LA VERITA’ SU ARKEON - Sentenza (definitiva) “arkeon” di primo grado a Bari: nessuna “psicosetta”

Nelle Motivazioni della Sentenza, alle pagine 896 e 897 si legge:
“l’esito di questo giudizio ha sconfessato la sussistenza della principale e più grave delle accuse, costituita dall’essere Arkeon una “psico-setta”, ha portato ad escludere la sussistenza di uno stato di incapacità di intendere e volere per i partecipanti a qualsiasi tipo di seminario e di tecniche manipolatorie della mente, nonché di violenze di ogni genere poste in essere nei confronti di minori. In questo giudizio non vi è stata contestazione di reati fiscali ed è emerso che i costi dei seminari erano fissi e noti ai partecipanti. Il processo ha portato ad escludere la sussistenza dell’aggravante dell’aver indotto nei partecipanti il timore di un pericolo immaginario, come cagione giustificativa degli esborsi economici, nonché di quella del danno di rilevante entità e da questo è conseguita la ritenuta improcedibilità dei reati di truffa, con riferimento ai quali non era stata sporta alcuna querela da parte delle vittime…”

Registrazione audio integrale della Relazione di Raffaella Di Marzio: ORGANIZZAZIONI SETTARIE E ANTISETTARIE: STRUTTURE E DINAMICHE SIMILARI IN CONTESTI ANTAGONISTI - 12° Congresso Internazionale della Società Italiana di Psicologia della Religione (SIPR): "L'IO, L'ALTRO, DIO: Religiosità e Narcisismo" - Testo registrazione

Le Confessioni del "mostro nello specchio". Arkeon, Le Associazioni Anti-sette e l'Ordine degli Psicologi: Un'esperienza personale

The Confessions of "the monster in the mirror". Arkeon, the Anti-cult Associations and the Order of Psychologists: a personal experience

Movimenti Antisette e Neutralità dello Stato - Un caso di studio: la FECRIS

Nella sua conclusione Willy Fautrè mette in evidenza come associazioni membri della FECRIS, nelle nazioni prese in considerazione dalla ricerca, mettano in atto azioni discutibili

Sette, antisette, "setta degli antisette", aiuto e altre riflessioni - Simonetta Po

Persecuzione e campagne anti-sette: intervista a Raffaella Di Marzio - di Camillo Maffia


lunedì 10 gennaio 2011

CICNS: INTERVISTE parte prima



Nei giorni scorsi, riguardo l'esperienza francese, ho scritto del CICNSOggi desidero proporre questa traduzione non professionale della pagina interamente tratta dal sito del CICNS (Centre d’Information et de Conseil de Nouvelles Spiritualités) per sua gentile concessione:  “Extraits choisis de nos interviews”
Mi scuso con il CICNS, con gli autori e con i lettori per eventuali errori di traduzione. Grazie.
- Prima parte -
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Selezione di brani tratti dalle nostre interviste: con avvocati, sociologi, storici e altri testimoni della nostra società...

La lingua parlata è stata preservata.

Guarda i video: http://www.sectes-infos.net/Video.htm

Un libro che contiene tutti i nostri colloqui sarà pubblicato a breve con il titolo: "La Francia e le sue minoranze spirituali, una libertà in pericolo"

Anne Morelli è una studiosa di Storia. La sua carriera accademica l’ha portata a lavorare su temi di sociologia delle religioni. E’ direttrice associata del Centro Interdisciplinare per lo Studio delle Religioni e laicità presso la Libera Università di Bruxelles. In questa intervista, descrive con eloquenza e spassionatamente - lei è atea - la condizione spirituale delle minoranze in Francia e in Europa.

(...) Quando si parla di sette, ciò fa paura. Quando si parla di una minoranza religiosa, dà invece un'impressione di simpatia, o empatia per un gruppo che non ha lo stesso peso degli altri, e quindi è molto importante considerare, soppesare questi termini. Noi abbiamo fatto qui, presso l'Università di Bruxelles, una riflessione sul passaggio da uno status all'altro: quando è che si chiama religione? Quando è che si chiama setta? Quando è che questa è una eresia? E la conclusione di questa riflessione porta al cuore di un simposio che si è tenuto presso il Centro Interdisciplinare di Studi della Religione e della Laicità, è che il potere decide l'etichetta. Si ha un titolo, se voi volete, ufficiale, di religione, o ancora si è considerati come una setta, come un’eresia… E' il potere che dà questa etichetta, che decide chi avrà il riconoscimento o meno. La relazione col potere è dunque essenziale, e questo prima della nascita del Cristianesimo, dell’epoca romana, dove le religioni sono state inserite nell'Impero Romano nel cuore di un processo che le faceva passare da una religione marginale a una religione ufficiale. E ancora oggi, lo è. Vale a dire che, grosso modo, consideriamo religioni quelle che hanno questa etichetta, e vengono chiamate sette o nuove religioni, quelle senza questa etichetta. E' estremamente importante mettersi subito d’accordo sul peso delle parole.

