LA VERITA’ SU ARKEON - Sentenza (definitiva) “arkeon” di primo grado a Bari: nessuna “psicosetta”

Nelle Motivazioni della Sentenza, alle pagine 896 e 897 si legge:
“l’esito di questo giudizio ha sconfessato la sussistenza della principale e più grave delle accuse, costituita dall’essere Arkeon una “psico-setta”, ha portato ad escludere la sussistenza di uno stato di incapacità di intendere e volere per i partecipanti a qualsiasi tipo di seminario e di tecniche manipolatorie della mente, nonché di violenze di ogni genere poste in essere nei confronti di minori. In questo giudizio non vi è stata contestazione di reati fiscali ed è emerso che i costi dei seminari erano fissi e noti ai partecipanti. Il processo ha portato ad escludere la sussistenza dell’aggravante dell’aver indotto nei partecipanti il timore di un pericolo immaginario, come cagione giustificativa degli esborsi economici, nonché di quella del danno di rilevante entità e da questo è conseguita la ritenuta improcedibilità dei reati di truffa, con riferimento ai quali non era stata sporta alcuna querela da parte delle vittime…”

Registrazione audio integrale della Relazione di Raffaella Di Marzio: ORGANIZZAZIONI SETTARIE E ANTISETTARIE: STRUTTURE E DINAMICHE SIMILARI IN CONTESTI ANTAGONISTI - 12° Congresso Internazionale della Società Italiana di Psicologia della Religione (SIPR): "L'IO, L'ALTRO, DIO: Religiosità e Narcisismo" - Testo registrazione

Le Confessioni del "mostro nello specchio". Arkeon, Le Associazioni Anti-sette e l'Ordine degli Psicologi: Un'esperienza personale

The Confessions of "the monster in the mirror". Arkeon, the Anti-cult Associations and the Order of Psychologists: a personal experience

Movimenti Antisette e Neutralità dello Stato - Un caso di studio: la FECRIS

Nella sua conclusione Willy Fautrè mette in evidenza come associazioni membri della FECRIS, nelle nazioni prese in considerazione dalla ricerca, mettano in atto azioni discutibili

Sette, antisette, "setta degli antisette", aiuto e altre riflessioni - Simonetta Po

Persecuzione e campagne anti-sette: intervista a Raffaella Di Marzio - di Camillo Maffia


venerdì 11 febbraio 2011

Vicenda arkeon: il CeSAP di Lorita Tinelli integra nuovi consulenti 10-2-2011


Il mese scorso hanno destato notevole clamore nel settore anti-sette le “prodezze” dei centri estremisti anti-sette che con l’appoggio di altre associazioni e singoli, avevano formato il “forum Nazionale Antiplagio”.

Oltre al prezioso contributo di Silvana Radoani e di FIRS, due coinvolgenti articoli di Martinez contribuiscono a fare ulteriore luce sulla penosa vicenda. Questo grazie anche al contributo di alcuni dei diretti interessati coinvolti, sia del forum Nazionale Antiplagio (FAVIS, ARIS, CeSAP, Antiplagio Volontario, ecc.) sia del CONACREIS.
http://kelebeklerblog.com/2010/12/29/domenico-scilipoti-amico-delle-sette-amico-dei-cacciatori-di-streghe/
http://kelebeklerblog.com/2010/12/30/domenico-scilipoti-perde-una-staffa/

E mentre faccio anche mio l’appello di Martinez a “non infierire troppo” perché certo taluni gruppi pericolosi esistono e certo fanno danni, e purtroppo molte persone, come ad esempio Aldo Verdecchia, hanno toccato da molto vicino queste realtà, dall’altro devo notare che il CeSAP di Lorita Tinelli pare abbia fatto spallucce e tirato avanti, magari alla ricerca di altri sponsor.

Ben altro spessore ha mostrato in questa occasione Giovanni Ristuccia di SOS Antiplagio, che non solo ci ha messo la faccia e ha ammesso l’errore, ma ha pure schiettamente detto quello che pensava in proposito:

“…Però lasciami un minimo di giustificazione perché tanti anni di attesa, lotte, sofferenze vissute direttamente e nelle lacrime dei nostri assistiti, tanti anni di viaggi della speranza a Roma da diversi politici, senatori e deputati, promesse quasi sempre disattese… Era troppo bello per essere vero!”.

