LA VERITA’ SU ARKEON - Sentenza (definitiva) “arkeon” di primo grado a Bari: nessuna “psicosetta”

Nelle Motivazioni della Sentenza, alle pagine 896 e 897 si legge:
“l’esito di questo giudizio ha sconfessato la sussistenza della principale e più grave delle accuse, costituita dall’essere Arkeon una “psico-setta”, ha portato ad escludere la sussistenza di uno stato di incapacità di intendere e volere per i partecipanti a qualsiasi tipo di seminario e di tecniche manipolatorie della mente, nonché di violenze di ogni genere poste in essere nei confronti di minori. In questo giudizio non vi è stata contestazione di reati fiscali ed è emerso che i costi dei seminari erano fissi e noti ai partecipanti. Il processo ha portato ad escludere la sussistenza dell’aggravante dell’aver indotto nei partecipanti il timore di un pericolo immaginario, come cagione giustificativa degli esborsi economici, nonché di quella del danno di rilevante entità e da questo è conseguita la ritenuta improcedibilità dei reati di truffa, con riferimento ai quali non era stata sporta alcuna querela da parte delle vittime…”

Registrazione audio integrale della Relazione di Raffaella Di Marzio: ORGANIZZAZIONI SETTARIE E ANTISETTARIE: STRUTTURE E DINAMICHE SIMILARI IN CONTESTI ANTAGONISTI - 12° Congresso Internazionale della Società Italiana di Psicologia della Religione (SIPR): "L'IO, L'ALTRO, DIO: Religiosità e Narcisismo" - Testo registrazione

Le Confessioni del "mostro nello specchio". Arkeon, Le Associazioni Anti-sette e l'Ordine degli Psicologi: Un'esperienza personale

The Confessions of "the monster in the mirror". Arkeon, the Anti-cult Associations and the Order of Psychologists: a personal experience

Movimenti Antisette e Neutralità dello Stato - Un caso di studio: la FECRIS

Nella sua conclusione Willy Fautrè mette in evidenza come associazioni membri della FECRIS, nelle nazioni prese in considerazione dalla ricerca, mettano in atto azioni discutibili

Sette, antisette, "setta degli antisette", aiuto e altre riflessioni - Simonetta Po

Persecuzione e campagne anti-sette: intervista a Raffaella Di Marzio - di Camillo Maffia


domenica 9 maggio 2010

Ma le famiglie di arkeon, sono gente «felice» ? 9-5-2010

Ho letto in questi giorni una deliziosa “provocazione” di Ezio Bianchi, priore di Bose.
http://www.monasterodibose.it/index.php/

L’articolo in questione si intitola:
“Ma i cristiani sono gente «felice»?” 5-5-2010http://www.avvenire.it/Cultura/Ma+i+cristiani+sono+gente+felice_201005050829599570000.htm

Appena ho letto il titolo di questo articolo, mi è venuto spontaneo farmi anch’io una domanda:
“Ma le famiglie di arkeon, sono gente «felice»?”
Poi, leggendo lo stimolante contenuto dell’articolo, altre domande hanno affollato la mia mente, considerando che tali tematiche sono quanto mai attuali, soprattutto per le famiglie di arkeon.

Così oggi, pur nel mezzo di un mio travaglio personale, vorrei condividere alcune mie considerazioni, del tutto personali.

Intanto, ed è una cosa a cui tengo profondamente, non mi sento una vittima.
Ne, personalmente, ritengo vittime le famiglie di arkeon.

Testimoni.
Questa è la parola che, sempre a mio avviso, rappresenta al meglio il contenuto delle persone che di arkeon, hanno fatto esperienza.

Così almeno mi sento io: un testimone.

Testimone di una possibilità: quella di essere veri, sinceri, autentici, pur con tutte le proprie fragilità e umane contraddizioni.

Questo è stato arkeon per me.

Questo è stato, a mio giudizio, il vero motivo per cui l’esperienza di arkeon è stata aggredita in un modo così spietato, così violento, così determinato.

Ma c’è un altro motivo, secondo me, ancora più importante di quello di facciata che ha scatenato questa “caccia alle streghe”.

Arkeon, come molti sanno, ha gravitato per diversi anni, nella sfera dei movimenti “reiki”.
A tutti è ben chiaro che se là, arkeon, fosse rimasto, non sarebbe successo nulla. Tutto sarebbe proseguito normalmente.

Il fondatore di arkeon e molte altre persone con lui, in mezzo a mille perplessità, mille discussioni, mille tormenti, alla fine, prendendo atto dell’evidenza ormai incontrovertibile, hanno deciso invece di riconoscere che questo lavoro, con reiki, in realtà aveva poco da spartire, se non sul piano formale. E anche questo piano formale stava per essere definitivamente superato.

Perché secondo me, e su questo naturalmente ognuno avrà una sua opinione personale, arkeon poteva avere indubbiamente dei caratteri che potevano qualificarlo anche come un lavoro di “pre-evangelizzazione”.
Non sto’ affermando che arkeon fosse o no riconosciuto dalla “Chiesa”.
Francamente non ne ho idea.