(...) Se diciamo "setta", vuol dire che consideriamo che ci sono buone religioni, le grandi, quelle che saranno l’oggetto non solo di un riconoscimento ma anche di un sostegno finanziario, in una forma o nell'altra - anche nella Francia laica, ovviamente, dobbiamo pagare per la riparazione delle chiese, per i cappellani, in Alsazia Lorena, si paga anche per il trattamento dei sacerdoti, dei pastori - così che queste buone grandi religioni hanno diritto a tutti i riguardi, le si consulta sulle questioni etiche, si da loro spazio in televisione, alla radio, nei media, ecc. Mentre le religioni che non sono etichettate, queste sono oggetto di diffidenza del potere e il potere organizza contro di loro, più o meno, io direi una “caccia alle streghe”, una persecuzione, in una forma o nell’altra, mettendo in evidenza i momenti difficili o delicati che si possono avere in qualunque gruppo umano, e presentando questi momenti come fossero la norma di tutti i gruppi religiosi marginali. Nessuno pensa che tutti i preti siano pedofili, ma si fa correre la voce che coloro che appartengono alle cosiddette "sette" sono pervertiti di ogni genere, e organizzano comitati per sorvegliarli, per perseguitarli, per valutare la loro presenza all’interno dei gruppi, per valutare la loro attività di lobbying ecc. Quindi vi è un trattamento estremamente differenziato dei due fenomeni che, da un punto di vista sociologico, sono abbastanza simili. Qual è la differenza, un punto di vista sociologico, fra i Testimoni di Geova e altri gruppi religiosi più affermati? E 'estremamente difficile da misurare.

(...) I media spesso concentrano la loro visione sul racconto del pentito, quello che io chiamo il pentito, vale a dire persone che erano in un gruppo e che ne sono fuoriuscite... E ovviamente non sono felici perché hanno speso tempo, denaro, dedizione ad una causa che, in retrospettiva, non sembra più essere buona. Ed è vero per la religione, così come per la politica (...)
Questo ha un lato infuocato poiché avete là una critica terribile dalle strutture della chiesa o del partito che stanno lasciando, e non ascoltano mai le persone che continuano a essere avventista, o scientologi, o testimoni di Geova, e che sono felici, che ricevono qualcosa che, dall’esterno, non appare come evidente ma loro sono soddisfatti dentro il loro movimento (...) Non ci si preoccupa di dare una visione oggettiva del fenomeno e ci si concentra in particolare sugli scontenti. E quindi, abbiamo una visione molto distorta della realtà ".

(...) Io, dico che sono stato vittima di una manipolazione mentale, perché da 45 anni non sono più andata al catechismo e posso ancora dirvi il Padre Nostro, l’Ave Maria, i Dieci Comandamenti, il Credo, ecc. (...) E’ quindi necessario vietare il catechismo? Ebbene sì, se si è logici e se si vuole mettere al bando qualsiasi manipolazione mentale, è là che si comincia, evidentemente (...) Oppure si dice: bene, non si può mica dire che questo mette in pericolo la democrazia. Sono stato manipolato mentalmente, ma ne sono uscito, tutto sommato, ho abbandonato il mio catechismo. Il controllo della mente, è ovunque, c'è in tutti i momenti, c’è nei partiti politici, nella televisione, nelle grandi religioni e nelle piccole.

(...) Le organizzazioni anti-sette, che ho chiamato "la setta degli avversari delle sette", mi preoccupa molto, sia in Belgio che in Francia. Queste sono persone che sono focalizzate su un problema e cercano di trovare nemici ovunque. Quindi penso che sia abbastanza preoccupante che siano sovvenzionati per dare la caccia alle sette (...) E questi gruppi, in quanto sono pagati per scoprire scandali, beh direi che sono un po’ spinti a creare degli scandali e a metterli in evidenza.


Maurice Duval (etnologo):
Maurice Duval è etnologo. E' anche, a suo dire, un "miscredente".Ciò che ha portato questo ricercatore a studiare “la comunità di Mandarom” non viene quindi da un'affinità con la spiritualità o le religioni, ma da un "entusiasmo intellettuale" e dal sentimento di essere testimone di una situazione "scientificamente inaccettabile" in cui i media giudicano e condannano dei gruppi di cui non conoscono, e non vogliono sapere, niente.
Abbiamo incontrato Maurice Duval, che ha accettato di condividere i suoi sentimenti riguardo la situazione in Francia per quanto riguarda le credenze e le minoranze spirituali così come della sua paura, date le pressioni e censure subite nel corso di tutto il suo studio, e di vedere lo sviluppo di un "fondamentalismo laico, pericoloso quanto il fondamentalismo religioso" e, infine, di uno Stato sempre più repressivo e totalitario.
(...) I media sono il nerbo della guerra, fanno il buono e il cattivo tempo, possono far iniziare le voci, vere o false. Questa è il vero potere della nostra società. Se i media sono interessati, perché fanno audience, perché funziona così ecc. alla produzione di paura avendo come obiettivo i gruppi che sono chiamati sette, ebbene essi lo faranno, e funzionerà. (…) Ho potuto sviluppare un sacco di esempi che dimostrano questo. Dal momento in cui i media lo dicono, la gente pensa che sia vero, anche se in astratto sanno di essere ingannati dai media. Concretamente, quando guardano e ascoltano, annuiscono, dicono sì. E questo è il problema.

