LA VERITA’ SU ARKEON - Sentenza (definitiva) “arkeon” di primo grado a Bari: nessuna “psicosetta”

Nelle Motivazioni della Sentenza, alle pagine 896 e 897 si legge:
“l’esito di questo giudizio ha sconfessato la sussistenza della principale e più grave delle accuse, costituita dall’essere Arkeon una “psico-setta”, ha portato ad escludere la sussistenza di uno stato di incapacità di intendere e volere per i partecipanti a qualsiasi tipo di seminario e di tecniche manipolatorie della mente, nonché di violenze di ogni genere poste in essere nei confronti di minori. In questo giudizio non vi è stata contestazione di reati fiscali ed è emerso che i costi dei seminari erano fissi e noti ai partecipanti. Il processo ha portato ad escludere la sussistenza dell’aggravante dell’aver indotto nei partecipanti il timore di un pericolo immaginario, come cagione giustificativa degli esborsi economici, nonché di quella del danno di rilevante entità e da questo è conseguita la ritenuta improcedibilità dei reati di truffa, con riferimento ai quali non era stata sporta alcuna querela da parte delle vittime…”

Registrazione audio integrale della Relazione di Raffaella Di Marzio: ORGANIZZAZIONI SETTARIE E ANTISETTARIE: STRUTTURE E DINAMICHE SIMILARI IN CONTESTI ANTAGONISTI - 12° Congresso Internazionale della Società Italiana di Psicologia della Religione (SIPR): "L'IO, L'ALTRO, DIO: Religiosità e Narcisismo" - Testo registrazione

Le Confessioni del "mostro nello specchio". Arkeon, Le Associazioni Anti-sette e l'Ordine degli Psicologi: Un'esperienza personale

The Confessions of "the monster in the mirror". Arkeon, the Anti-cult Associations and the Order of Psychologists: a personal experience

Movimenti Antisette e Neutralità dello Stato - Un caso di studio: la FECRIS

Nella sua conclusione Willy Fautrè mette in evidenza come associazioni membri della FECRIS, nelle nazioni prese in considerazione dalla ricerca, mettano in atto azioni discutibili

Sette, antisette, "setta degli antisette", aiuto e altre riflessioni - Simonetta Po

Persecuzione e campagne anti-sette: intervista a Raffaella Di Marzio - di Camillo Maffia


domenica 28 novembre 2010

Vicenda arkeon: la svolta "pedofila" di qualche anti-sette estremista 27-11-10

Mi sono occupato di bimbi e di pedofilia sin dalla fine degli anni ottanta, quando come educatore mi trovai ad operare in una comunità di bimbi con tali problematiche.
Fu per me una esperienza professionale, ma ancor più umana, preziosissima. E come ebbi già modo di accennare sul forum SRS di Raffaella Di Marzio, in qualche modo io che mi proponevo di essere utile a quei bimbi straordinari, fui in realtà da loro effettivamente salvato.

Ricordo anche che approfondendo all’epoca, più di vent'anni fa’, la tematica relativa alla pedofilia, fui colpito, tra le altre cose, della capacità di taluni pedofili di identificarsi e di sovrapporsi, in molteplici modi, all’identità e più ancora all’autorità genitoriale.

Osservando in questi giorni ciò che sta’ accadendo in rete, relativamente alla vicenda arkeon, non ho potuto non ritornare col pensiero, a questi contenuti.

Ciò che sta’ accadendo è presto detto.
Qualche esaltato anti-sette sta’, a mio avviso, esplorando il suo miglior lato di “pedofilo”.
Perché uso il termine “pedofilo”?
Ma semplicemente perché costui/costei (o forse anche costoro) non usa la propria identità per mettere in rete materiale relativo alla vicenda arkeon.
Non usa neanche un nick name, come è consuetudine in rete.
Si firma invece proprio col nome “arkeon”. Con tanto di logo originale.
Cioè tenta di impossessarsi proprio dell’identità con cui vorrebbe, in qualche modo, manipolare.
Per questo l’ho appellato/a “pedofilo”.

Trovo tutto ciò estremamente interessante.
E certo non solo io.

In tutta franchezza mi sento di ringraziare costui/costei.
Mi sento anche di invitarlo/a a perseverare, perché sta’ svolgendo un compito, tanto ingrato, quanto prezioso.
Non sto’ parlando solo della funzione di svegliare le coscienze che con i suoi comportamenti favorisce.
Mi sto’ riferendo soprattutto all’opera di chiarimento reale che costui/costei o costoro permettono, mettendo in rete documenti fondamentali per coloro che si stanno occupando di arkeon a livello italiano ed internazionale ormai da qualche anno.