Sto’ dicendo una cosa ben più forte.
E cioè, per quella che è stata la mia esperienza, che quando una persona, in un suo percorso di ricerca di “senso” arriva a incontrare intimamente e profondamente quelle che sono le sue naturali “radici” cioè il proprio padre, la propria madre, i propri fratelli e sorelle, la propria moglie o compagna, i propri figli, allora è inevitabile, ripeto inevitabile, che tutto questo non porti alla percezione della vita come un dono profondo e prezioso.
Da questo ad una relazione col “sacro”, il passo è davvero breve.
Come poi si incarni questa relazione col “sacro” non è affar mio.

Per me, come per molti che ho conosciuto, questo ha preso la forma di un ritorno ad una radice e ad una matrice “cattolica”.
Questo naturalmente non significa che io sia divenuto per forza un gran buon cristiano.
http://pietrobono.blogspot.com/2010/04/arkeon-caro-padre-angelo-ti-scrivo-22-4.html

Ma è vero che, per me, arkeon è stata la “porta” indispensabile per rientrare in seno alla comunità cattolica.
Poi, per carità, la Chiesa, sarà libera di avere eventualmente tutte le sue legittime convinzioni, perplessità o riserve a riguardo.

Ma questa è stata la mia esperienza.

Ora, è evidente che in un momento in cui molte spinte, molti interessi e molte entità stanno cercando di “drenare”, con molti argomenti più o meno pretestuosi, le forze, le persone e le famiglie dalla Chiesa, è evidente dicevo che il lavoro di arkeon fosse in chiara contro-tendenza.

Di più.
Due parole, sempre a mio avviso, incarnano bene il senso ultimo del lavoro di arkeon negli anni precedenti alla forzata chiusura: famiglia e responsabilità.
Ora è evidente che, soprattutto in questo senso, fosse un lavoro in contro-tendenza.
“«Ex - Punto e a capo», il salone per divorziare... con un sorriso - A Milano l'appuntamento con aziende, associazioni e professionisti che si occupano di coppie in crisi”http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_04/salone-divorzio-raffaella-oliva_ef9105fe-57ab-11df-8ce3-00144f02aabe.shtml

Ho scritto e ripetuto lungamente che certo il lavoro di arkeon non ha mai avuto la pretesa di essere perfetto.
Credo che sia facilmente dimostrabile però come sia sempre stato un percorso aperto, soprattutto alle osservazioni, critiche e proposte.

Ricordo bene, quando nel Giugno 2006 alcune famiglie di arkeon si presentarono, in accordo col segretario nazionale del GRIS, Giuseppe Ferrari, all’incontro di Gubbio del GRIS (Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-Religiosa) dal titolo:
La metamorfosi del sacro nella società post-moderna - Strumenti e modalità di comunicazione
http://www2.glauco.it/gris/forum/allegati/2006-05/29-999999/Convegno%20Gubbio.pdf

Le famiglie di arkeon e il fondatore, cercando di offrire un piccolo contributo, proposero a lato dei lavori, un video da loro preparato per l’occasione:
“COSCIENZA DEL SACRO E COMUNICAZIONE – Gli archetipi e la loro influenza sull’inconscio collettivo” 6-2006“Comunicazione e pubblicità non promuovono solo prodotti o servizi ma, attraverso un processo di creazione simbolica, producono cultura generando immagini, significati e identità che il collettivo adotta come modelli”.
http://vimeo.com/41764491

In buona sostanza ciò che con quel video si cercava di offrire era forse un interrogativo concreto.
E cioè se ciò che si cerca di evitare che entri dalla porta (intendendo per porta ciò che viene comunemente identificato come “setta”), non sia già più che abbondantemente entrato dalla finestra?
Cioè attraverso una forma di pubblicità ben mirata, ben scientifica che non ha più come oggetto l’offerta di “cose”, bensì appunto di “modelli”, cultura, identità, stili di vita ben identificati e così via.
Modelli che hanno ormai pervaso in modo esaustivo l’immaginario collettivo.

E’ palese che un discorso del genere sia poco “politicamente corretto”.
E questo sui due versanti.

Da chi di “sette” intende occuparsi, diciamo così, “alla vecchia maniera”, perché magari vede forse messo in questione il proprio modo di procedere.

Ma più ancora dalle lobbies che, della pubblicità e di tutto ciò che è comunicazione e immagine, hanno in buona sostanza il monopolio.

In pratica ci si preoccupa, anche a ragione per carità, di gruppi settari e annessi, poi però si rimuove magari l’evidenza che, ad esempio, in città come Milano una enorme quantità di giovani facciano uso abituale e indiscriminato di cocaina. Cosa c’è di più “settario” della cocaina? Nella mia esperienza ben poco.

Ci si preoccupa tanto che “qualcuno” ci sottragga, ci rubi i nostri figli con “il lavaggio del cervello” e ci dimentichiamo che, come è emerso parlando con altri genitori, nella scuole di città come Roma, molti bambini e bambine delle elementari si scambino tra loro “per gioco” foto porno per adulti sui propri telefonini. O ancora, attraverso bigliettini tra bambinie e bambine di sei-sette anni, frasi che neanche nelle caserme ai tempi della naja.

