LA VERITA’ SU ARKEON - Sentenza (definitiva) “arkeon” di primo grado a Bari: nessuna “psicosetta”

Nelle Motivazioni della Sentenza, alle pagine 896 e 897 si legge:
“l’esito di questo giudizio ha sconfessato la sussistenza della principale e più grave delle accuse, costituita dall’essere Arkeon una “psico-setta”, ha portato ad escludere la sussistenza di uno stato di incapacità di intendere e volere per i partecipanti a qualsiasi tipo di seminario e di tecniche manipolatorie della mente, nonché di violenze di ogni genere poste in essere nei confronti di minori. In questo giudizio non vi è stata contestazione di reati fiscali ed è emerso che i costi dei seminari erano fissi e noti ai partecipanti. Il processo ha portato ad escludere la sussistenza dell’aggravante dell’aver indotto nei partecipanti il timore di un pericolo immaginario, come cagione giustificativa degli esborsi economici, nonché di quella del danno di rilevante entità e da questo è conseguita la ritenuta improcedibilità dei reati di truffa, con riferimento ai quali non era stata sporta alcuna querela da parte delle vittime…”

Registrazione audio integrale della Relazione di Raffaella Di Marzio: ORGANIZZAZIONI SETTARIE E ANTISETTARIE: STRUTTURE E DINAMICHE SIMILARI IN CONTESTI ANTAGONISTI - 12° Congresso Internazionale della Società Italiana di Psicologia della Religione (SIPR): "L'IO, L'ALTRO, DIO: Religiosità e Narcisismo" - Testo registrazione

Le Confessioni del "mostro nello specchio". Arkeon, Le Associazioni Anti-sette e l'Ordine degli Psicologi: Un'esperienza personale

The Confessions of "the monster in the mirror". Arkeon, the Anti-cult Associations and the Order of Psychologists: a personal experience

Movimenti Antisette e Neutralità dello Stato - Un caso di studio: la FECRIS

Nella sua conclusione Willy Fautrè mette in evidenza come associazioni membri della FECRIS, nelle nazioni prese in considerazione dalla ricerca, mettano in atto azioni discutibili

Sette, antisette, "setta degli antisette", aiuto e altre riflessioni - Simonetta Po

Persecuzione e campagne anti-sette: intervista a Raffaella Di Marzio - di Camillo Maffia


martedì 30 ottobre 2012

"Ciao Vito..." L'esperienza di Giorgio su arkeon


Riporto con gioia la toccante e significativa testimonianza di Giorgio Lombardelli del 10 Ottobre 2012.


Ciao Vito, 
Preso dal lavoro, ho scoperto solo oggi che si é concluso il processo, e l'esito mi ha reso felice, tranne la parte che riguarda l'abuso della professione medica, se ho ben capito. Quest'anno non ho ricevuto nessun regalo al mio compleanno, ma sbagliavo perché mi sono accorto ora che la sentenza é stata emessa proprio quel giorno.

Noi sapevamo di essere in buona fede. Vedi lo sapevamo perché abbiamo vissuto quell'esperienza in assoluta libertà. Solo che il resto del mondo non poteva sapere quale dono stavamo vivendo. Un dono che nasceva dalla forza di condividere un percorso che ci rendeva (e ci fa sentire ancora) liberi, nonostante gli attacchi subiti.
La libertà é quella di aver compreso che i momenti di dolore sono quelli che ci fanno crescere, e da te ho imparato che sentimenti come la solitudine, la paura, vanno affrontati, sempre, perché portano con loro l'opportunità di diventare migliori.