Ora io non condivido, ma certo stimo e rispetto una tale chiarezza.

Negli stessi giorni di questi fatti, si scioglieva anche un altro equivoco. Equivoco costruito sulla pelle delle persone e famiglie legate a “YOUR TRAINERS”.
Equivoco, inutile dirlo, a cui aveva ben contribuito il CeSAP.
Nel loro blog, ne parlano gli interessati stessi.
Per mesi e mesi, persone e famiglie vicine a questo gruppo sono state prese di mira, diffamate e insultate da persone anonime, che alla disponibilità di persone che, con nomi, cognomi, numeri di telefono, si dichiaravano disponibili a chiarire, si sono viste ricambiate dal solito “odio” stereotipato di persone vicine a gruppi anti-sette estremisti.

Grazie a Dio, in questo caso è finita meglio della vicenda arkeon.

La differenza è che, mentre il fondatore di YOUR TRAINERS ha ricevuto ascolto da una associazione anti-plagio, arkeon, che si era messa, fin dall’inizio della vicenda nella primavera 2006, a disposizione del GRIS (Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-Religiosa) per uno studio sul gruppo, ricevette dal GRIS una bella alzata di spallucce, tanto che lo studio di arkeon fu poi iniziato dal CISF (Centro Internazionale Studi Famiglia) a fine 2006, ben prima della conoscenza delle indagini della Magistratura. Centro poi preso, per questo, di mira pesantemente da un violento e spregiudicato attacco dell’Unità.

Parlo oggi di queste cose perché credo sia importante per cogliere il senso di quanto sta avvenendo in questi ultimi giorni.

Come molti sanno, il processo contro arkeon, dopo le prime scaramucce in aula, sta per cominciare.

Il 24 febbraio, la Corte di Bari, dovrebbe pronunciarsi riguardo alcune richieste di accusa e difesa.

La posta in gioco è alta per tutti, e la tensione è evidente.

Lorita Tinelli del CeSAP ha ripreso a tuonare dai suoi pulpiti, dando pure dei mafiosi a quelli di arkeon.

Qualche giorno indietro ho aperto diverse pagine su facebook per rendere un po’ più accessibile il materiale già presente in rete ormai da anni su alcuni blog amatoriali, tra cui il mio.

http://www.facebook.com/#!/pages/Arkeon-una-testimonianza/176341905742826
http://www.facebook.com/#!/pages/Il-caso-Arkeon/124447450960132?v=wall
http://www.facebook.com/#!/pages/Lorita-Tinelli-il-curioso-caso-della-Presidente-del-CeSAP-Noci/191797020843905?v=wall

Il giorno successivo, sulla pagina facebook del CeSAP, accanto al link della mia pagina di facebook, si leggeva questa scritta: “la pagina dei fan della psicosetta Arkeon”.
Dove l’accento non era certo sulla mia pagina, per altro da me firmata apertamente con nome, cognome, sito, e-mail, ma piuttosto sui “fan”.

Ora, è evidente che il processo a Bari si giocherà, oltre che sugli elementi di prova, molto anche sulle testimonianze. Il clima di persecuzione scatenato soprattutto dal CeSAP di Lorita Tinelli era già ben conosciuto anche prima della mia comunicazione pubblica nell’Ottobre 2008.

Personalmente leggo questa ultima iniziativa di Lorita Tinelli come l’ennesimo, e certo non ultimo, tentativo di mettere alla berlina persone che certo non hanno nulla di cui vergognarsi, e il cui unico torto è quello di custodire la propria verità che poi sarà condivisa in Tribunale.

Il mio commento, postato sul mio blog e ripreso da quello del CeSAP, a questo ennesimo e gretto fanatismo, osservando la foto del falò, è stato : “E' bello vedere il fuoco di Ostuni nella pagina di facebook del cesap. Chissà che non porti un po' di luce e un po' di fede anche lì...”.