Ci si preoccupa delle “sette” che “impongono il distacco dalla famiglia” e nelle comuni scuole medie le ragazzine, “sfidano” i compagni di classe a baciarsi in bocca tra “maschietti”, e chi non lo fa’ viene irrimediabilmente tagliato fuori dal gruppo. Diventa”out”.

Questo è il mondo in cui stanno crescendo i nostri figli.
Solo che si abbia il coraggio di guardarlo in faccia.
Poi, per carità, ognuno è libero di raccontarsi tutte le balle che vuole.
Ma questo è.

Allora in questo oceano di ipocrisia, forse fermarsi un momento a riflettere avrebbe forse un senso.
Forse incontrarsi, confrontarsi, sarebbe utile.
Forse restituire alle famiglie una centralità e alle comunità locali una voce, potrebbe avere un senso.

Questo è stata per me l’esperienza di arkeon.
Questo è stato forse l’esperienza di centinaia e centinaia di famiglie.
Per questo arkeon era pericoloso.

E non mi si venga a raccontare la balla che arkeon è stato chiuso per gli abusi sessuali.
Se ci sono stati, e questo lo stabilirà la Magistratura, sono stati certo circoscritti a due singoli episodi attribuiti ad un solo insegnante di Milano.

Se si è usato questo pretesto per accusare di associazione a delinquere e chiudere tutto il lavoro di arkeon, allora non si capisce perché, ad esempio, il PM Bretone di Bari, non abbia inquisito tutta la Magistratura Barese per associazione a delinquere per il fatto che almeno tre Giudici baresi, tra cui il giudice Salvatore che si è pronunciato a favore del CeSAP nel 2006, siano stati inquisiti per consistenti reati.
Savino: "Troppe connivenze, bisogna subito fare pulizia" 20-2-2008
http://bari.repubblica.it/dettaglio/Savino:-Troppe-connivenze-bisogna-subito-fare-pulizia/1425406
Tangenti, giudice di Bari a processo 23-1-2008http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Tangenti-giudice-di-Bari-a-processo/1976248
Bari – Condannato un giudice 19-10-2007
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_PROV_01.php?IDNotizia=185587&IDCategoria=1

Vorrei tornare alla domanda originale per poi concludere.
“Ma le famiglie di arkeon, sono gente «felice»?”

Non posso parlare per le altre famiglie. Non sarebbe giusto.
Quello che posso dire è che di certo la mia famiglia, con tutti nostri problemi, tutti i nostri conflitti, siamo certamente “gente felice”.
Questo nonostante anche le mie scelte senza dubbio molto esplicite.
Anche molto radicali.

Quello che ho ben chiaro è che per arkeon non darei neanche un euro. Non ne vedo il motivo.

Per la dignità, per la libertà della mia famiglia, per la possibilità di offrire una testimonianza franca e LIBERA, e non, come pare di capire purtroppo, condizionata da pressioni inaccettabili del PM Bretone di Bari, non esiterei a mettere sul piatto della bilancia, se costretto, la mia vita.
Questo è certo.
E fin che avrò forza e respiro non mi stancherò di dire la verità, anche questo è certo.

Il fatto è che le famiglie, solidamente composte di “gente felice”, non sono condizionabili.
Non avranno mai bisogno di andare alla fiera del “…salone per divorziare... con un sorriso”.
http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_04/salone-divorzio-raffaella-oliva_ef9105fe-57ab-11df-8ce3-00144f02aabe.shtml

Insomma non sono buoni “clienti” e soprattutto non sono un “buon esempio”.
Metti mai che diventino un modello.
Sai che casino…

Pietro Bono



(Mt. 5, 1-12)
[1] Vedendo le folle Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli.

[2] Prendendo allora la parola li ammaestrava dicendo:

[3] «Beati i poveri in spirito
perché di essi è il Regno dei Cieli.

[4] Beati gli afflitti
perché saranno consolati.

[5] Beati i miti
perché erediteranno la terra.

[6] Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati.

[7] Beati i misericordiosi
perché troveranno misericordia.

[8] Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.

[9] Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.

[10] Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il Regno dei Cieli.

[11] Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.

[12] Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli; così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi».

mercoledì 5 maggio 2010

Arkeon e la “fuffa” degli anti-sette estremisti 5-5-2010

C’è un aspetto di taluni anti-sette estremisti che non mi stancherò mai di sottolineare finché avrò voce, ed è la loro “intolleranza”. Non parlo dell’intolleranza agita, ma quella, ben più pericolosa, che prima alberga nell’anima per essere poi all’occorrenza, “seminata”.
Questa intolleranza si nutre solitamente di poche cose basilari.
Soprattutto dell’ignoranza.

Un possibile esempio è a mio avviso rappresentato da due post di questi giorni.