Di cosa si tratta?
E’ presto detto:

Video “La via del Padre”
http://vimeo.com/20145210

Il bellissimo video, diviso in due parti, della riunione del febbraio 2008 tra alcune famiglie di arkeon e la studiosa di religioni e culti Raffaella Di Marzio.
http://vimeo.com/16884043

Il testo dell’Avviso di Garanzia, e relativo oscuramento del suo sito, siglato dal PM Francesco Bretone di Bari, contro Raffaella Di Marzio, all’indomani dell’ormai storico articolo “Essere o non essere setta. QUESTO è il problema” che tanto deve aver ferito l’amor proprio di qualche “guru” anti-sette. http://www.dimarzio.it/srs/modules/news/article.php?storyid=148

Oltre a questo, sempre in quei siti, è possibile reperire anche altro materiale molto interessante e prezioso.

Ci tengo a dire che personalmente non ne farei un problema di privacy.
E neanche mi porrei il problema di come atti riservati, come forse le riprese video della riunione di febbraio 2008 con la Di Marzio, video sequestrati durante la riunione per l’irruzione in forze della Digos, e “custoditi” dalla Procura di Bari, siano inspiegabilmente finiti in rete.
Ne tantomeno, conoscendo il buon senso e l’intelligenza della Dott.ssa Di Marzio, mi farei il problema delle sciocchezze scritte sotto il filmato dal “pedofilo” che spiritosamente si firma “arkeon”.

L’importante è che ora, finalmente, questo materiale sia stato sdoganato.

Infatti dal video la Via del Padre ogni persona di buon senso saprà farsi un’opinione di cosa fosse arkeon. Alla faccia di chi ha detto che questo lavoro mirava a spaccare le famiglie.
Guardiamo finalmente cosa accadeva in realtà.
Le mani dei padri, delle madri sulla testa dei propri figli, delle proprie figlie.
Mani sacre, mani benedicenti.
Lacrime di gratitudine, lacrime benedette di liberazione.
La vita che riprende il suo corso.
La vita che diventa conversione, ringraziamento.
E noi saremmo stati la setta…
Si vergogni, Dott.ssa Lorita Tinelli.
Si vergogni Signor Maurizio Alessandrini
Vergogna Signori e Signore dirigenti dell’ARIS.

Sul video della riunione del febbraio 2008 tra alcune famiglie di arkeon e la studiosa Di Marzio, ci sarebbe tanto da dire oltre a quanto già detto prima.
Una cosa su tutte penso che risulti chiara. Sia a chi segue da tempo la vicenda, sia a chi, a questa vicenda, si sta’ affacciando.
Dal video, risulta esplicitamente che non si è trattato di un seminario, ma bensì di un incontro conoscitivo, tra una studiosa di religioni e culti e delle famiglie fagocitate in una spirale di follia, tacciate con spregiudicata freddezza di essere una “setta” da qualche studiosa non si sa’ se più incompetente o interessata.

Il testo poi dell’Avviso di Garanzia alla studiosa Raffaella Di Marzio è una rara chicca.
E diverrà presto un cimelio.
Ormai da due anni e mezzo è noto a livello internazionale, tra gli studiosi e le associazioni, l’accaduto.
E credo, che senza questo “stimolo” mai la Di Marzio si sarebbe sobbarcata nell’impresa di scrivere un libro della portata di “Nuove religioni e sette. La psicologia di fronte alle nuove forme di culto”http://nuovereligioniesette.blogspot.com/
Libro che ha riscosso e sta’ riscuotendo un meritato riconoscimento di colleghi e accademici.
Quell’Avviso di Garanzia ha sostanzialmente squassato in due il già deprimente panorama italiano del mondo anti-sette.
Da un lato i moderati. Dall’altro gli estremisti.
E a livello internazionale ha suscitato la perplessità sui sistemi di taluni gruppi anti-sette italiani e anche sui modi quantomeno superficiali di operare, in questi casi in Italia, dalla Magistratura e delle Forze dell’Ordine.
Una gran brutta figura.
E l’attenzione, a livello nazionale, ma soprattutto internazionale su questo caso, è comprensibilmente ancora ben alta. E di certo non si concluderà finché la Procura di Bari non definirà con chiarezza la posizione della Di Marzio.
Certo una situazione del genere, cioè una studiosa che nel corso del suo lavoro venisse accusata dalla Magistratura di essere divenuta il “guru in pectore” di una “setta” che stava iniziando a studiare, certo non si era mai vista. E in effetti è il primo caso al mondo.

Insomma cosa aggiungere?
Non avrei mai pensato di dover ringraziare un “pedofilo”.
E’ proprio vero: mai dire mai…
Grazie “arkeon”, per avermi mostrato la strada…
Le vie del Signore sono davvero infinite, oltre che misteriose…

Pietro Bono