LA VERITA’ SU ARKEON - Sentenza (definitiva) “arkeon” di primo grado a Bari: nessuna “psicosetta”

Nelle Motivazioni della Sentenza, alle pagine 896 e 897 si legge:
“l’esito di questo giudizio ha sconfessato la sussistenza della principale e più grave delle accuse, costituita dall’essere Arkeon una “psico-setta”, ha portato ad escludere la sussistenza di uno stato di incapacità di intendere e volere per i partecipanti a qualsiasi tipo di seminario e di tecniche manipolatorie della mente, nonché di violenze di ogni genere poste in essere nei confronti di minori. In questo giudizio non vi è stata contestazione di reati fiscali ed è emerso che i costi dei seminari erano fissi e noti ai partecipanti. Il processo ha portato ad escludere la sussistenza dell’aggravante dell’aver indotto nei partecipanti il timore di un pericolo immaginario, come cagione giustificativa degli esborsi economici, nonché di quella del danno di rilevante entità e da questo è conseguita la ritenuta improcedibilità dei reati di truffa, con riferimento ai quali non era stata sporta alcuna querela da parte delle vittime…”

Registrazione audio integrale della Relazione di Raffaella Di Marzio: ORGANIZZAZIONI SETTARIE E ANTISETTARIE: STRUTTURE E DINAMICHE SIMILARI IN CONTESTI ANTAGONISTI - 12° Congresso Internazionale della Società Italiana di Psicologia della Religione (SIPR): "L'IO, L'ALTRO, DIO: Religiosità e Narcisismo" - Testo registrazione

Le Confessioni del "mostro nello specchio". Arkeon, Le Associazioni Anti-sette e l'Ordine degli Psicologi: Un'esperienza personale

The Confessions of "the monster in the mirror". Arkeon, the Anti-cult Associations and the Order of Psychologists: a personal experience

Movimenti Antisette e Neutralità dello Stato - Un caso di studio: la FECRIS

Nella sua conclusione Willy Fautrè mette in evidenza come associazioni membri della FECRIS, nelle nazioni prese in considerazione dalla ricerca, mettano in atto azioni discutibili

Sette, antisette, "setta degli antisette", aiuto e altre riflessioni - Simonetta Po

Persecuzione e campagne anti-sette: intervista a Raffaella Di Marzio - di Camillo Maffia


giovedì 25 giugno 2009

Arkeon: il Procedimento Civile per diffamazione 24-6-2009

C’è stato oggi a Bari un incontro relativo al Procedimento Civile contro le tre persone, tra cui la Dott.ssa Tinelli del CeSAP, accusate nel 2006 dal fondatore di arkeon, e da alcune associazioni e società a lui collegate, di diffamazione, relativamente alle trasmissioni del gennaio 2006 e del forum sul CeSAP.
Da ciò che ho potuto capire, quest’incontro tra le parti è stato richiesto dal Giudice Iura che ha sostituito il Giudice Michele Salvatore, radiato dal CSM. http://www.giustiziagiusta.info/index.php?option=com_content&task=view&id=1806&Itemid=1
http://pietrobono.blogspot.com/2009/03/articoli-sulla-vicenda-arkeon-16-3-2009.html

Nelle trasmissioni del 20-23-27 gennaio 2006, quelle di Costanzo, la Dott.ssa Tinelli e altri due testimoni parlando del percorso di arkeon, pronunciarono letteralmente queste frasi:
- Spillano soldi per corsi sul nulla…
- Attingono a varie tecniche di psicoterapia…
- Soggiogare persone…
- Piccoli grandi reati…
- Psicoterapia di gruppo…
- Truffata…
- Promessa di vita splendida…
- Non mi hanno detto il costo del seminario prima…
- Iniziazione come “sabba”…
- Simulazione di stupro…
- Tendono a recidere i legami…
- Hanno fatto smettere cure ufficiali…
- Abuso professione medica…
- Dismissione farmaci…
- Tentati suicidi per sconvolgimenti emotivi…
- Reati di natura fiscale…
- Coppie separate…
- Abusi sessuali subiti…
- No limits con minori…
- Venire trattenuti nel no limits…
- Il maestro promette guarigione fisica, psichica, spirituale…
- Memorie innestate…
- Meccanismi che tendono a isolare…
- Ascoltare solo le voci del maestro e non quelle dei genitori…
- Ecc.

Quando venni a conoscenza nel 2006 del Procedimento Civile e della richiesta di quattro milioni di euro come risarcimento per queste frasi e più ancora per quanto riportato sul forum del CeSAP relativamente ad arkeon, in quei mesi, restai piuttosto perplesso.
Mentre personalmente mi trovavo concorde verso un’iniziativa per tutelare il lavoro di arkeon e le famiglie, la richiesta di un risarcimento mi sembrava allora inopportuna oltre che eccessiva.
E il fatto di sapere che nel testo della richiesta era specificato che la totalità dell’eventuale risarcimento era da devolversi in beneficenza alla Suore di Madre Teresa, non mi consolava affatto.

A distanza di tre anni, devo ammettere che ho dovuto ricredermi.
Quello che ho visto sin ora, mi è più che sufficiente per comprendere che quella richiesta era legittima se commisurata al rischio che tali diffamazioni, e tutte quelle che hanno seguito, potevano generare sulla pelle di centinaia e centinaia di famiglie.
Come poi del resto è accaduto.