Nel primo Lorita Tinelli posta un commento di una sua lettrice: “taniafre”:

La truffa Arkeon?
21 Aprile 2010

Qualche tempo fa ho ricevuto il commento seguente sul mio blog:

Ho assistito anch'io ad un incontro volontario Arkeon. Mi sembrava assurdo. Il guru parlava a vanvera: ritrovare se stessi, cercare la guarigione interiore, superare il nostro passato etc. Ero scettica, qualcosa non quadrava in quei discorsi. Alla fine ci ha liquidati con una frase allucinante: allora spero di vedervi domani: con buona volontà e non dimenticatevi le carte di credito! Me ne sono scappata via a gambe elevate, ma come si fa a dare credito a certa gente? Avrei dovuto sborsare 250 E per sentire cretinate? ma per favore!! Allora avevo 22 anni e per fortuna un cervello sano . "taniafre" 19-3-2010

Mi è sembrato importante evidenziarlo. Non conosco taniafre, nè ho avuto, a parte questo, alcun contatto da lei. Mi sembra però molto interessante quanto da lei scritto.
Nonostante i suoi 22 anni taniafre ha avuto la saggezza di usare la sua "testa".
Il suo messaggio però mi fa pensare ai tanti che purtroppo sono incappati in una rete intricata che li ha travolti e trascinati verso esperienze che mai avrebbero voluto fare.
http://blog.libero.it/lorita/8724158.html



E’ interessante notare il metodo applicato dalla Dott. Lorita Tinelli del CeSAP:
Nonostante la Tinelli stessa ammetta di non conoscere “taniafre”, accetta per vera ogni parola che la sua lettrice scrive.
A parte il fatto che non ho mai sentito nominare ne visto utilizzare carte di credito nei seminari, il principio stesso che da una testimonianza, sostanzialmente anonima, Lorita Tinelli derivi che: “…tanti che purtroppo sono incappati in una rete intricata che li ha travolti e trascinati verso esperienze che mai avrebbero voluto fare” , mi sembra estremamente significativo dei metodi di questa Psicologa.
http://pietrobono.blogspot.com/2009/07/arkeon-i-metodi-del-cesap-e-della.html
http://ilcasotinelli.blogspot.com/

Il secondo esempio, ancora più esplicito è quello fornito da una degna “adepta” di Lorita Tinelli, “Sincerità”:

Negare l'evidenza dei video sequestrati è veramente meschino
martedì 20 aprile 2010

Noto che i soliti arkeoniani oggi si sono affrettati a scrivere il loro parere sulla trasmissione chi l'ha visto? di ieri sera.

Non è vero che si veniva preparati con diversi seminari ai deliri, per altro sconosciuti,dell'intensivo! Ho visto persone che dopo un paio di seminari venivano invitate a fare il "lavoro" dell'intensivo se si era sotto data.
Veniva creato un'alone di mistero su questo fantomatico lavoro che ci avrebbe permesso di fare il salto!!!
Le persone NON erano consapevoli di ciò che andavano a fare all'intesivo!!!

Scrivere poi che le immagini andate in onda non sono la realtà ha dell'incredibile!! Negazione della realtà che qualunque persona abbia frequentato seminari e dunque intensivi ha visto ed affrontato ??? Le immagini hanno parlato chiaro e le parole ancor di più!

L'ex maestro dice chiaramente che don Angelo De Simone si "faceva" le suore, lui lo confessa nello spezzone seguente e Vito Carlo Moccia aggiunge che quel prete..si è "fatto" per 30 anni C. e per 20 G.
Mi auguro che sia scomunicato! Ma quale prete si comporta così???

Ma no...leggo oggi sul blog scritto da fioridarancio che ritiene quel prete innocente!!Di cosaa?? Di aver avuto per anni rapporti sessuali con 2 suore? Per le trasgressioni creative che lui aveva compiuto? Per essersi inginocchiato nel nome di Dio davanti al maestro com'era consuetudine della sudditanza creata dal Moccia? Mi chiedo se no sia abuso di poteri eclesiastici.......Per aver officiato e distibuito sacramenti che solo una volta nella vita per chi è cattolico si prendono? Ho letto sul forum del Cesap di pratiche come il Ri- matrimonio e il Ri- battesimo.... Lo si vede anche nel video ... la signora Moccia battezzata da don Angelo De Simone!!!

In quanto ai minori Ri- proposti dal girato nel 2004 a casa di Moccia con Padre Raniero Cantalamessa in giardino, la responsabilità sarà dei genitori che allora proposero i loro figli come trofei perchè dovevano poi utilizzare quel video per far vedere di essere appoggiati dalla Chiesa o di una trasmissione che ieri ne ha riproposto uno spezzone?
Pubblicato da Sincerità a 22.08
http://arkeonesperienzedirette.blogspot.com/2010/04/noto-che-i-soliti-arkeoniani-oggi-si.html



