LA VERITA’ SU ARKEON - Sentenza (definitiva) “arkeon” di primo grado a Bari: nessuna “psicosetta”

Nelle Motivazioni della Sentenza, alle pagine 896 e 897 si legge:
“l’esito di questo giudizio ha sconfessato la sussistenza della principale e più grave delle accuse, costituita dall’essere Arkeon una “psico-setta”, ha portato ad escludere la sussistenza di uno stato di incapacità di intendere e volere per i partecipanti a qualsiasi tipo di seminario e di tecniche manipolatorie della mente, nonché di violenze di ogni genere poste in essere nei confronti di minori. In questo giudizio non vi è stata contestazione di reati fiscali ed è emerso che i costi dei seminari erano fissi e noti ai partecipanti. Il processo ha portato ad escludere la sussistenza dell’aggravante dell’aver indotto nei partecipanti il timore di un pericolo immaginario, come cagione giustificativa degli esborsi economici, nonché di quella del danno di rilevante entità e da questo è conseguita la ritenuta improcedibilità dei reati di truffa, con riferimento ai quali non era stata sporta alcuna querela da parte delle vittime…”

Registrazione audio integrale della Relazione di Raffaella Di Marzio: ORGANIZZAZIONI SETTARIE E ANTISETTARIE: STRUTTURE E DINAMICHE SIMILARI IN CONTESTI ANTAGONISTI - 12° Congresso Internazionale della Società Italiana di Psicologia della Religione (SIPR): "L'IO, L'ALTRO, DIO: Religiosità e Narcisismo" - Testo registrazione

Le Confessioni del "mostro nello specchio". Arkeon, Le Associazioni Anti-sette e l'Ordine degli Psicologi: Un'esperienza personale

The Confessions of "the monster in the mirror". Arkeon, the Anti-cult Associations and the Order of Psychologists: a personal experience

Movimenti Antisette e Neutralità dello Stato - Un caso di studio: la FECRIS

Nella sua conclusione Willy Fautrè mette in evidenza come associazioni membri della FECRIS, nelle nazioni prese in considerazione dalla ricerca, mettano in atto azioni discutibili

Sette, antisette, "setta degli antisette", aiuto e altre riflessioni - Simonetta Po

Persecuzione e campagne anti-sette: intervista a Raffaella Di Marzio - di Camillo Maffia


martedì 17 marzo 2009

Arkeon e la "patente di esperto"

Mi permetto di pubblicare un commento di Cosimo che interviene su: Articoli sulla vicenda arkeon 16-3-2009 .

"Dei tanti temi che tu sollevi, mi soffermo su uno: la “patente” di specialista che alcune persone hanno vantato per poter poi sostenere che arkeon fosse una “psico-setta”.
E’ un tema rilevante perché tutta la vicenda nasce lì. Le decine di articoli che hai riportato non fanno che rimbalzare la stessa notizia originaria, con le stesse parole e senza mai verificare alcunché.
Le relazioni stesse della Digos non fanno che riportare asserzioni e terminologia certo non proprie della Digos ma da questa fatte proprie.
Il Codacons ha preso una posizione sulla base delle asserzioni della Tinelli. Le numerose trasmissioni TV su Arkeon hanno sempre chiamato come “esperta” la d.ssa Tinelli.
Si dirà “ma ci sono le testimonianze delle vittime”. Addirittura sarebbero centinaia. In effetti, premesso che le uniche identificabili in TV o sui forum sono sempre delle stesse tre persone, il punto non cambia: per la legge è un tribunale che valuta il valore delle testimonianze.
Qui un tribunale non c’è ancora ma c’è solo la procura di Bari. Di cui la d.ssa Tinelli vanta di essere consulente. Allora sarebbe interessante capire quali sono gli elementi che ha in mano la d.ssa Tinelli per trarre simili conclusioni. Da quello che si è visto finora, niente.
L’unico suo documento pubblico ad oggi sul caso Arkeon è la relazione al convegno della Fecris http://griess.st1.at/gsk/fecris/pisa/Tinelli_IT.htm , nella quale si dice in sostanza “so cose terribili” che però non vengono dette. E nella quale spicca la perla della “Teoria del Padre Pedofilo”, che per un percorso intitolato “La Via del Padre” dovrebbe essere un ossimoro evidente persino alla Tinelli.
Se dopo addirittura dieci anni di indagini questa è l’attendibilità, auguri! Per concludere vorrei ricordare che sul merito di questa vicenda, purtroppo, nessun soggetto terzo può esprimere una parola “informata”: stava provando a farlo la Di Marzio quando le è stato impedito.
Tuttavia diverse persone note nell’ambiente della psicologia nazionale si sono espresse sulle modalità adottate dal Cesap, sulla solidità dei concetti teorici da questi propugnati, sulla sua credibilità. Parliamo di persone diverse per orientamenti e idee come DiMarzio, Martini, Introvigne, Aletti.
E’ curioso che di fronte all’ambiente dei pari la d.ssa Tinelli non abbia ritenuto di dare risposte documentate: ha preferito affidare le sue ragioni alla televisione, ai giornali, alla procura.
Ognuno giudichi da sé".

Cosimo

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti per la chiarezza.
Sulla questione aveva già sollevato interessanti interrogativi anche Alessia Guidi, in questo intervento http://groups.google.it/group/parliamo-di-arkeon/msg/3f1d0b3028d957e7

Anonimo ha detto...

E'un problema di responsabilità, disattenzione, mancanza di etica, alleanze trasversali unite da fini comuni. Di colleghi, almeno in alcuni ambiti, che hanno avuto bisogno delle denunce per comprendere (con due lodevoli eccezioni). Non li biasimo perché era difficile rendersi contro prima dell'entità. Di associazionismo cieco.
Mi permetto di segnalare una notizia comparsa su questo gruppo:
http://groups.google.it/group/parliamo-di-arkeon/browse_thread/thread/e08afaca81616e3
che comunque credo sia importante.
Ciao
S&P