Poco prima infatti avevano postato dal CeSAP : “L'autore di questa pagina è un maestro di Arkeon, indagato per associazione per calunnia, per aver denunciato la Tinelli e due fuorusciti da Arkeon, sapendoli innocenti. Oltre a questo sta conducendo una fitta attività diffamatoria e di stalking a danno della Dr.ssa Lorita Tinelli, già monitorata dall'A.G.” – “Naturalmente si prenderà atto di questa campagna diffamatoria di grande interesse anche della Polizia Postale. Le pagine fb, contrariamente ai siti aperti all'estero, danno maggiori garanzie sull'identità di chi le apre”.

Ed io a mia volta sul mio blog: “E' interessante notare quale sia il concetto di libertà di Lorita Tinelli e del suo CeSAP. Lei può parlare di tutto e di tutti. Peccato che dei suoi metodi e dei suoi sistemi nessuno possa parlare. E poi da' pure dei mafiosi agli altri... I miei complimenti davvero. Pietro Bono”.

Ora risparmio ai lettori i successivi passaggi, per andare direttamente a ciò che mi preme dire.

Infatti, ad un certo punto viene coinvolta sulla pagina del CeSAP, una persona che, in qualità di maestra di Reiki, porta le proprie considerazioni. Ora io non voglio infierire troppo contro questa persona, credo sia in buona fede, come immagino la quasi totalità dei tanti iscritti a quella pagina. E come molti di costoro si deve “bere” quanto lì riportato.

Peccato che costoro raccontino spesso frottole, mettendomi in bocca cose mai dette ed attribuendomi una mail (anonima!?) con tanto di foto che io non ho mai spedito… perché non ce l’avevo prima e perchè certo non mando mail anonime a nessuno.
Insomma le solite storie.

Peccato che poi la gente se le beve. E così questa maestra di Reiki che poi si infervora, fino a che viene tirata in ballo esplicitamente. Al che lei prontamente risponde: “Sarei proprio curiosa di sentire cosa ha da dire quel "gentiluomo", anche se già lo immagino: ne ho ascoltate talmente tante! Io sono pronta: quando volete!”

Così colgo qui l’occasione per rispondere a un così "garbato" invito e posso serenamente dire che, nella mia esperienza del Reiki, così come in altre arti marziali che ho praticato, sempre era presente un angolo con le foto dei maestri e una candela o incensi, che è pari pari l’analogo dello spazio, presente nella quasi totalità delle abitazioni, in cui si ricordano le persone care, vive o defunte, della famiglia, con magari l’aggiunta di qualche icona o oggetto legata al sacro.

Nel lignaggio di Reiki che io ho praticato per alcuni anni, a partire dal 1993, ciò era presente sempre.

Sia con Vito, sia con la sua maestra Furumoto che ho conosciuto, sia con Paul Mitchel, attuale custode di quel lignaggio di reiki, di cui ho seguito le lezioni di ki-aikido in diverse occasioni all’estero.

Sempre era presente un angolo con le foto e una candela posata su un semplice lenzuolo bianco.

Che questo non sia un’esperienza comune alla maestra Laura Fezia, non mi stupisce tante e tali sono state negli anni le varianti introdotte in quella miscellanea che è diventato l’insegnamento del Reiki.

Devo però ammettere che parlare qui di queste cose mi sembra un po’ buffo.

Se penso che la signora che insieme alla Tinelli hanno denunciato per calunnia 46 persone di arkeon, scriveva, riferendosi all’iniziazione (che immagino essere identica nella forma a quelle che la signora Fezia utilizza nei sui corsi), come a un “sabba”, un rituale orgiastico-demoniaco, allora non posso non chiedermi cosa stia accadendo all’interno del CeSAP.
Dopo aver assistito allo spettacolo di Carlo Fornesi che “sfotteva” (per fortuna è pure psicologo, oltre che consulente del CeSAP, se no cosa ci dovevamo aspettare?) in rete il figlio del fondatore di arkeon, ora assistiamo ad un avvicendamento dei consulenti. Ora abbiamo anche una maestra di Reiki, che tra l’altro, oltre che di Clearing, se ho ben capito, si occupa pure di SOS anti-maghi e SOS anti-sette.

Ben venuta Signora in questo inferno, gentile dono di Lorita Tinelli. Venga pure che c’è posto per tutti.

