-La replica di Vito Carlo Moccia dopo l’intervista alla sua principale accusatrice su questo giornale-
Vito Carlo Moccia, anima spirituale e materiale di ‘Arkeon’, dopo l’ultimo articolo pubblicato su queste colonne domenica scorsa ha deciso di replicare per la prima volta sulla stampa alle accuse lanciate da tempo dalla psicologa barese Lorita Tinelli, chiarendo subito che le vicende di cui si parla sono ancora oggetto d’un processo dibattimentale.
“Ho piena fiducia nella giustizia, che smaschererà le falsità che sono state dette nei miei confronti e nei confronti dell’Associazione ‘Arkeon’, come ha già fatto nei confronti di soggetti che hanno tentato di costituirsi parte civile nel processo. La mia sensazione è di essere diventato, al di là del procedimento giudiziario, un “capro espiatorio” personale della signora intervistata (la dottoressa Tinelli, Ndr) che persiste nei suoi attacchi mediatici verso la mia persona. A conferma di ciò, non posso non ricordare la frase ossessiva - indirizzata alla mia persona - pronunciata ad una trasmissione TV: “…sono dieci anni che gli sto dando la caccia…”.
Per Moccia la prima cosa che salta agli occhi nell’intervista pubblicata cinque giorni fa sono le espressioni non circostanziate, di cui fa utilizzo smodato: l’espressione “diverse persone” viene utilizzata più volte, ma mai esistono riscontri numerici o fattuali. “Chi e quante sono queste persone a cui si fa riferimento? L’accusa di “dossieraggio” a carico dei membri di ‘Arkeon’ è tanto grave, quanto indefinita: l’espressione “alcuni adepti” è inconsistente, non compare alcun riferimento temporale che documenti i fatti, ma soprattutto non viene chiarito il motivo per cui la vostra intervistata non abbia sporto denuncia di fronte a un fatto - presunto - di tale gravità...”, precisa ancora in questa replica il capo di ‘Arkeon’. Il quale si chiede anche come nelle accuse lanciate attraverso questo giornale da Lorita Tinelli , non venga citato neanche uno tra gli addirittura quindici ‘blog’ nei quali alcuni anonimi avrebbero tentato “con ogni mezzo di minarne la credibilità professionale”. E anche in questo caso, in quale misura queste azioni possono essere collegate allo stesso Moccia? “Ciò che invece è possibile sia accaduto è che ex membri di ‘Arkeon’, vessati per anni, abbiano perso la pazienza ed abbiano deciso di replicare, anche duramente, agli attacchi: “…non posso condividere la loro reazione dura, perché gli estremismi non mi appartengono, ma li capisco eccome”.
L’associazione ‘Arkeon, spiega ancora Moccia, è un’associazione sciolta da anni, mentre si accumulano ancora altre accuse ed anche nel citare il Ministero di Giustizia, ad esempio, ci sarebbe da chiedersi se la signora Tinelli si riferisca a quello stesso Ministero del quale per lungo tempo ha vantato sul proprio sito internet un patrocinio scaduto, tanto da venir poi in fretta e furia cancellato dal suo sito internet? Ecco, allora, che quest’altro elemento potrebbe essere utile a per comprendere altre affermazioni su “minaccia di spedizioni punitive” o "macchina della ritorsione": in quale maniera Moccia sarebbe coinvolto in queste macchinazioni? E soprattutto, dato che viene accusato di essere una specie di “regista occulto”, dandogli, come dice lui stesso “…più importanza di quella che merito, come mai non è stata sporta un’altra denuncia circostanziata?” Conclusione? “Ho taciuto a lungo, al solo fine di garantire alla giustizia la serenità necessaria per fare il suo corso, ma ho difficoltà a sopportare altre prese di posizione finalizzate alla persecuzione di chi la pensa diversamente rispetto alla signora intervistata dal vostro giornale. Prova ne sia che anche altri studiosi, che hanno approcciato al caso ‘Arkeon’ in modo indipendente, sono stati attaccati e perseguitati, con l’unica colpa di aver manifestato pubblicamente un punto di vista differente, su questa vicenda.
Un sito che si era permesso di affermare che forse ‘Arkeon’ non era l’inferno è stato sequestrato dalla Digos; peccato che sia stato dissequestrato dopo brevissimo tempo (e sia on-line tutt’ora) ma ovviamente questo “è sfuggito di mente” alla signora intervistata. Paradossalmente, risulta evidente che l’intervistata – o persone a lei vicine - utilizzano esattamente quei metodi che falsamente attribuiscono ad altri, tanto che diversi periti di parte - in particolare uno psichiatra e una psicoterapeuta pronti a testimoniare a nostro favore - sono da mesi intimiditi e diffamati presso associazioni di categoria e pazienti con affermazioni del tipo “…ma lo sa che il Dottore è dalla parte delle psicosette…?”
Dunque, per Carlo Vito Moccia Arkeon non è mai stata una “setta” o un gruppo impegnato in macchinazioni; il tempo farà chiarezza e la giustizia sanzionerà responsabilità personali se ve ne sono, ma quello di cui di cui non si sente bisogno, sono altre accuse a processo ancora in corso. O la pubblicazione su internet di video-riprese di vecchie riunioni di Arkeon, con persone accusate di appartenere “…ad un’associazione regolarmente costituita per frequentare corsi di miglioramento personale, definite membri di un’inesistente psicosetta satanica, la cui vita è stata rovinata dall’istigazione all’odio”.
E ora la prossima parola su ‘Arkeon’ passi al collegio giudicante della Seconda Sezione Penale presso il Tribunale di Bari, tra meno di tre mesi…
Francesco De Martino
Interamente tratto da “Quotidiano di Bari” 18-12-2010
http://www.quotidianodibari.it/cronaca/1812-arkeon-e-stata-sciolta-le-vere-vittime-siamo-noi.html
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