(...) La caccia alle sette è assai tipicamente francese, è diverso in altri paesi e non esiste in un certo numero di altri. Ciò solleva la questione: "Perché?". Ho cercato le cause, ho avuto difficoltà a trovarle. Ma in ultima analisi, possiamo dire che in Francia, è il nostro "asse del male". Gli Stati Uniti, non hanno bisogno di movimenti chiamati sette, sono liberi di credere quello che vogliono. Non ne hanno bisogno poiché hanno un altro asse del male che è il terrorismo con tutto quello che Bush ha messo a punto. Noi, non abbiamo questo asse del male allora, e il nostro asse del male alla Francese, sono le sette. E se si parla di sette per la strada, la gente dirà "sì, sì, è il male! .
http://www.sectes-infos.net/Specificite.htm

(...) Perché è l'interesse degli uomini e delle donne in politica in questo paese di continuare la lotta contro ciò che essi chiamano "le sette"? Perché vediamo che non vi è alcun motivo, dato che i crimini sono insignificanti per numero e qualità? Questo perché la lotta contro le sette produce paura collettiva (...) La costruzione della paura collettiva è un ingrediente politico di primo ordine in quanto, quando c'è una paura collettiva, siamo in grado di manipolare le masse in un modo senza precedenti.
Guardate cosa hanno fatto negli Stati Uniti col terrorismo, mettendo tutti nello stesso sacco, d’altronde.
Non era più una lotta contro il terrorismo, ma che si trattava di una lotta per conquistare un punto di vista politico che ha giustificato la repressione su tutti i fronti. Beh, in Francia è la stessa cosa. E questa paura fa sì che le persone siano disposte ad accettare battute d'arresto della democrazia nel loro interesse, essi lo credono, poiché ciò "permetterà di proteggerli". La paura collettiva può far arretrare la democrazia con un giro di magia, ottenendo il consenso della maggioranza dei nostri cittadini. E’ la grande vittoria del movimento anti-democratico, quella di avere l'appoggio della maggioranza della popolazione del nostro paese per ridurre la democrazia per meglio combattere contro le sette. Senza che nessuno si ponga la domanda: "Ma che cos'è una setta? Quali sono queste persone?" Non c’è altro che dibattiti di partigiani sui media che non aprono la mente, ma invece la paralizzano.

(...) Io non sono affatto ottimista rispetto a ciò che lo Stato mette in atto - nessuno di questi casi mi pare degno di fiducia - e penso che il solo ottimismo che possiamo avere è il risveglio delle coscienze delle persone che dicono: "No, férmati!". Se la gente non dice nulla, lo Stato continuerà come ha fatto per tanto tempo, per essere sempre più repressivo. Questa è una cosa che mi preoccupa molto e di cui essere vigili. E’ estremamente grave, in quanto accade che, dal momento che il sistema serve gli interessi politici, allora non c'è alcun motivo per cui tutto ciò si fermi. Io credo nel lavoro delle formiche che consiste nel risveglio delle coscienze, nel dire: “attenzione, siamo su un cammino che ci porta in uno spazio dove noi saremo sempre più privi di democrazia”. Ci sono sacche di totalitarismo nella nostra società, e se non stiamo attenti, se non risvegliamo le coscienze, si andrà sempre più in là. E' dovere di ogni cittadino che ha preso coscienza di condividere questa conoscenza intorno a lui. E' un dovere. Penso che non possiamo guardarci allo specchio se, dal momento in cui ci siamo resi conto del pericolo, non facciamo quello che possiamo fare per fare progressi in questo settore.


Jean-Claude Guyard (kinesiologo):
Jean-Claude Guyard è fondatore della EKMA -Scuola di Kinesiologia e metodi associati-
Il CICNS gli offre la possibilità di esprimere le sue opinioni sulla caccia alle sette in Francia. La sua esperienza di sviluppo personale e gli avvenimenti recenti relativi alla Kinesiologia, lo portano ad analizzare senza ambiguità le calunnie e le assurdità di una repressione che si estende progressivamente a tutte le forme di sviluppo personale, di ricerca spirituale e delle medicine alternative.

(…) Numerosi articoli di giornale, ma anche della televisione terminano con un invito alla delazione. Cercano le vittime della Kinesiologia o di altre cose. Quanti milioni di persone hanno visto questi spettacoli, hanno letto questi articoli sempre molto convincenti? Si finisce sempre con "se sei una vittima, si prega di contattare ...". Per cercare a tal modo delle vittime, bisogna bene che esse scarseggino! A questo punto si guarda alle vittime, anche se dovesse fallire! Difendono i loro interessi commerciali, i sussidi e forse anche una certa vanità. In precedenza, le signore del 16 ° o del 7 ° distretto avevano i loro poveri, ora cercano le vittime delle sette e siccome ci sono sette fantasma, queste si fanno passare per delle eroine, giocano a Zorro, esse si credono delle salvatrici dell'umanità vittima dei culti. A queste povere dame mancano i poveri e mancano le vittime.