Questa, che all’interno del CeSAP sia in corso un tale dibattito sul Reiki, è una notizia interessante.

Ma assolutamente non comparabile con quella che è il vero scoop di questi giorni.

Il CeSAP ha fatto outing.

No, non sto scherzando, dopo mesi e anni di indugio, dopo che lo stesso PM Bretone ha dichiarato in Tribunale che sotto processo è l’intero “metodo arkeon”, ora il CeSAP di Lorita Tinelli esce allo scoperto:

“…Intanto vedremo cosa avrà da dire la Chiesa di questo altarino, visto che Arkeon si presenta nelle carte giuridiche come di un gruppo spirituale. Vi sapremo dire!” – “Beh, su queste cose io credo ci siano precise idee. Considera che Arkeon vorrebbe farsi passare per un gruppo spirituale. Nello stesso tempo tutti abbiamo assistito al tipo di prete cui si sono rivolti per fare tale percorso. Un sacerdote, ...che malgrado tutto, ha confessato due relazioni, una di 20 e l'altra di 30 anni con due persone diverse. "E' il prete di Arkeon!" ha detto inorgoglito Moccia. Quindi, chissà qual'è la sostanza spirituale che andavano promuovendo. Ma presto qualche bravo teologo ce lo farà sapere…”.

Se ben ricordo, circa duemila anni fa, Qualcuno scelse umili persone, peraltro assai peccatrici, per affidare la diffusione del Suo messaggio. Agli ipocriti ed ai Farisei riservò ben altre parole e trattamento.

Premesso questo, osserviamo un po' lo Statuto CeSAP:  Articolo 2 – Finalità e scopi: “…il CeSAP è una associazione senza fini di lucro, aconfessionale e apolitica;…”

Ora, dopo aver visto le ripetute relazioni del CeSAP con IDV (italia dei valori), tramite Scilipoti, Gianni Leone, Giovanni Panunzio di "Telefono Anti-plagio", se queste sono le cose che scrive un Centro Studi “aconfessionale”, figuriamoci se fosse stata l’Inquisizione della Chiesa…

E questo sarebbe materiale per un processo penale o solo per il piacere gossipparo e, neanche tanto vagamente, “distruttivo” di Lorita Tinelli?

Questo è la più palese dimostrazione dell’intento diffamatorio della Tinelli. Dove i reati non ci sono, ma il prurito, quello di far del male a persone innocenti, quello c’è eccome. Mi chiedo se non sia una forma di perversione questa, e non quella additata, di un Sacerdote che, dopo anni di tormenti, comuni a molti suoi confratelli, trova una strada per uscire da una condizione devastante,  per ritornare coerente in seno alla sua amata Chiesa. E per questo viene linciato.
Ma chi è lei Tinelli per giudicare in quel modo una persona? Da quale "demone" è afflitta per desiderare tutto questo male gratuito?

Riprendendo il discorso dove l’avevo interrotto, e cioè sul fatto che il CeSAP ha una particolarità, che in realtà condivide anche con altri centri come l’ARIS e la FAVIS ad esempio, che è la particolarità di essere sia un centro anti-sette, sia un centro contro-le-sette.


Una sintesi della relazione tenuta dal dottor Massimo Introvigne al seminario internazionale del CESNUR , il Centro Studi sulle Nuove Religioni, svoltosi a Londra dal 25 al 28 marzo 1993, così titolava: “Il movimento "anti-sette" laico e il movimento "contro le sette" religioso: strani compagni di viaggio o futuri nemici?”

“…non tutti gli osservatori del movimento anti-sette hanno colto con chiarezza come questo movimento consista di due segmenti separati e sempre più in conflitto fra loro, uno "laico" - spesso laicista - e l’altro religioso. La distinzione fra un movimento anti-sette e laico e un movimento contro le sette religioso è stata introdotta da J. Gordon Melton e dal sottoscritto (1)..."