Ora quì ci sarebbe tanto da dire.
Ciò che francamente colpisce maggiormente è il tono di estrema esaltazione.
Inoltre Sincerità dice: “…Le immagini hanno parlato chiaro e le parole ancor di più!...”.
Se così fosse è strano che Sincerità non faccia cenno alle palesi “bugie” e contraddizioni dette dal signore in penombra.
Questa persona ad esempio parlava di “persone bendate” nell’esercizio del “no limit” proprio mentre le immagini che correvano sullo schermo mostravano, facendo un po’ di attenzione, che NESSUNA PERSONA ERA BENDATA.
Di più, sempre la stessa persona parlando del cosiddetto “seminario sulla morte”, raccontava di persone letteralmente “sepolte vive”.
Ora, a parte il fatto che costui tale seminario non solo non lo ha mai fatto, ma neanche proprio mai visto, l’unica cosa sepolta viva che riesco a immaginare è proprio il buon senso di costui, che per il suo "odio anti-religioso" non ha perso l’occasione di infangare gratuitamente un umile sacerdote.
E rispetto alla correttezza nella relazione con le donne, il suo discorso mi pare di un’ipocrisia tanto più meschina considerato che lui, sposato con famiglia, pure durante la mia cerimonia di matrimonio ci “ha provato”, in modo disinvolto con un’altra signora, sposata a sua volta e anche lei madre.
“Da che pulpito”, mi verrebbe da dire.

Ma tornando alle esternazioni di “Sincerità” credo che tra tutte, una cosa risalti vistosamente: la perdita del sentimento di “umanità”.

Questo fatto è palese.
Ma non è casuale.
Questo, a mio avviso, è il frutto di un percorso complesso, ma non incomprensibile.
Soprattutto è il frutto, secondo me dell’aver cercato, come ha fatto il CeSAP di Lorita Tinelli, di coniugare il “meglio” del movimento anti-sette (laico) con il “meglio” delle istanze dei movimenti contro le sette (religioso).
I frutti di questo “accoppiamento” diabolico sono palesi e sono sotto gli occhi di tutti da ormai qualche anno.
E questa comunicazione di “Sincerità” ne è la conferma più che eclatante, a mio giudizio.
http://pietrobono.blogspot.com/2010/03/arkeon-in-balia-dei-movimenti-anti.html

Sono certo che, a questo punto, i convegni organizzati nell’autunno prossimo in Italia potranno forse aiutare a comprendere cosa sta’ accadendo e a quali rischi e derive ci si stia esponendo nella nostra Nazione.
Perché il gradino successivo all’intolleranza, è solitamente quello della violenza.

Pietro Bono

P.S. Mi chiamano in questi giorni diverse persone preoccupate per la mia salute fisica.
Tengo a chiarire che sto’ bene, considerando tutto sommato che sono a digiuno da tre settimane.
Così, il mio gesto pacifico per ora prosegue.
Grazie di cuore a tutti.


Roma, 18-19 Settembre 2010
CONVEGNO INTERNAZIONALE ICSA (International Cultic Studies Association)
Nuovi culti e sette nella società: prevenire informare e assistere
http://raffaelladimarzio.blogspot.com/2010/04/prossimo-convegno-internazionale-nuovi.html

info@onap-italia.org -- http://www.onap-italia.org/
Tel. 392-4653955
info@sosabusipsicologici.it -- http://www.sosabusipsicologici.it/
Tel. 338-4875975
rdm@dimarzio.it -- http://www.dimarzio.it/srs
Tel. 338-9179193


Torino, 9-11 Settembre 2010
CONGRESSO INTERNAZIONALE CESNUR (Center for Studies on New Religions)
Changing Gods. Between Religion and Everyday Life
http://www.cesnur.org/2010/to_prg.htm

martedì 4 maggio 2010

Arkeon, un’attività finalizzata alla coscienza delle manipolazioni 4-5-2010

E’ della settimana scorsa un’intervista di Bruno Volpe a Francesco Bruno criminologo e psichiatra.
Arkeon, un'attività finalizzata alla manipolazione delle coscienze. La psicoanalisi libera, loro isolavano. La preghiera integralista causa dipendenza. Caso Claps: torbidi misteri e probabili piste esoteriche, come le mani nere del prete”.
http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/varie/4106-arkeon-unattivita-finalizzata-alla-manipolazione-delle-coscienze-la-psicoanalisi-libera-loro-isolavano-la-preghiera-integralista-causa-dipendenza-caso-claps-torbidi-misteri-e-probabili-piste-esoteriche-come-le-mani-nere-del-prete

La ritengo uno dei documenti tra i più importanti finora prodotti da estranei sulla vicenda arkeon.
E dirò perché.

Sostiene Francesco Bruno:

"… io ho avuto pazienti che hanno cercato cura da me, dopo la infausta esperienza di Arkeon e molti di loro hanno vissuto fatti traumatizzanti e violenti. Questa autentica setta si prefiggeva la cura di patologie psichiatriche attraverso la tattica della manipolazione delle coscienze finalizzata a fini di lucro, ovviamente non per gli associati, ma per chi la dirigeva". Poi aggiunge: " certamente vi é l' esercizio abusivo della professione medica e arrivo a dire che i tarocchi e i maghi di strada sono molto meno dannosi di questi signori. I primi, indubbiamente ciarlatani, sono nella maggior parte dei casi, di scarso danno, costoro invece, traumatizzano le persone in modo talvolta irreversibile (…) hanno tutte le caratteristiche della setta. Mentre la psicoanalisi vera tende a liberare, Arkeon si prefiggeva in realtà di soggiogare le persone al dominio e alla volontà di una persona senza scrupoli".