Jean Bauberot è uno storico e sociologo e dirige la Cattedra sulla Laicità presso l’Ecole Pratique des Hautes Etudes (EPHE). La sua esperienza del tema (ha notoriamente partecipato alla commissione Stasi) gli fornisce una panoramica dei rapporti tra lo Stato e le pratiche spirituali e religiose. Ci descrive qui la situazione delle nuove spiritualità nell’appassionato contesto della laicità alla francese e della legge del 1905.

(...) Penso che possiamo porci la questione della soggezione psicologica, della manipolazione mentale. Ma a condizione di porci la questione a livello di tutta la società, vale a dire a condizione di porsela anche a livello dei messaggi pubblicitari, dei partiti politici e dei mezzi di cui essi dispongono, ecc. E dopo provare a vedere se possiamo avere una definizione rigorosa della soggezione psicologica, della manipolazione mentale. Io non sono contro il fatto di porsi tutte le domande che volete, ma io sono contro il fatto di porsele per alcuni gruppi, alcune categorie di individui, per alcune persone e di rifiutarsi di porsele per altri.

(...) Abbiamo visto forse un proliferare di casi in cui vi sono stati abusi sui minori, dove ci sono stati dei morti? No, affatto. Il paese era del tutto tranquillo (...) E all'improvviso c'è questa stretta della MIVILUDES , che non è dovuto a nessun motivo.

La MILS poteva almeno vantarsi del caso dell'Ordine del Tempio Solare o cose del genere. Quindi ci si domanda se non si tratta solo di fattori di fare politica, di gruppi di pressione, di persone che sono quelli che ho menzionato in precedenza: i feroci anti-clericali e i cattolici prima del Vaticano II che hanno fatto pressioni ed ottenuto un certo cambiamento che, io spero, non sia definitivo ma che è effettivamente inquietante.

(...) La legge del 1905 (...) chiede alle persone di rispettare la tolleranza, il rispetto della pace civile, rispettare il fatto che persone, non necessariamente la pensano come loro.
Essa stabilisce le stesse sanzioni se si viola la libertà di credere e se si viola la libertà di non credere. Vi è una legge di reciprocità molto forte, così che offre a tutti dei diritti. Ma queste sono forze sociali, forze politiche, che premono e che fanno andare le cose più o meno tranquillamente, più o meno aggressivamente. Dobbiamo distinguere tra i due, altrimenti non si capirà che la legge prevede misure di salvaguardia e che il vero problema sono i gruppi di pressione che deviano in parte l’applicazione normale della legge.


Raphael Liogier (sociologo) :
Professore universitario allo IEP di Aix en Provence, Raphaël Liogier insegna sociologia e antropologia. Dirige l’Osservatorio delle Religioni e il Master Religioni e Società. E’, in particolare, l'autore di "Le Bouddhisme mondialisé" delle edizioni Ellipses e di: "Une laïcité légitime : La France et ses religions d'Etat" pubblicato da Entrelacs. In quest'ultimo libro, descrive i meccanismi della laicità in Francia. Egli ci offre in questa intervista chiara il suo parere, senza concessioni al senso comune, su questa specificità francese.

(...) Come arrivare a essere classificato come "normale"? (Per questo) non vi è altra alternativa che cercare di essere vicino alle federazioni ufficiali, nessuna altra possibilità che cercare di essere "l’estetica ufficiale", di corrispondere alla cultura dominante , il gusto dominante, di eliminare qualsiasi progetto educativo, qualsiasi progetto di trasmissione di valori. Voi fate questo, ed eventualmente, se non ci sono troppe lettere di denuncia, si sale gradualmente dalla religione sbagliata verso la religione "non riconosciuta", quella che non ci fa arrabbiare, ed eventualmente, perché no, alla religione riconosciuta. La buona religione, è il caso del Buddismo. E’ la buona religione per eccellenza, che non fa arrabbiare nessuno, che è all’interno di un mondo intimo, che offre il sentimento della differenza, dell’alterità, ma in realtà (i suoi membri) non sono altro che dei borghesi occidentali, che non vogliono cambiare in alcun modo il sistema, che hanno abitudini di vita identiche agli altri. Così sembra essere completamente diverso, ma è assolutamente la stessa cosa.

(...) In Francia, la politica anti-sette è una politica che si trova principalmente presso il Ministero degli Interni. Vale a dire che questo è una politica di Polizia. Se dipende dal Ministero degli Interni, è perché si crede che questo è un problema di Polizia, di ordine pubblico, della sicurezza. Mentre nella maggior parte dei paesi europei, la politica in materia di movimenti religiosi è una politica che dipende in gran parte del Ministero della Giustizia. Quando è sotto il Ministero della Giustizia, non ha ancora “giudicato”. Quando è della Polizia significa che hanno già giudicato, che è a priori pericoloso, a priori è un rischio, a priori ne va della sicurezza. Il che la dice lunga sullo spirito in cui si svolge questa politica nei confronti delle religioni in Francia.