“…Riassumendo possiamo distinguere quattro tipi di movimenti che si oppongono alle "sette":

— i movimenti anti-sette razionalisti, composti soprattutto da "scettici di professione", che vogliono "smascherare" i fenomeni paranormali e magici e i miracoli. Il gruppo più tipico è l’americano CSICOP, il Committee for the Scientific Investigation of the Claims of the Paranormal, "Comitato per lo studio scientifico delle pretese del paranormale", a cui corrisponde in Italia il CICAP, il Comitato italiano di controllo delle affermazioni del paranormale, animato dal giornalista televisivo Piero Angela;
— i movimenti anti-sette post-razionalisti, che offrono in via primaria la spiegazione del "lavaggio del cervello" e del "controllo mentale", come tecniche pressoché infallibili da cui nessuno sarebbe immune. Le principali organizzazioni di questo tipo sono su scala internazionale il CAN, il Cult Awareness Network, "Rete di consapevolezza nei confronti delle sette", e l’AFF, l’American Family Foundation, "Fondazione americana per la famiglia", a cui corrispondono numerosi organismi europei fra cui l’ADFI, l’Association pour la Défense des Familles et de l’Individu in Francia, FAIR, Family Action Information Rescue, "Azione, informazione e salvezza della famiglia" in Gran Bretagna e l’ARIS, l’Associazione per la ricerca e l’informazione sulle sette, in Italia;
— i movimenti contro le sette razionalisti, che cercano di spiegare il fenomeno in termini dottrinali e teologici, utilizzando con grande parsimonia - o anche negando - l’influenza del Demonio; il gruppo più autorevole - che produce spesso materiale di livello scientificamente accettabile - è il Dialog Center International, "Centro internazionale per il dialogo", promosso da luterani ma ecumenico, con sede ad Aarhus, in Danimarca; negli Stati Uniti d’America l’organizzazione più grande è il CRI, Christian Research Institute, "Istituto cristiano di ricerca", fondato da Walter Martin (1928-1989);
— i movimenti contro le sette post-razionalisti, che attribuiscono sempre e direttamente l’azione delle "sette" al Demonio, spesso in termini bizzarri; negli Stati Uniti d’America si possono ricordare i Living Truth Ministries, "Ministeri per la Verità vivente", violentemente anticattolici, diretti in Texas dal pastore Texe Marrs, e in Europa un certo numero di organizzazioni che fanno capo a comunità pentecostali, talora con influenza sul modo di considerare le "sette" anche in ambienti carismatici cattolici”.
“…L’espressione "guerre delle sette", cult wars, è stata largamente usata per designare il violento conflitto fra le "sette" e i loro oppositori negli anni Settanta e Ottanta (9). Le distinzioni tipologiche che ho proposto aiutano a comprendere come queste guerre continuano negli anni Novanta, ma vengono combattute in quattro teatri diversi…”

Ed è questo che rende particolarmente virulente queste Associazioni.

Così tutto ciò che si avvicina per qualunque motivo “all’orbita” di Lorita Tinelli, viene inglobato.

O si tratta di una motivazione “laica”: quella persona o quel gruppo è pericoloso e distruttivo perchè sono dei ciarlatani, oppure fanno il "lavaggio del cervello"...

Oppure quella persona o quel gruppo ledono una “dottrina religiosa" e quindi è pericoloso e distruttivo perché escono dai canoni "teologici"...

O, in alternativa, quella persona o quel gruppo è pericoloso e distruttivo perché… fa stalking e così lo denuncio e me lo tolgo dalle scatole…

Insomma, come dice bene Janine Tavernier, la ex Presidente della più grande associazione anti-sette francese: “…Insomma, se abbiamo qualcosa contro il nostro vicino, lo si accusa di appartenere a una setta…”.
Chiudendo questo post ho visto solo ora gli ultimi interventi di Tiresia e della Tinelli di oggi.

Leggendoli mi sembra di capire che confermano in pieno quanto scritto sopra. In sostanza lo scaltro (?)Tiresia si domanda se ci sarà pur qualche specialista disposto a trovare qualcosa che non va in arkeon, per un motivo o per l’altro. Meglio ancora se tutti insieme.

Io più onestamente la domanda la farei alle migliaia di persone che hanno conosciuto il lavoro di Vito. Premesso che una dose di dolore, più o meno grande, accomuna tutti coloro che scelgono di essere presenti alla propria vita e alle vicende della storia umana, ma voi cosa ne pensate oggi del vostro cammino passato? Lo rifareste?

