrale della Relazione di Raffaella Di Marzio: ORGANIZZAZIONI SETTARIE E ANTISETTARIE: STRUTTURE E DINAMICHE SIMILARI IN CONTESTI ANTAGONISTI - 12° Congresso Internazionale della Società Italiana di Psicologia della Religione (SIPR): "L'IO, L'ALTRO, DIO: Religiosità e Narcisismo" - Testo registrazione

Le Confessioni del "mostro nello specchio". Arkeon, Le Associazioni Anti-sette e l'Ordine degli Psicologi: Un'esperienza personale

The Confessions of "the monster in the mirror". Arkeon, the Anti-cult Associations and the Order of Psychologists: a personal experience

Movimenti Antisette e Neutralità dello Stato - Un caso di studio: la FECRIS

Nella sua conclusione Willy Fautrè mette in evidenza come associazioni membri della FECRIS, nelle nazioni prese in considerazione dalla ricerca, mettano in atto azioni discutibili

Sette, antisette, "setta degli antisette", aiuto e altre riflessioni - Simonetta Po

Persecuzione e campagne anti-sette: intervista a Raffaella Di Marzio - di Camillo Maffia


venerdì 4 febbraio 2011

Arkeon: chi è che sta' perdendo il controllo? 4-2-11

Ho riletto poco fa i pezzi giornalistici (intendiamoci: si fa per dire…) di questi ultimi giorni, relativi al processo contro arkeon:
I figli delle Sette - di Anais Ginori - La Repubblica 2-2-2011
"Arkeon: comincia la sfilata dei testimoni" 3-2-2011 da Il Quotidiano di Bari
"Arkeon, speriamo non si arrivi alla prescrizione..." 4-2-2011 da Quotidiano di Bari

Nei prossimi giorni forse avrò modo di parlare dei primi due.
Ora però ho urgenza di accennare all'articolo di oggi, perché è davvero gustoso.

Lorita Tinelli che da’ del mafioso a me!

Sarò sincero come sempre: detto da un soggetto con le sue modalità, questo epiteto a me suona come un complimento meraviglioso.
Sarei molto, ma molto preoccupato se, per qualche misterioso motivo, mi dicesse che sono una brava persona.

Un’altra cosa voglio dire subito.

Che i “burattini” mossi a comando da Lorita Tinelli stanno riuscendo a fare quello io avrei tanto desiderato di poter fare in questi ultimi anni con le mie parole affidate a internet, ma certo con ben minore successo: stanno risvegliando l’orgoglio delle persone e delle famiglie schiacciate da anni di disinformazione su questa vicenda, perseguitate da Avvisi di Garanzia che sembrerebbero strumentali, modalità di indagine superficiali, attività di gruppi anti-sette estremisti con metodi così grezzi che altrove, già trenta anni fa’ sono state considerate  pericolose e illegali. Tanto da portare alla bancarotta i centri anti-setta.
http://pietrobono.blogspot.com/2009/05/arkeon-e-la-verita-16-5-2009.html

Ora, se qualcuno era ancora tiepido a dire la verità nel processo a difesa della verità di arkeon, per paura di ulteriori ritorsioni, grazie alle parole di questa “eroina”, queste persone non hanno più incertezze.

Che poi ci sia una nuova penna dietro a questo “articolo” si vede chiaramente: Mirko Misceo si lancia e si rilancia in analisi psicologiche, così contorte che potrebbero addirittura sembrare profonde.

Però dia retta a me signor Misceo, prima che l’Ordine degli Psicologi Puglia la denunci per “abuso di professione psicologica” si iscriva al CeSAP e vedrà che tutto si sistema. Ma faccia in fretta che il 15 di questo mese, scadono i termini…

Sul fango che, gratuitamente, questo nuovo “adepto” della Tinelli rimescola, mi sono già espresso.
http://pietrobono.blogspot.com/2010/04/arkeon-perseguiti-per-reati-o-per-la.html
http://pietrobono.blogspot.com/2010/04/arkeon-caro-padre-angelo-ti-scrivo-22-4.html
http://pietrobono.blogspot.com/2010/04/arkeon-risposta-davide-20-4-2010.html

Così come mi sono già espresso sul tentativo di demonizzare arkeon.

Mirko Misceo scrive parlando di Vito: “…Un dio, quasi, o un messia: tanto che le sue foto venivano poste su degli altari religiosi accanto a delle raffigurazioni di Gesù, come a sottolineare la parità di valore tra le due figure…”.

Ora, migliaia di persone hanno conosciuto Vito da vicino. E al processo diranno liberamente come la pensano a riguardo.

Anche sulla questione delle foto e del ruolo di Vito, mi sono già espresso a riguardo.