Gilles Farcet (sceneggiatore )

(...) Penso che sia molto importante per i gruppi spirituali di non considerarsi come portatori di una verità che loro dovrebbero imporre o che li posizionerebbe a parte, al di sopra degli altri, ma di considerarsi veramente come cittadini, di sviluppare una dimensione civica, che a volte può rischiare di essere un po’ assente o assopita. E, come cittadini, in realtà da quello spazio, di essere vigili e non tollerare che i loro diritti di cittadini e di persone siano minacciati, di non tollerare la calunnia o, in ogni caso, di rettificare per quanto possibile, di non tollerare altre forme di manipolazione o di destabilizzazione inutili. Ma credo che l'unico modo - per coloro che si iscrivono in un approccio non sempre compreso o percepito da tutti - di rispondere, sia essere essi stessi testimoni convincenti, e dimostrare col loro modo di porsi, che effettivamente non si tratta di una deriva o di una manipolazione nel senso che si intende abitualmente. Penso che abbiamo, noi tutti che ci riconosciamo in questi approcci, una responsabilità, non di perfezione perché la perfezione non è di questo mondo, ma di impeccabilità. Noi non dobbiamo posizionarci come vittime, né come persecutori, ma come cittadini che possono essere vigili nella difesa e nel rispetto dei propri diritti.

(...) La politica francese di lotta contro le sette è “la grande caccia di Tartarin”. Abbiamo inseguito il leone. I risultati sono disastrosi. Ci si è dotati di un enorme arsenale per correre come Tartarin di Tarascon dietro la fiera che ha terrorizzato la foresta comune. Abbiamo trovato piccoli animali pericolosi e si è prodotto effetti disastrosi nella popolazione, tra cui la fobia collettiva che imperversa in questo paese, e dietro questa fobia collettiva, una pletora di cause legali, che non aveva alcuna connessione come il divorzio, in cui gli uni accusavano gli altri di essere in una setta. Questo è il bilancio, un bilancio assolutamente disastroso.


Renaud Bernard (editore) :
Bernard Renaud dirige le edizioni Dervy specializzate nella pubblicazione di libri di religione, di spiritualità e degli approcci di sviluppo personale e delle medicine alternative. Ha una visione globale delle tendenze della spiritualità odierna, attraverso l’evoluzione delle pubblicazioni e dei fattori che possono influenzare questo sviluppo.

(...) Alcune persone si sono lanciate in questa battaglia a capofitto perché avevano un figlio che era stato in un movimento che era morto, e alcuni politici si sono impegnati su di essa, pensando che fosse un cavallo di battaglia come un'altro. Qual è il problema reale? Faccio fatica a vedere qualcosa di coerente dietro a tutto ciò. Penso che si tratti piuttosto di un’azione in cui si desidera il politicamente corretto, quindi non ci dovrebbe essere una testa al di sopra, e questi movimenti sono inquietanti, ecco perché portano a pensare in modo diverso .

(...) Penso che tutti questi movimenti che sono emersi da allora, direi gli anni cinquanta, hanno abbondantemente contribuito a fare evolvere la nostra società, che avrebbe potuto rimanere congelata senza di loro. Perché penso che questi movimenti hanno apportato un certo numero di cose, buone e a volte cattive, noi abbiamo reagito bene o male, ma hanno fatto muovere la società. E credo che non possiamo eliminare tutti questi contributi con un tratto di penna, dicendo che "è male". Penso che questi movimenti hanno una ragione d’essere e che hanno partecipato alla evoluzione della nostra società e che in dieci, venti anni, sorgeranno altri movimenti (…)


Sylvie Simon (scrittrice) :
Sylvie Simon è scrittrice e giornalista, autrice di diversi libri sulla vaccinazione e le medicine alternative. Dedica il suo tempo alla diffusione di verità scomode sui legami tra gli interessi finanziari, la sanità pubblica e la politica. In questa intervista, esprime disgusto per una politica di Stato liberticida.

(...) E' una politica in cui solo l'economia è importante. Abbiamo costruito l'influenza aviaria martirizzando degli animali, vaccinandoli a oltranza e ora non si parla che di questo e si creato questa specie di psicosi collettiva. Quando sentiamo che stiamo parlando di una pandemia, in realtà è una pandemia di isteria che si è diffusa su tutta la terra e la gente sarà così isterica, che evidentemente potrà essere gestita, ammaestrata facilmente e condotta là dove la si vuol portare, è tutto (…) È quindi necessario che gli individui si prendano la responsabilità di dire: 'Fermiamo le sciocchezze, fermiamo il lavaggio del cervello, cercando di pensare con la nostra testa". Io dico sempre a chi mi ascolta: "sradicate la paura, l'unica cosa sulla terra da debellare, è la paura e la stupidità".