Ne riparliamo presto. A Dio piacendo…


Pietro Bono

venerdì 4 febbraio 2011

Arkeon: chi è che sta' perdendo il controllo? 4-2-11

Ho riletto poco fa i pezzi giornalistici (intendiamoci: si fa per dire…) di questi ultimi giorni, relativi al processo contro arkeon:
I figli delle Sette - di Anais Ginori - La Repubblica 2-2-2011
"Arkeon: comincia la sfilata dei testimoni" 3-2-2011 da Il Quotidiano di Bari
"Arkeon, speriamo non si arrivi alla prescrizione..." 4-2-2011 da Quotidiano di Bari

Nei prossimi giorni forse avrò modo di parlare dei primi due.
Ora però ho urgenza di accennare all'articolo di oggi, perché è davvero gustoso.

Lorita Tinelli che da’ del mafioso a me!

Sarò sincero come sempre: detto da un soggetto con le sue modalità, questo epiteto a me suona come un complimento meraviglioso.
Sarei molto, ma molto preoccupato se, per qualche misterioso motivo, mi dicesse che sono una brava persona.

Un’altra cosa voglio dire subito.

Che i “burattini” mossi a comando da Lorita Tinelli stanno riuscendo a fare quello io avrei tanto desiderato di poter fare in questi ultimi anni con le mie parole affidate a internet, ma certo con ben minore successo: stanno risvegliando l’orgoglio delle persone e delle famiglie schiacciate da anni di disinformazione su questa vicenda, perseguitate da Avvisi di Garanzia che sembrerebbero strumentali, modalità di indagine superficiali, attività di gruppi anti-sette estremisti con metodi così grezzi che altrove, già trenta anni fa’ sono state considerate  pericolose e illegali. Tanto da portare alla bancarotta i centri anti-setta.
http://pietrobono.blogspot.com/2009/05/arkeon-e-la-verita-16-5-2009.html

Ora, se qualcuno era ancora tiepido a dire la verità nel processo a difesa della verità di arkeon, per paura di ulteriori ritorsioni, grazie alle parole di questa “eroina”, queste persone non hanno più incertezze.

Che poi ci sia una nuova penna dietro a questo “articolo” si vede chiaramente: Mirko Misceo si lancia e si rilancia in analisi psicologiche, così contorte che potrebbero addirittura sembrare profonde.

Però dia retta a me signor Misceo, prima che l’Ordine degli Psicologi Puglia la denunci per “abuso di professione psicologica” si iscriva al CeSAP e vedrà che tutto si sistema. Ma faccia in fretta che il 15 di questo mese, scadono i termini…

Sul fango che, gratuitamente, questo nuovo “adepto” della Tinelli rimescola, mi sono già espresso.
http://pietrobono.blogspot.com/2010/04/arkeon-perseguiti-per-reati-o-per-la.html
http://pietrobono.blogspot.com/2010/04/arkeon-caro-padre-angelo-ti-scrivo-22-4.html
http://pietrobono.blogspot.com/2010/04/arkeon-risposta-davide-20-4-2010.html

Così come mi sono già espresso sul tentativo di demonizzare arkeon.

Mirko Misceo scrive parlando di Vito: “…Un dio, quasi, o un messia: tanto che le sue foto venivano poste su degli altari religiosi accanto a delle raffigurazioni di Gesù, come a sottolineare la parità di valore tra le due figure…”.

Ora, migliaia di persone hanno conosciuto Vito da vicino. E al processo diranno liberamente come la pensano a riguardo.

Anche sulla questione delle foto e del ruolo di Vito, mi sono già espresso a riguardo.

Invece il “vittimismo” ostentatamente messo in campo da Lorita Tinelli, come direbbe una pubblicità di carte di credito, “non ha prezzo”. 
E' poi molto istruttivo notare l’immagine che questa Signora  ha scelto per una sua homepage:


Lascio liberamente trarre ai lettori le conclusioni “di-chi-si-sente-cosa”.