Ricordo la bellezza di Francesca, mia moglie, quando é tornata dall'ultimo suo lavoro con te, con voi, ed era bella come non l'avevo vista mai, nonostante la malattia.
Come sai, le cure non sono servite a nulla, ma lei era serena, perché grazie ad Arkeon ha trovato la forza di scrivere una lettera a Dio, da figlia a Padre, per fare pace con il mondo, ma soprattutto con la sua anima. Ho visto la mia donna lasciare questo mondo in pace, serena e senza sofferenze, come aveva chiesto a Dio nella sua lettera che é una delle più belle preghiere che io abbia mai letto.
Quanto può valere questo?
Possono processi, accuse e sentenze, offuscare quello che abbiamo vissuto?
Può la fredda tecnica della giustizia prendere in considerazione ciò che non é misurabile o codificabile? Possono trasmissioni televisive andare oltre la veritá vera se condizionate da budget e audience?
Ognuno ha poi la propria visione del mondo, e solo la propria.

Certo é che nel mio mondo, quello che mi hai insegnato e quello che ognuno di noi ha insegnato agli altri condividendo le proprie esperienza, é stato un grande dono, e da questo ho ricevuto la forza per affrontare il ruolo di padre che mi sono trovato a vivere subito dopo che Francesca ci ha lasciati.  Dopo che, nel momento più delicato, lei mi diceva di vedere gli angeli; dopo aver visto che Dio ha esaudito la sua richiesta di non soffrire; dopo aver visto crescere mio figlio sereno e pieno di allegria, consapevole di aver la mamma sempre vicino a lui.
Questo, solo questo, per me é stato tutto, dove ho trovato la forza di non mollare.
Arkeon é stato per me una grande opportunità che porto dentro, tutti i giorni, tra alti e bassi, come tutti, ma sapendo che le soluzioni ai problemi sono già dentro di me, devo solo cercarle.

É vero, che le trasmissioni televisive hanno espresso sommariamente la loro sentenza e apparentemente hanno fatto la loro "giustizia", probabilmente anche nella convinzione di essere nel giusto. E questo ha comportato la fine dei nostri incontri.
É vero, le autorità hanno fatto il loro dovere, con gli elementi che avevano, nella ricerca della verità.  Nessuno però ci ha potuto impedire di vivere con gli insegnamenti che abbiamo ricevuto.
Arkeon é solo un nome, é una vicenda triste approdata nelle aule di tribunale, ma é anche un'esperienza che abbiamo vissuto e che portiamo con noi tutti i giorni, per rendere il mondo migliore. Quando sono emerse le accuse, ho provato un senso di vuoto come quando perdi qualcuno o qualcosa di importante. Come si può perdere qualcosa che hai dentro?
Credo che Arkeon sia più vivo che mai perché é nel nostro stile di vita, nella nostra ricerca quotidiana della verità e dell'integrità.
Grazie a Dio, grazie a te, grazie a tutti coloro che hanno avuto il coraggio di diventare migliori anche da soli, tornando al FUOCO che ci univa tutti.

                                                                                                                 Giorgio





sabato 28 aprile 2012

Interrogazione Parlamentare sulle attività degli "anti-sette" e sulla SAS - squadra antisette sataniche


Legislatura 16 - Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02822

Pubblicato il 26 aprile 2012, nella seduta n. 716
PASTORE - Ai Ministri dell'interno, della giustizia e della salute.


Si chiede di conoscere:

quali ragguagli i Ministri in indirizzo siano in grado di fornire e quali provvedimenti intendano adottare: in presenza di episodi relativi all'attività di organizzazioni che si definiscono "Antisette", finalizzate al contrasto ed alla repressione di gruppi ed associazioni per lo più qualificabili come "di nuove religioni", in relazione all'attività di proselitismo delle stesse, asseritamente ottenuto attraverso la cosiddetta "manipolazione mentale". Tale attività dei gruppi "antisette" è strettamente connessa con quella di organi della pubblica amministrazione, in particolare di polizia, nonché con le attività della magistratura inquirente finalizzata all'esercizio dell'azione penale;

in particolare, se debba considerarsi tuttora in vigore il provvedimento del Capo della polizia (all'epoca De Gennaro) n. 64767 del 1° novembre 2006, avente ad oggetto l'attività di contrasto agli illeciti connessi alle attività delle "sette sataniche" e l'istituzione della SAS (squadra antisette), o se siano intervenute modificazioni, specie in considerazione degli inconvenienti verificatisi in conseguenza delle attività previste e disposte con tale documento;