(...) La spiritualità significa soltanto imparare a conoscersi, passare del tempo con sè stessi, fare un po’ d'introspezione e condividere i tesori che abbiamo trovato. Si tratta davvero di ri-imparare a pensare, di eliminare ciò che è negativo. Non c'è nessuno che a scuola mi ha insegnato come riflettere, come pensare, poiché la spiritualità mi dà quello spazio lì. Quanti pensieri al giorno ci insidiano e sono assolutamente inutili, smarriti, negativi e drenano la nostra energia? Ogni essere umano ha la sua spiritualità e bisogna solo dargli lo spazio per svilupparsi. Questo viene fatto in diversi modi, magari attraverso la preghiera, la meditazione, le arti marziali ... Ognuno sceglie ciò che più si adatta a lui (...) vorrei capire come le persone che stanno cercando di fare il bene del pianeta, le persone che cercano di dare, condividere, persone che non sono in cerca di denaro, che non vogliono avere nulla possano essere inseriti in una categoria di persone potenzialmente pericolose? E 'un grosso punto interrogativo. (...) Mi chiedo come si può parlare di spiritualità in modo così superficiale, senza prima averne fatto l’esperienza? È’ abbastanza paradossale che giornalisti che non hanno fatto esperienze spirituali possano essere specialisti di spiritualità. Allo stesso modo, possiamo mandare un neofita a rappresentarci in un grande convegno politico? No. Bene nella spiritualità, lo abbiamo fatto. Chiediamo a persone che non hanno un approccio spirituale, la conoscenza spirituale, di giudicare un modo di vivere spirituale. Non potrei andare a rappresentare nel congresso del vostro Presidente o del vostro Primo Ministro domani mattina, non ho quelle competenze. Potrei imparare, potrebbero darmi dieci giorni e dire: bene, preparati! Io leggo tutto, faccio un “corso intensivo” e finirò per imparare. Nel campo della spiritualità, il “corso intensivo” accade nell’intimo. E di solito dieci giorni non sono abbastanza...


Christiane Singer (scrittrice) :
Christiane Singer è stata docente presso l'Università di Basilea, poi docente presso l'Università di Friburgo, prima di dedicarsi alla sua attività letteraria. Ha seguito l'insegnamento di Graf Karlfried Dürckheim (discepolo di C. G. Jung). Scrittrice prolifica, di sensibilità cristiana impregnata di saggezza orientale, si è astenuta dal dare lezioni di morale, escludendo ogni dogmatismo. Il suo lavoro e le sue riflessioni personali sono interamente concentrate sulla presa di responsabilità necessaria della spinta spirituale latente nei cuori di ciascuna persona. Ha scritto numerosi romanzi e saggi di grande qualità letteraria, tra cui "Histoire d'âme" (Storia dell'anima) che le è valso il premio Albert Camus nel 1989, “La mort viennoise”, Premio Librai nel 1979 e più recentemente " Éloge du mariage, de l'engagement et autres folies" (Elogio del matrimonio, dell'impegno e altre follie), e il suo ultimo libro: " N'oublie pas les chevaux écumants du passé” (Non dimenticate i cavalli schiumanti del passato). Sensibile alla situazione delle minoranze spirituali in Francia, ha voluto contribuire all'azione del CICNS offrendoci questa intervista.
Christiane Singer è mancata il 4 aprile 2007 a causa di un cancro. Aveva appena terminato un libro in cui raccontava le sue esperienze attraverso la malattia: "Derniers fragments d'un long voyage” (Ultimi frammenti di un lungo viaggio).


(...) C'è una ferocia di una certa parte della popolazione che si rifiuta di tollerare che ci può essere un'altra forma di esistenza. Il fondamentalismo è tanto negli anti-religiosi che nei religiosi. C'è nella ideologia dominante una sorta di ferocia tanto da metterti il naso nella pipì come un cucciolo, se tu dici: "Ma potrebbe anche essere altrimenti, la vita". Questo non lo vogliono, perché ciò può mettere tutto il loro sistema in pericolo. Ma arriva sempre un momento nella vita, la svolta di una morte, una malattia, dove la vita si incarica di frantumare le ideologie più cementate.

(...) Penso che il lavoro che fate ( al CICNS ) è formidabile. E’ così importante non far finta che c'è una caccia alle streghe di un inettitudine ridicola. La trovo così ridicola e mi dico che non è possibile che tutti non scoppino a ridere quando questi gruppi di poliziotti arrivano in luoghi dove la gente si interroga sulla vita e si permettono di porsi domande in profondità. E 'così buffo. Certamente ci sono storie che sono di carattere criminale, ma queste sono materia di giustizia e rappresentano l'1% (di questi movimenti). Nel 99%, ci sono persone che si riuniscono per cercare insieme queste profondità. E’ davvero importante.

(...) E 'mostruoso sparare granate contro monaci che … gioiosamente. Penso che sia una specie di epidemia di febbre. Ma non vedo tutto ciò nel resto d'Europa. Forse mi sbaglio. Io vivo in Austria, faccio un sacco di corsi e conferenze in Germania, non ho mai sentito parlare di storie simili. I Francesi si sono fatti promotori del razionalismo, ecc. Forse questo fatto ha montato loro la testa in modo stucchevole. Oppure è un modo per distogliere l'attenzione dai veri problemi ... Questo fenomeno è conosciuto e praticato molto spesso. Posso solo dire grazie che ci sono persone che si impegnano in questa vigilanza e sostengono le persone che d’improvviso sono perseguitate per nulla. (…) Questo è fondamentale. Così apprezzo molto questa attività e mi auguro con tutto il cuore che questo focolaio di febbre malsana stia scemando.