Prosegue l’intervista:

Meraviglia il fatto che, secondo quanto accertato, abbia ottenuto parole di elogio da padre Cantalamessa: " non so come abbia fatto e non saprei dire se per innocenza o altro, ma bisogna approfondire, perché é una cosa inquietante e credo che in Italia come Arkeon ve ne siano altre di sette, per esempio a Bari".
Poi fa un paragone: " la preghiera in sé stessa é una cosa buona e nobile e va incoraggiata. Ma se questa diventa non un fatto comunicativo, ma si trasforma in isolamento morboso, in integralismo settario, causa dipendenza, cose che avvengono, spiace dirlo, anche tra cattolici ed islamici. Tutte le forme aggregative che cercando la dipendenza e il numero chiuso sono tendenzialmente settarie, perché vogliono un isolamento al posto dell' apertura. Quest' Arkeon e i suoi guru meritano un giudizio attento, scrupoloso e severo per i danni arrecati…”.

Questo, di Francesco Bruno riguardo arkeon, è certo un giudizio estremamente severo.
A leggerlo così, non sembrerebbe neanche necessario un processo. Si potrebbe quasi quasi passare direttamente ad una sentenza.
Meglio ancora, un bel rogo...

Però, per l’esperienza che mi sono fatto in questi ultimi cinque anni, è meglio approfondire, perché sembrerebbe di sentire, anche quì, puzza di bruciato.

Innanzi tutto trovo agghiacciante il fatto che uno studioso, senza uno studio approfondito da parte sua, senza neanche sentire il bisogno di sentire la controparte o chi, come il CISF (Centro Internazionale Studi della Famiglia) o altri, che arkeon, l’hanno almeno un po’ conosciuto e studiato, si lanci in appelli così accorati.
Agghiacciate ma particolarmente significativo.

La vicenda arkeon è estremamente complessa. Abbraccia un arco temporale di quasi vent’anni.
Non solo.
Da oltre quattro anni una propaganda estremamente aggressiva fatta da associazioni anti-sette estremiste, come il CeSAP e altre associazioni ed entità ha “inquinato” pesantemente, a mio giudizio, i fatti e le prospettive.
http://pietrobono.blogspot.com/2010/03/arkeon-quattro-anni-di-linciaggio.html

Finora l’unica cosa vera sui media che, in tutti questi anni ho sentito su arkeon, è stata quella detta in diretta da Bari il 18-3-2010 dal direttore della trasmissione televisiva“Terra”, Toni Capuozzo e cioè che fino a prova contraria “…sono tutti presunti colpevoli”.
Finalmente un po’ di sincerità, anche se involontaria, essendo dovuta ad un evidente “lapsus freudiano”.
Ma sembra proprio di capire che senza lapsus, la verità su arkeon, non “deve proprio essere detta”.
http://www.video.mediaset.it/video/terra/full/159855/puntata-del-18-marzo.html
http://pietrobono.blogspot.com/2009/03/arkeon-e-i-cervelli-lavati-19-3-2009.html
http://ilcasoarkeon.files.wordpress.com/2009/10/cervelli-lavati.pdf

Francesco Bruno ci indica però, a mio parere, la strada per provare a comprendere.
E la strada, quella indicata da Bruno, è ancora una volta quella di Bari.
E come molti di noi hanno imparato sulla propria pelle, Bari = CeSAP = Lorita Tinelli.
E chi se no?
L’abile tessitrice di tante tele.
Compresa questa di certo.

Dopo l’attacco accanito quanto ingiustificato ad arkeon da parte delle lobbies gay.
http://pietrobono.blogspot.com/2010/04/arkeon-i-panici-morali-e-lomosessualita.html
http://pietrobono.blogspot.com/2009/11/arkeon-il-forum-anti-sette-e-il.html

Dopo i presunti scoop dell’Unità.
http://pietrobono.blogspot.com/2010/04/arkeon-bellu-e-bono-21-4-2010.html
http://pietrobono.blogspot.com/2010/04/il-codice-arkeon-vecchio-come-lumanita.html

Ora il desiderato colpo di grazia su un sito cattolico integralista.

Verrebbe da dire che o arkeon è davvero l’opera del demonio (forse meglio il demonio in persona?), oppure…

Non bisogna dimenticare un altro particolare non insignificante: l’esposizione alla pubblica gogna su Raitre con “Chi l’ha visto?”. Un vero capolavoro, degno di una nomination all’oscar per la regia e per gli effetti speciali, data la capacità, usando il taglia e cuci delle scene di tirar fuori significati totalmente falsi e fuorvianti. E soprattutto di tritare gratuitamente vite.
http://pietrobono.blogspot.com/2010/04/arkeon-perseguiti-per-reati-o-per-la.html
http://pietrobono.blogspot.com/2010/04/arkeon-risposta-davide-20-4-2010.html
http://pietrobono.blogspot.com/2010/04/arkeon-caro-padre-angelo-ti-scrivo-22-4.html

Ma tant’è, c’è chi ci casca ancora.