Invece il “vittimismo” ostentatamente messo in campo da Lorita Tinelli, come direbbe una pubblicità di carte di credito, “non ha prezzo”. 
E' poi molto istruttivo notare l’immagine che questa Signora  ha scelto per una sua homepage:


Lascio liberamente trarre ai lettori le conclusioni “di-chi-si-sente-cosa”.

La Dott.ssa Tinelli, sarà forse anche brava nel suo lavoro, ma sono convinto che con la valutazione del “percorso arkeon” abbia preso una grossa cantonata. Cantonata che lei propina a tutti, giornalisti compresi, e che poi all’uscita dei deliranti articoli sui giornali, lei sventola come fossero la prova provata…delle sue congetture.

Di certo, se dei talenti ha la Tinelli, certo non riguardano la modestia.

Concludendo credo che il più grosso problema che Lorita Tinelli ha, pur comprendendo il suo bisogno di esacerbare il conflitto per creare consensi, non siano certo le famiglie di arkeon, ma temo sia forse proprio se stessa.
E purtroppo da questo non può certo sfuggire.

In ultimo, Raffaella Di Marzio nel suo intervento alla Società Italiana di Psicologia della Religione parlando di taluni leader di centri anti-sette sosteneva:

“…Ora, un elemento importante delle dinamiche di cui ho parlato è proprio la funzione del "leader" all’interno di questi gruppi. Quindi l’esito delle dinamiche di cui vi ho accennato prima, dipende anche dal modo in cui la leadership viene esercitata all’interno dei gruppi anti-sette dai vari ricercatori, facilitatori, consulenti, psicologi, criminologi che fungono da guida di questi gruppi e i cui atteggiamenti, analogamente a quanto avviene per i leader delle sette, fanno talora supporre la presenza di una personalità di tipo “narcisistico”.
Lo studio dei gruppi sociali ha messo in evidenza l’importanza del modo di esercitare la leadership all’interno del gruppo e quali sono i tre elementi che caratterizzano questa modalità. Tre elementi che sono in relazione tra loro.
Il primo elemento sono le caratteristiche di personalità del leader.
Il secondo elemento sono le caratteristiche di personalità dei membri.
Il terzo, il tipo di situazione nella quale, queste variabili, si manifestano.
Quindi tutti questi processi, questi dinamismi si verificano nella inter-relazione di questi fattori.
Per quanto riguarda le caratteristiche, alcune delle caratteristiche, che penso gli addetti ai lavori conoscano già, della personalità di tipo narcisistico, io ho riscontrato in particolare questi, in alcuni di questi leader di gruppi anti-sette:
- un quadro pervasivo di grandiosità che può essere percepito nella fantasia oppure messo in atto nel comportamento;
- un fortissimo bisogno di essere ammirati;
- la mancanza di empatia nei riguardi di coloro che si rivolgono a questi gruppi e che vengono quindi utilizzati - come fa tipicamente il “narcisista” - come oggetti che servono a soddisfare i propri bisogni.
Un altro elemento molto caratteristico è proprio l’atteggiamento arrogante e presuntuoso di chi non accetta di poter mettere in discussione ciò in cui crede, ciò di cui è convinto perché questo andrebbe ad intaccare l’immagine che ha di sé.
Ora, quali sono i vantaggi per un leader che ha queste caratteristiche, come leader di questi gruppi quindi?
Intanto, nella maggior parte dei casi si tratta di persone che non hanno delle grandissime capacità a livello culturale o personale o capacità empatiche o di comprendere l’altro. Quindi diciamo che nella società, nell’ambiente in cui vivono non hanno un grandissimo successo. Allora qui c’è la possibilità per loro di assumere un ruolo accettato e definito dal sistema sociale.
Questo ruolo è legato ad uno “status” elevato perché queste persone che accolgono le presunte vittime delle sette, alcune volte vere, altre volte presunte, effettivamente si sentono e vengono percepiti dagli altri come i “difensori”, coloro che sostengono le vittime, coloro che coraggiosamente combattono contro queste sette e quindi lo status che ne acquisiscono è notevole.
Questo consente a queste persone di soddisfare il bisogno narcisistico di visibilità e di riconoscimento grazie ai continui rinforzi che ottengono sia dai "gregari", cioè dalle persone che fanno parte del gruppo, sia dal sistema sociale, magari unendosi anche con altri gruppi, e anche, lo ripeto nuovamente, dai mass media che contribuiscono ad amplificare questi dinamismi…”

Chiarito questo, credo sia giunto forse il momento di farsi qualche seria domanda anche sulle modalità della Presidente del CeSAP…

Pietro Bono

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