(...) Recentemente ho riletto il Decameron di Boccaccio e di Margherita di Navarra: alcune persone vogliono lasciare Firenze invasa dalla peste e vogliono ritirarsi al sicuro per raccontare nel corso di giorni e giorni delle storie oscene, perché è difficile da fare in mezzo a una società ancora sotto controllo. Ai nostri giorni, ciò che chiamiamo dei piccoli gruppi di spiritualità, fanno un po’ la stessa cosa. Escono dalla città, mica per raccontarsi storie oscene, perchè ciò è consentito nella città, ma per parlare di Dio. Si tratta di un rovesciamento così divertente! Ho quasi voglia di scrivere un Decameron oggi su un gruppo di persone che lasciano la sorveglianza poliziesca della città, per andare da qualche parte in campagna, in un luogo ben appartato, per parlare delle loro esperienze, del loro toccare l’essere in profondità. Sarebbe bello. Mi avete dato l’idea di un libro straordinario! L'unica cosa che possiamo dire è: "Svegliatevi da questa ipnosi!"


Traduzione non professionale della pagina interamente tratta dal sito del CICNS per sua gentile concessione: “Extraits choisis de nos interviews”
Mi scuso con il CICNS, con gli autori e con i lettori per eventuali errori di traduzione. Grazie.

Pietro Bono

- Prima parte -

giovedì 6 gennaio 2011

Il prezioso contributo del CICNS - Centre d’Information et de Conseil de Nouvelles Spiritualités

Desidero oggi riprendere un argomento che personalmente trovo di particolare interesse, ossia la situazione francese.
Di questa ho già dato qualche breve accenno.
http://pietrobono.blogspot.com/2010/03/arkeon-e-la-caccia-alle-streghe-26-3.html

Ritengo particolarmente significativa la situazione d’oltralpe perché, da ormai molti anni, segnata da una vena incredibile di intolleranza.
In Italia, e non solo per quel che riguarda la vicenda arkeon, siamo solo agli inizi.
Ma se è vero che la “malattia” dell’intolleranza ha colpito a fondo la Francia, è anche vero che vitali anticorpi, contro tali intolleranze, si sono fatti strada per primi.

Così oggi vorrei dare rilievo ad un contributo particolarmente significativo, quello del CICNS, Centre d’Information et de Conseil de Nouvelles Spiritualités (Centro d’Informazione e di Consiglio delle Nuove Spiritualità).
http://www.sectes-infos.net/Index.htm

Il sito è molto ricco e articolato.
E’ anche possibile trovare qualche materiale in inglese.
http://www.sectes-infos.net/CICNS.htm

Una delle sezioni di maggiore interesse, ritengo possano essere le interviste.
http://www.sectes-infos.net/EtatDesLieux.htm
Interviste video:
http://www.sectes-infos.net/Video.htm
Testi interviste
http://www.sectes-infos.net/bestof.htm

Per chi fosse interessato all’approccio giuridico consiglio:
http://www.youtube.com/watch?v=1j63hupDx0I
http://www.sectes-infos.net/Affaires_judiciaires_terminologie_antisectes.htm
http://www.sectes-infos.net/Les_juges_et_les_sectes.htm
http://www.sectes-infos.net/communiques_presse_156_Magistrats_Sagesse

Tengo particolarmente a segnalare infine la presenza in rete dei tre video prodotti dal CICNS. Li ho trovati di estremo interesse e di piena attualità anche per quanto riguarda il caso arkeon.
I testi che seguono sono una traduzione sommaria dei testi originali in francese.

La Francia anti-sette: situazione attuale - prima parte
http://www.youtube.com/watch?v=KMap_wO7axY
Un appello per le libertà individuali.
(120 minuti per la libertà spirituale).
Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle “sette”, ma mai osato chiedere.
Questa prima parte offre una panoramica degli angoli più riposti della lotta anti-sette in Francia fin dalla sua origine, fino alla relazione parlamentare del 1995. Parole chiave, fatti poco conosciuti, una storia inquietante e illuminante alla volta.
Gli argomenti seguenti, sono trattati in particolare:
- L'emergere di nuove forme di spiritualità negli ultimi decenni.
-Esempi di discriminazione, ostracismo dei gruppi e degli individui per le loro scelte di vita alternative.
- La tragedia della Guyana, di Waco, l’ OTS descritto "ufficialmente" come un suicidio collettivo.
- La creazione di ADFI e il sostegno dello Stato alle associazioni anti-sette.
- La teoria della manipolazione mentale.
- La Commissione d’inchiesta Parlamentare del 1995 e la “lista nera” delle sette.