Ora, se mi fosse possibile, farei anch’io volentieri qualche domanda a Francesco Bruno.
Ad esempio:

-Da che cosa desume, con chiara fermezza, che arkeon fosse una setta?
-Ha mai parlato di arkeon con la Dott.ssa Lorita Tinelli?
-E’ vero che ha collaborato nei corsi anti-plagio organizzati dall’associazione “Tutor” di Potenza in collaborazione con Lorita Tinelli?
http://www.assotutor.it/rassegna%20stampa%20tutor/quotidiano_bas_22_2_08.pdf
“Tutor corso anti-plagio: Francesco Bruno, guru anticrimine”

-Da chi gli sono stati inviati i pazienti in cura di cui parlava sopra?
-E’ a conoscenza Francesco Bruno che praticamente quasi tutte le persone che si sono rivolte al CeSAP o alla Polizia, per la vicenda arkeon, sono state “trattate” o dalla Dott.ssa Tinelli stessa o dal Dott. Carlo Fornesi, psicologo e psicoterapeuta, ex aderente di arkeon?
-In base alla sua esperienza pluriennale, può Bruno escludere che sia accaduto anche in questo caso ciò che Lorna Golberg, presidente dell’ICSA (International Cultic Studies Association), descrive così bene in un suo articolo:

“…si può verificare il fenomeno del contagio, in quanto la rabbia del paziente viene fatta esplodere ed inasprita dalla rabbia del terapeuta e/o da quella dei membri del gruppo. I terapeuti, spesso, potrebbero unire la loro rabbia contro gli “abusatori” a quella del paziente. Essi potrebbero abbandonare la loro posizione neutrale ed incoraggiare il paziente a prendere provvedimenti contro gli abusatori (azioni legali incluse). Questo unirsi alle azioni del paziente contro gli abusatori, di solito rappresentati dai genitori, era alimentato dalla reazione di controtransfert per fare in modo che la rabbia non si riversasse sul terapeuta stesso (Hedges, L., 1994)…”
“Un punto di vista circa i ricordi recuperati, i terapeuti, i leader di sette e le influenze negative”
http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&task=view&id=647&Itemid=58
http://www.blgoldberg.com/MEMORIES.htm
http://www.icsahome.com/infoserv_profile/goldberg_lorna.asp

-E’ informato correttamente, il Professor Francesco Bruno, su quale cavillo vertano i due fatti contestati come reato di violenza su minore, nel caso arkeon? E cioè che due ragazzi adolescenti avrebbero assistito uno, ad una lite tra i due genitori separati, l’altro, ad un racconto da parte della propria madre durante un seminario?
-E’ al corrente di quanto afferma il Dott. Carlo Fornesi, che con la Dott.ssa Tinelli ha incontrato e “sostenuto” la più parte dei testimoni a favore dell’accusa contro arkeon?
Allora glielo dico io: non solo Fornesi, scambiando fischi per fiaschi, si dedica a insultare sulla rete in modo indegno, una persona che erroneamente lui ritiene aver riconosciuto, un certo Giuliano, ma poi si dedica anche a diffamare il figlio del fondatore, non ancora adolescente.
post # 52 e # 57 http://radoani.ilcannocchiale.it/comments/2288409
http://pietrobono.blogspot.com/2009/10/arkeon-e-il-dott-carlo-fornesi-14-10.html

Questi sarebbero “i seri professionisti” che hanno “sostenuto” le presunte vittime e che tanto avrebbero a cuore i bambini delle famiglie di arkeon.
Così a cuore da insultarli pubblicamente in rete.

Ora vorrei concludere sottolineando alcune affermazioni di Francesco Bruno.

"… certamente vi é l' esercizio abusivo della professione medica e arrivo a dire che i tarocchi e i maghi di strada sono molto meno dannosi di questi signori…”
Ciò che, a mio modesto avviso, può fare veramente danni, anche irreversibili, è certamente il pregiudizio e la presunzione.
http://pietrobono.blogspot.com/2010/03/vicenda-arkeon-parole-come-proiettili.html

“…Mentre la psicoanalisi vera tende a liberare, Arkeon si prefiggeva in realtà di soggiogare le persone al dominio e alla volontà di una persona senza scrupoli…".
Ho personalmente gran rispetto per la psicoanalisi. Riguardo ad arkeon si vede chiaramente da CHI, Francesco Bruno, è stato “informato” e forse anche “manipolato”.

“…che in Italia come Arkeon ve ne siano altre di sette, per esempio a Bari…".
Su questo mi trovo totalmente d’accordo. Non tralascerei di considerare anche la Basilicata e l’Abruzzo. Non si sa mai.