Quando ieri ho letto un commento di Piero sul “Caso arkeon”, mi è salito un moto di sdegno per il trattamento indegno e spregiudicato che gli è stato riservato.
http://ilcasoarkeon.wordpress.com/2009/04/24/perche-questo-sito/#comments

In: Arkeon e il prezzo della verità 6-6-2009 , accennavo al concetto di “tortura delle parti offese”.
http://stepbystepwalkingtogether.blogspot.com/2009/06/arkeon-e-il-prezzo-della-verita-6-6.html

Anche in: Arkeon e la verità 16-5-2009 , faccio riferimento a un gravissimo caso, quello di “Un altro ex”, sempre relativo alla “tortura delle parti offese”, analogo a quello di Piero.
http://pietrobono.blogspot.com/2009/05/arkeon-e-la-verita-16-5-2009.html

Piero scrive: “Sono un ex Arkeon, nonchè l’11° di quegli indagati da te citati, ahimè l’unico senza un’accusa (forse serviva un numero dispari per scaramanzia) e sono anche uno di quelli additati, come i miei figli alle scuole elementari, da chi ovviamente ha dato credito alle parole altisonanti inneggianti ad un moderno rogo inquisitorio dei giorni nostri. Sono uno di quelli che ha perso il lavoro e si adatta oggi a fare qualsiasi lavoretto (mi manca solo la pulizia dei vetri ai semafori e poi ho fatto di tutto) per campare e far campare 2 figli piccoli e sono anche uno di quelli che deve trovare mensilmente una cifra da “buttare” in avvocati che non possono nemmeno provare la mia innocenza o estraneità a qualsiasi fatto proprio pwerchè privo di qualsiasi accusa se non di aver partecipato, come altre centinaia di persone a corsi eruditivi a come sbrogliare matasse esistenziali. Sono passati 3 anni ormai e a volte mi si chiede di rivoltarmi contro, di costituirmi contro, forse proprio per essere “depennato” dalla lista degli accusati, mi si invita a “parlare”, ma io mi domando: “a parlare di che?”…”

Qui siamo di fronte non solo ad un sopruso.
Qui è presente una follia istituzionale.

Una brava persona, un buon padre di famiglia, viene inquisito dalla Procura di Bari.
Non risultano a suo carico, da quel è dato di conoscere, degli addebiti. Nessuno, pare, lo ha denunciato. Ma viene comunque chiesto per lui un rinvio a giudizio.

“TORTURA DELLE PARTI OFFESE”
Ora, se qualcuno non riusciva a capire di cosa si tratta, forse comincerà a capire.
Questa non è giustizia. Questo è terrorismo.
Tanto più grave in quanto compiuto da istituzioni che dovrebbero avere a cuore e tutelare i cittadini per bene.
Non torturarli.

Io ringrazio Piero per aver avuto, come sempre, il coraggio di dire ciò che molti altri, in questa vicenda, hanno subito ma non hanno avuto il coraggio di dire pubblicamente.
Molti potrebbero dire le stesse parole: “… a volte mi si chiede di rivoltarmi contro, di costituirmi contro, forse proprio per essere “depennato” dalla lista degli accusati, mi si invita a “parlare”, ma io mi domando: “a parlare di che?”…”.

Credo che le persone che hanno dato il via con le loro diffamazioni a questo massacro, possano sentirsi fiere del loro operato.
Se il loro obiettivo era quello di generare un clima di caccia alle streghe, ci sono riuscite.
Se il loro obiettivo era quello di squarciare quante più famiglie era possibile, ci sono riuscite solo in parte.
Perché una famiglia, ricca di valori e di umiltà come quella di Piero, neanche il demonio in persona riuscirebbe a scalfirla.

Pietro Bono


(Nell’Aprile 2011, in seguito alla morte di Carlo Fornesi, il Giudice ha sospeso il processo. Gli avvocati di Moccia, per non coinvolgere nel procedimento gli eredi di Fornesi, hanno preferito lasciar decadere il procedimento).

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Piero ha avuto il merito di mettere nero su bianco quanto già si sapeva. Ma vederlo scritto è un'altra cosa. Mi dispiace molto per lui e la sua famiglia, prima di tutto.
E'stato ricordato molto bene, qualche tempo fa, il concetto di Lorita Tinelli per cui l'importante è vincere: "l’affiancamento di grosse istituzioni, durante i diversi processi, può portare a sicure vittorie". Le vittorie sono sicure perché di questo si parla, non di cercare la verità. Di giochi in cui gli esseri umani non valgono nulla.
Credi che le "persone che hanno dato il via con le loro diffamazioni a questo massacro, possano sentirsi fiere del loro operato". Non ho dubbi. Penso, anzi, che, potendo, farebbero molto di peggio a famiglie come quella di Piero: la storia ce lo testimonia. Gli altri esseri umani sono solo ostacoli nella strada del proprio progetto; pensare che ci sia un punto in cui per queste persone sia troppo è per me un'illusione.
L'importante è che venga fuori la verità. Perché è questa che chi ha costruito abilmente un castello di cose non vere teme più di tutto.
Ciao
S&P

Anonimo ha detto...

Ho solo da dire, oltre il tuo grandelavor Pietro, che ti ringrazio, che mi ratrista e conferma ualche piccoli dubbi a momenti di certe persone che hanno mostrato un'altra faccia della medaglia.Lontana da credere e farmi vedere come una persona "perfetta", semplicimente questo "lavoretto" studiato ad arte da determinate persone, personalmente mi chiedo qual piaccere possano provare ad avere partecipato a questo rogo, questo massacro, gratuito.
Un abbraccio,
Fabia