se i Ministri in indirizzo, ed in particolare quello dell'interno, siano a conoscenza del fatto che le "squadre antisette" hanno finito per operare pressoché esclusivamente come "braccio secolare" del "servizio antisette" dell'associazione Comunità papa Giovanni XXIII e del cosiddetto Forum delle associazioni italiane di ricerca e contrasto dei movimenti settari e dei culti abusanti costituito da: Aris (Associazione ricerca e informazione sulle sette) Veneto e Toscana, Favis (Familiari vittime delle sette), Cesap (Centro studi abusi psicologici), e associazione "Giù le mani dai bambini" che è una sorta di federazione di organizzazioni presenti in varie città italiane. "Servizio" che costituisce pressoché l'unica fonte di informazione e di consulenza per le squadre antisette della Polizia di Stato, la cui opera è a giudizio dell'interrogante gravemente influenzata dal carattere oltranzista ed intollerante delle cosiddette organizzazioni antisette, una delle quali, in passato, si è resa protagonista anche di episodi di violenza per una cosiddetta "deprogrammazione";

inoltre, siano informati che il "Forum " delle associazioni sopra menzionato include nelle sue "segnalazioni" e "relazioni informative" alla squadra antisette della Polizia di Stato (che, dal suo canto, scarso lavoro ha da compiere per mancanza di organizzazioni qualificabili come "sette", cosicché se ne potrebbe ragionevolmente ipotizzare lo scioglimento), anche dati relativi a esperti, studiosi e privati cittadini in quanto negano il carattere delittuoso e l'illiceità dei gruppi esoterici asseritamente "manipolatori" delle menti dei proseliti, così da mettere in atto una vera e propria azione di persecuzione ideologica in base a discriminazioni di carattere culturale, religioso o filosofico, non solo contro le minoranze spirituali, ma anche contro privati cittadini accusati pretestuosamente di esserne i "sostenitori";

non intendano esaminare, per la gravità obiettiva che è loro propria e per il valore emblematico che rivestono per la valutazione di metodi e rapporti messi in atto dalle autorità di pubblica sicurezza, nonché per le necessarie valutazioni della natura e dei metodi delle associazioni private cui le SAS, squadre antisette, troppo facilmente si rimettono per notizie su cui fondare in gran parte la loro opera, casi di autentica persecuzione di persone che le associazioni antisette considerano corresponsabili di ogni malefatta attribuita alle "sette" per il fatto di essere sostenitori dell'infondatezza della fobia che accomuna esoterismo, "nuove religioni", "manipolazione mentale" e violenze o illeciti compiuti da appartenenti alle associazioni così definite ed "inquadrate". In particolare l'interrogante ritiene di dover segnalare, perché possa e debba farsene oggetto di un'attenta disamina da parte dei pubblici poteri responsabili, la vicenda della dottoressa Raffaella Di Marzio studiosa di fama internazionale delle "nuove religioni", dei fenomeni associativi e dei metodi di proselitismo ad essi connessi, nonché delle reazioni ed intolleranze che li circondano, che fu denunziata a Bari nel corso di una operazione di polizia nei confronti di un gruppo, al momento oggetto della sua osservazione e dei suoi studi, e di conseguenza indagata per associazione a delinquere, accusa archiviata nei suoi confronti dal pubblico ministero e dal giudice per le indagini preliminari di Bari, e che tuttavia ha continuato ad essere oggetto di denunzie e di esposti da parte di esponenti del Forum antisette e della Favis, atti persecutori che, dopo che la dottoressa Di Marzio si è iscritta all'albo degli psicologi, si sono concretati anche nel tentativo di provocare procedimenti disciplinari, con pretesti vari, a suo carico;

infine, come i Ministri intendano, nell'ambito delle rispettive competenze, operare perché sia garantito pienamente, in ordine a siffatti episodi, il diritto di libertà di opinione e di ricerca scientifica, nonché quello di associazione.