“…Tutte le forme aggregative che cercando la dipendenza e il numero chiuso sono tendenzialmente settarie, perché vogliono un isolamento al posto dell' apertura…”.
Che dire, sono nuovamente d’accordo su tutto.
http://pietrobono.blogspot.com/2010/04/arkeon-la-dinamica-maestro-allievo-e-la.html

“…Quest' Arkeon e i suoi guru meritano un giudizio attento, scrupoloso e severo per i danni arrecati…”.
Su questa affermazione voglio spendere qualche parola in più.
E vorrei invitare davvero Francesco Bruno a contattare liberamente qualcuna delle centinaia e centinaia di famiglie di arkeon che sono state e sono grate a questo percorso.
Molti studenti potranno parlargli, forse con soddisfazione, dei loro “maestri” o delle loro “maestre”.
Uno di questi maestri ad esempio, faceva il saldatore. Un altro, la casalinga.
Questi studenti potranno forse raccontare per quale motivo hanno dedicato parte dei loro weekend e parte delle loro risorse a frequentare tale lavoro.
Io conosco già la risposta, perché conosco bene quei maestri.
E ne conosco bene le doti: il rispetto nell’ascoltare l’altro, la misura nelle valutazioni, e l’umiltà di fronte al mistero della vita.

Doti che col tempo, paiono purtroppo scemate, da quanto mi pare di capire, addirittura in una figura autorevole come il Professor Francesco Bruno.

Pietro Bono


“…I pazienti dei terapeuti dei traumi, particolarmente quelli che erano più ansiosi e suggestionabili, spesso accettavano il suggerimento che si fosse verificato un abuso, perché questa diventava una semplice risposta circa la causa di tutti i loro problemi e del loro dolore. In questo modo, questi pazienti erano simili a coloro che venivano reclutati con successo dalle sette. Avere semplici risposte riguardo alle difficoltà della vita può essere molto rassicurante. Inoltre, Brenneis, in un articolo scritto di recente per il JAPA (JAPA: The Journal of the American Psychoanalytic Association – Il periodico dell’associazione americana di psicoanalisi – pubblicazione ufficiale di questa associazione. N.d.t.) ha indicato che il paziente ansioso cerca conforto, guida e affiliazione presso la persona che considera un esperto. La suggestione opera nell’area del dubbio e dell’incertezza. La forza delle convinzioni (del terapeuta) porta il paziente su un falso percorso: conforto e guida richiedono affiliazione e l’affiliazione richiede a sua volta un certo grado di accettazione o di accordo con le idee del terapeuta (Brenneis, pag. 1034).

Brenneis evidenzia inoltre che in questo modo sia il terapeuta che il paziente trovano quello che stanno cercando: il terapeuta trova la conferma alle sue convinzioni e il paziente trova “chiarezza cognitiva e affiliazione con una figura di autorità che lo approva” (Brenneis, 1035).

Ganaway afferma che il nuovo sistema di credenze si sostituisce ai sintomi che avevano portato il paziente ad andare dal terapeuta. In questo modo, mentre il paziente ottiene una nuova identità e soddisfa un suo desiderio di affiliazione attraverso l’appartenenza ad un gruppo di vittime di all’abuso sessuale, il terapeuta svia il paziente dalla comprensione del vero e più complesso significato dei sintomi e dalle difese ad essi sottostanti Ganaway, 1994).

Molti di questi pazienti possono provare una rabbia sempre più intensa man mano che passa il tempo. Questo aumento della rabbia può essere causato dal fatto che questi pazienti non si sentono meglio a livello emotivo, dato che i loro reali problemi non sono stati risolti. E, alcuni, hanno inoltre perduto il supporto fornito dalla famiglia. Inoltre, si può verificare il fenomeno del contagio, in quanto la rabbia del paziente viene fatta esplodere ed inasprita dalla rabbia del terapeuta e/o da quella dei membri del gruppo. I terapeuti, spesso, potrebbero unire la loro rabbia contro gli “abusatori” a quella del paziente. Essi potrebbero abbandonare la loro posizione neutrale ed incoraggiare il paziente a prendere provvedimenti contro gli abusatori (azioni legali incluse). Questo unirsi alle azioni del paziente contro gli abusatori, di solito rappresentati dai genitori, era alimentato dalla reazione di controtransfert per fare in modo che la rabbia non si riversasse sul terapeuta stesso (Hedges, L., 1994). Tagliare la relazione con i membri della famiglia serviva anche ad aumentare la dipendenza del paziente nei confronti del terapeuta.

Venire a conoscenza di queste vicende fu inquietante. Gli psicoanalisti ritengono che i ricordi recuperati possono essere ricostruzioni piuttosto che esatte riproduzioni di eventi o esperienze del passato. Questi ricordi vengono continuamente influenzati da fantasie, convinzioni, umori, desideri ecc. (Ganaway, 1994). Il paziente non ha bisogno di essere creduto (come insistevano i terapeuti del trauma) ma ha bisogno di venire preso sul serio (Hedges, 1994)…”.

tratto da: “Un punto di vista circa i ricordi recuperati, i terapeuti, i leader di sette e le influenze negative”
di Lorna Goldberg

http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&task=view&id=647&Itemid=58
http://www.blgoldberg.com/MEMORIES.htm