La Dott.ssa Tinelli, sarà forse anche brava nel suo lavoro, ma sono convinto che con la valutazione del “percorso arkeon” abbia preso una grossa cantonata. Cantonata che lei propina a tutti, giornalisti compresi, e che poi all’uscita dei deliranti articoli sui giornali, lei sventola come fossero la prova provata…delle sue congetture.

Di certo, se dei talenti ha la Tinelli, certo non riguardano la modestia.

Concludendo credo che il più grosso problema che Lorita Tinelli ha, pur comprendendo il suo bisogno di esacerbare il conflitto per creare consensi, non siano certo le famiglie di arkeon, ma temo sia forse proprio se stessa.
E purtroppo da questo non può certo sfuggire.

In ultimo, Raffaella Di Marzio nel suo intervento alla Società Italiana di Psicologia della Religione parlando di taluni leader di centri anti-sette sosteneva:

“…Ora, un elemento importante delle dinamiche di cui ho parlato è proprio la funzione del "leader" all’interno di questi gruppi. Quindi l’esito delle dinamiche di cui vi ho accennato prima, dipende anche dal modo in cui la leadership viene esercitata all’interno dei gruppi anti-sette dai vari ricercatori, facilitatori, consulenti, psicologi, criminologi che fungono da guida di questi gruppi e i cui atteggiamenti, analogamente a quanto avviene per i leader delle sette, fanno talora supporre la presenza di una personalità di tipo “narcisistico”.
Lo studio dei gruppi sociali ha messo in evidenza l’importanza del modo di esercitare la leadership all’interno del gruppo e quali sono i tre elementi che caratterizzano questa modalità. Tre elementi che sono in relazione tra loro.
Il primo elemento sono le caratteristiche di personalità del leader.
Il secondo elemento sono le caratteristiche di personalità dei membri.
Il terzo, il tipo di situazione nella quale, queste variabili, si manifestano.
Quindi tutti questi processi, questi dinamismi si verificano nella inter-relazione di questi fattori.
Per quanto riguarda le caratteristiche, alcune delle caratteristiche, che penso gli addetti ai lavori conoscano già, della personalità di tipo narcisistico, io ho riscontrato in particolare questi, in alcuni di questi leader di gruppi anti-sette:
- un quadro pervasivo di grandiosità che può essere percepito nella fantasia oppure messo in atto nel comportamento;
- un fortissimo bisogno di essere ammirati;
- la mancanza di empatia nei riguardi di coloro che si rivolgono a questi gruppi e che vengono quindi utilizzati - come fa tipicamente il “narcisista” - come oggetti che servono a soddisfare i propri bisogni.
Un altro elemento molto caratteristico è proprio l’atteggiamento arrogante e presuntuoso di chi non accetta di poter mettere in discussione ciò in cui crede, ciò di cui è convinto perché questo andrebbe ad intaccare l’immagine che ha di sé.
Ora, quali sono i vantaggi per un leader che ha queste caratteristiche, come leader di questi gruppi quindi?
Intanto, nella maggior parte dei casi si tratta di persone che non hanno delle grandissime capacità a livello culturale o personale o capacità empatiche o di comprendere l’altro. Quindi diciamo che nella società, nell’ambiente in cui vivono non hanno un grandissimo successo. Allora qui c’è la possibilità per loro di assumere un ruolo accettato e definito dal sistema sociale.
Questo ruolo è legato ad uno “status” elevato perché queste persone che accolgono le presunte vittime delle sette, alcune volte vere, altre volte presunte, effettivamente si sentono e vengono percepiti dagli altri come i “difensori”, coloro che sostengono le vittime, coloro che coraggiosamente combattono contro queste sette e quindi lo status che ne acquisiscono è notevole.
Questo consente a queste persone di soddisfare il bisogno narcisistico di visibilità e di riconoscimento grazie ai continui rinforzi che ottengono sia dai "gregari", cioè dalle persone che fanno parte del gruppo, sia dal sistema sociale, magari unendosi anche con altri gruppi, e anche, lo ripeto nuovamente, dai mass media che contribuiscono ad amplificare questi dinamismi…”

Chiarito questo, credo sia giunto forse il momento di farsi qualche seria domanda anche sulle modalità della Presidente del CeSAP…

Pietro Bono