È possibile ordinare il film completo su DVD al CICNS, BP 7, 82.270 Montpezat de Quercy. Buono d’ordine sul sito http://www.cicns.net/



La Francia anti-sette: situazione attuale - seconda parte
http://www.youtube.com/watch?v=3-jpsSvF_7I

Un appello per le libertà individuali.
(120 minuti per la libertà spirituale)
Tutto quello che avreste sempre voluto sapere su sette, ma mai osato chiedere

Attraverso esempi specifici di gruppi e di persone perseguitate, nell’indifferenza generale, da voci infondate di pericolosità che sono il catalizzatore per la lotta anti-sette, questa seconda parte analizza il funzionamento dell'azione pubblica nella sua lotta per salvare le "vittime delle sette".
Gli argomenti seguenti, sono trattati in particolare:
- La terza Commissione d'inchiesta Parlamentare sulle sette: la rivelazione di cifre e di un falso. - Lo sguardo dei sociologi sui presunti pericoli delle minoranze spirituali.
- Mancanza di un approccio conoscitivo del fenomeno da parte dei poteri Pubblici per trattare la questione delle cosiddette “sette”.
- Vittime reali della psicosi anti-sette testimoniano di fronte alla nostra telecamera: arresti violenti e arbitrari, vite distrutte, reputazioni infangate, bambini brutalizzati e traumatizzati, le discriminazioni nella vita quotidiana.

È possibile ordinare il film completo su DVD al CICNS, BP 7, 82.270 Montpezat de Quercy. Buono d’ordine sul sito http://www.cicns.net/



La Francia anti-sette: situazione attuale - terza parte
http://www.youtube.com/watch?v=vhCNBu6eD1c

Un appello per le libertà individuali.
(120 minuti per la libertà spirituale)
Tutto quello che avreste sempre voluto sapere su sette, ma mai osato chiedere.

Questa terza parte analizza il trattamento mediatico del tema delle “sette”, la parzialità dei media a favore dei discorsi anti-sette e della versione dei "fuoriusciti" e l’impatto di questa presa di posizione di parte sull’azione politica e sulla società civile. La conclusione di questa trilogia resta tuttavia ottimista nella nostra capacità di superare le paure irrazionali per difendere la libertà di coscienza.
Gli argomenti seguenti, sono trattati in particolare:
- La parzialità dei dibattiti televisivi, esempi di giornalismo; tecniche di montaggio per “far passare” un messaggio (vedere anche i nostri commenti alle trasmissioni televisive).
- Tre casi di "vittime delle sette", molto pubblicizzati, analizzato in contraddittorio.
- Il 2008 è stato un anno nero per la libertà spirituale a causa delle informazioni di Emmanuelle Mignon.
- Vecchi e nuovi obiettivi della lotta contro le “sette”.
- Alcune spiegazioni storiche e congiunturali all’attitudine particolarmente repressiva della Francia verso i gruppi chiamati "sette".
- Vincere la paura e adottare un approccio alla conoscenza “faccia a faccia” nei confronti delle nuove pratiche spirituali e terapeutiche.

È possibile ordinare il film completo su DVD al CICNS, BP 7, 82.270 Montpezat de Quercy. Buono d’ordine sul sito http://www.cicns.net/



Lo spettro della “setta” nei casi giudiziari di divorzio (CICNS)
http://www.youtube.com/watch?v=1j63hupDx0I

Attraverso la psicosi creata in oltre 25 anni in Francia, la caccia alle “sette” fornisce un’arma inarrestabile (ma ingiusto) nei processi di divorzio. Questo reportage presenta alcune testimonianze che rivelano la sofferenza di centinaia di persone vittime della vendetta resa facile attraverso l’inaccettabile complicità dei media e di alcuni Giudici in casi che richiederebbe molta più circospezione. I casi mediatici (v. sentenza Gettliffe / Grant) mostrano anche il livello a cui l'opinione pubblica è manipolata a tal punto da condannare indiscriminatamente quando la parola «setta» è soltanto menzionata. Il funzionamento di un filone inesauribile per i coniugi in lite, è all’origine di una catastrofe giuridica su larga scala.
Anche se le tre persone che testimoniano non ce l’hanno chiesto, noi abbiamo scelto di non dare i loro nomi. I casi sono tuttavia reali e saranno presentati in maniera nominativa nei risultati dell’inchiesta giudiziaria condotta dalla CICNS nell'ambito del Comitato d’Inchiesta dei Cittadini - http:/www.cicns.net/CEC.htm -


Non posso che ringraziare profondamente il CICNS per il suo contributo che ritengo non solo fondamentale, ma anche un modello che andrebbe ripreso anche in Italia, prima che gruppi intolleranti, composti da anti-sette estremisti con pretestuosi riferimenti teorici, possano fare ulteriori danni a tante famiglie e generare ulteriore confusione nell’opinione pubblica.

Concludo con le parole di un grande maestro, oltre che santo.
Parole anche queste trovate all’apertura del sito del CICNS.
http://www.sectes-infos.net/Index.htm

“Non ci resta che cercare insieme la verità come una cosa che non è ancora conosciuta né dagli uni né dagli altri, perché è solamente allora che noi possiamo cercarla con amore e serenità, se noi non abbiamo l’audace pretesa di averla già scoperta e di possederla definitivamente”.
- San Agostino, Contra Epistolam Manichaei, ch.3 -


Pietro Bono